Anna C.
Categoria: La moto in rosa

Obiettivi per il 2019: invogliare gli utenti a non risparmiare su casco e protezioni.
Finite le feste, ecco i primi bilanci. In primis la bilancia, che ricorda spietata che, se si continua così, a breve bisognerà tornare dalla signora Natasha che è una bravissima sarta, abilissima nel riparare e allargare tute da moto.


Lavora a due passi da Napoli e, purtroppo, ha trovato in me una cliente fedele...
A seguire la moto nuova, che speravo di trovare sotto l’albero, gentilmente regalatami da amici, parenti e fidanzato e che invece, temo, resterà presso il concessionario, visto che nessuno ha inviato un bonifico per acquistarla.
Insomma, tutti gli anni la stessa storia, come confermano le dichiarazioni di qualche ex campione del Mondo a discettare sul fatto che Marc Marquez sia il pilota più forte del Mondo (ha vinto cinque Mondiali in sei stagioni...) O che Valentino Rossi possa vincere il decimo titolo. Grazie a un manipolo di “ex” è possibile costruire paginate di aria fritta sul tema, alla fine delle quali il progresso dell’umana conoscenza non si è mosso di un micron.

Anna Capuano

Ma in realtà cambia una cosa: la sicurezza di chi va in moto in città. Io abito in un piccolo centro e raramente vado in città. Non ho il passo, direbbero i commentatori e, soprattutto, rimango terrorizzata nel vedere i “peli” che fanno quelli a due ruote alle auto, ai camion e ai bus.
Come ha detto un mio amico pilota: «Sono quelli che rischiano di più in moto, altro che quelli del Mondiale!». Ci vogliono un coraggio e un disprezzo della propria incolumità che nemmeno un ninja. Lo dico senza tema di smentita: le città italiane non sono proprio il massimo della vivibilità. E i feriti e i morti non sono pochi tra chi usa le due ruote in città. Ci vorrebbe un impegno “governativo” che purtroppo non c’è stato.

Serve un aiuto concreto (cioè a livello fiscale) per incoraggiare l’uso di abbigliamento protettivo che, salvo rarissime eccezioni, è poco usato. Vedi piumini, giacchette, gente in scarpe basse (d’estate sostituite dalle ciabatte), paraschiena rari come i biglietti da 500 euro e caschi ridicoli. Lo sappiamo tutti che le omologazioni dei caschi sono molto di manica larga, ma nessuno fa nulla. Ci vorrebbe anche un lavoro fatto sulla gente attraverso media e intrattenimento.

Anna

Ci vorrebbe una bellona a un appuntamento con un bel manzo su due ruote. Sguardi di passione, ma lei, dopo averlo squadrato con i suoi occhi come fari abbaglianti, sentenzia: «Hai un casco che non protegge da una cacca di piccione, non hai il paraschiena e ti si vedono le caviglie: niente sesso, tu sei troppo scemo».
Magari così potremmo salvarne un altro paio, risparmiare cure e assistenza e dolori lancinanti.

E prima di concludere vorrei lasciarvi con qualche consiglio dalle mie esperienze?
1. Sapete che esiste l’all “Moto.App” che vi permette di conoscere tutti i vostri percorsi, lo stato della moto, statistiche e strade con meno buche?
2. Sapete che ci sono servizi italiani come Omniaracing e una vasta rete di negozi che offrono tantissimi accessori per la sicurezza in moto a pezzi accessibili?
3. Sapete che controllare la pressione dei pneumatici in modo regolare è fondamentale per la sicurezza? Quando è stata l’ultima volta che l’hai controllata?

Anna Capuano

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