Categoria: Biker World

Il titolo è ovviamente una citazione, e forse qualcuno girandola non ci ha nemmeno fatto caso più di tanto, e forse la passione per la moto non c'entra nemmeno tanto con la foto, ma a dirla tutta, lo spirito del motociclista passa per pochi semplici ingredienti, e io vi scrivo solo quello che mi viene in mente.


Ci sono 2 tipi di fiera del motociclo qui su al nord, e specifico al nord perchè non voglio dimenticare le altre che man mano che passa il tempo stanno diventando delle realtà affermate. La prima è in assoluto quella di Milano, se non altro per il tributo che gli accreditano la stampa internazionale e le case che la usano spesso come trampolino di lancio per nuovi modelli. L'altro tipo è il Bike Expo.

 

 



Che differenza passa tra le due per chi non avesse visitato una delle due? Beh, quella che passa tra una splendente galleria di negozi, e una fiera di paese di quelle con giostre, zucchero filato, banco della salamella e porchetta, saltimbanchi e via discorrendo.
Quale preferisco? Quella con le ragazze vestite con una seconda pelle!!! Cosa dite? Sono tutte e 2 cosi? Allora le preferisco tutte e 2!

Scherzi a parte, un motociclista che si rispetti adora le fiere di paese. Il chiasso, il colore, i profumi e la libertà ne fanno parte, difficile non adorare il Bike Expo, se fosse per me dovrei entrare con un furgone per caricare tutto quello che è in vendita e che mi pare in maniera insensata... mi serva! Avete presente la frenesia che prende una donna per la 100^ borsa, il 150° paio di scarpe e il 200° maglioncino? La risposta è sempre la stessa, serve!

 



La stessa cosa che penso io passando allo stand che vende caschi, quello che vende tute a prezzi pazzi, a quello che vende cinture made in Italy a prezzi furibondi, a quello che vende a 900€ una carena completa di codone e cupolini verniciati per il 1098... insomma, la rovina di un motociclista.
Il mio titolo e la mia citazione ripartono da qui, dal vedere che la fiera cambia, è in traformazione, ma che per puntare in alto per resistere alla crisi, sceglie comunque di affondare le radici nel profondo della propria storia, una base solida per un balzo verso l'alto.

 



Le case ufficiali non la snobbano più. A fianco agli stand di customizer, di produttori locali e non in cerca di visibilità per qualcosa in cui hanno investito e credono, a fianco a rivenditori che aprono negozi con ogni genere di merce, arrivano anche i big, Ducati, Honda, Yamaha, Suzuki, Kawasaki, Harley Davidson che ovviamente qui la fa da padrone, ma anche nomi prestigiosi come Headbanger, che con il suo stand sembra essere più di tutte in sintonia con lo spirito del Bike Expo.

 


Cosa c'era da vedere, beh ripartiamo sicuramente da qui, da Headbanger che oltre alla sua gamma completa presentava un prototipo della nuova Satèn, monocilindrica anni 70, una novità nella gamma delle custom italiane, che si allontana dalla classica produzione della casa. Tra le moto special che ci sono piaciute molto c'è la produzione di Zaeta, una moto incredibile, 500cc per soli 120kg, carbonio e alluminio a profusione, ciclistica raffinatissima con sospensioni Ohlins, comparto frenante Brembo e cerchi molto speciali, l'unico vero tubless a raggi in commercio, i Kineo.

 



Abbiamo poi scoperto lo stand di un'azienda americana, pochi veri americani che promuovevavno il vero made in USA con un paio di occhiali da veri motociclisti, i Gatorz, alluminio per una montatura sottile e filante da tenere sotto il casco. Ci ha molto colpito anche l'ambientazione del Garage Berti, officine dal 1921 del nord est italiano, con una serie di realizzazioni speciali su base Triumph e un'ambientazione da salotto inglese. Chi non vorrebbe un salotto con posteggiate dentro qualche pezzo di meccanica d'arte?
Tra i tanti abbiamo anche trovato vecchi amici come per esempio i ragazzi di Anvil, che hanmno messo in corcorso alcune delle  loro creazioni, o Italian Factory Bike, che con la sua e quell'immagine stupenda che lega moto e aereo allo stesso spirito sembra dare ancora più libertà allo spirito. Abbiamo trovato GPR, Zard, Officine Italiane, Interphone e tanti altri.

 



Insomma, tanto da vedere, poco tempo e a dir la nostra una grande affluenza. Un salone, o fiera che dir si voglia, azzeccato, con tanta tanta ciccia, qualcosa di davvero contagioso all'inzio dell'anno, che mette dell'umore giusto per uno splendido inizio di stagione.

Un augurio da noi, per voi.

Wolf

 

 

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