Motor Bike Expo 2019
Categoria: Biker World

Il Motor Bike Expo ha chiuso i battenti, la fiera delle meraviglie tenta ancora di incantare il cuore di bambino dei motociclisti con carrozzoni, clown, giocolieri, giostre, caramelle e zucchero filato. Tanta emozione tra gli stand e la sensazione di essere nel garage di un amico, anche se in qualche angolo forse compare un po' di ruggine.


Passano le edizioni e il Motor Bike Expo tenta faticosamente di trattenere la sua identità, una volta forte e distintiva, regno assoluto del custom e dell'aspetto folkloristico di una grande fiera di paese, quelle belle che incantano, ma oggi diventato un misto "multietnico" che cerca di piacere a tutte le etnie di motociclisti possibili. L'identità di casa del custom, cioè di fiera di chi la moto la intende come qualcosa che deve diventare personale, deve incantare tra finezze stilistiche e grezze interpretazioni come unico specchio della passione motociclistica, resta il filone principale di questo copione.

Lampade ricavate da serbatoi

Torna sovrano il genere custom, quello vero, con tre padiglioni che espongono le migliori opere dei customizer dalla mano fina, quelli che riescono a cesellare una moto come fosse un vetro di murano, tre padiglioni dedicati al genere che da sempre costituisce l'ossatura della fiera di Verona. Non poteva quindi esserci miglior contesto per Harley-Davidson giunta al Bike Expo in pompa magna, per lanciare la nuova edizione del “Battle of the Kings”, il contest internazionale che raccoglie i migliori concessionari del continente capaci di rendere unica una di queste motociclette americane. Quest'anno però l'asticella del livello non si alza, ma si impenna. Al contest per la prima volta è stata accettata una concessionaria americana, che promette grande battaglia ai cugini europei.

Resiste ancora il café racer, anche se dopo il botto di pochi anni fa dove sembrava destinata a sovvertire il vecchio leone custom, sta via via perdendo il terreno, mettendo in mostra però ancora tanto talento, tanta fantasia costruttiva. Tra le opere più belle sicuramente quelle dedicata alla gente di Genova, colpita dalla tragedia del ponte Moranti, che faticosamente cerca una via di uscita, letteralmente, dalle difficoltà in cui si trova, e alla quale CMC Motorcycles ha dedicato il progetto "Una moto per Genova", un progetto di beneficenza con una moto in stile cafe racer che ha preso il nome di Imperiale davvero molto raffinata su base Moto Guzzi, con elementi retrò che ricordano le moto da corsa del passato. Un progetto al quale abbiamo voluto dare il nostro sostegno, che merita un posto nel cuore tipicamente benefico dei motociclisti.

Progetto Imperiale di CMC

Passeggiando per questa grande fiera non si può evitare di immergersi in quello che è il vero cuore della fiera, il bazar fatto da stand che vendono davvero qualsiasi cosa a tema moto, utile o meno decidetelo tutti, perché chi potrebbe dire che non sia utile una lampada ricavata da un serbatoio? Ma in mezzo a questi si può comprare davvero di tutto, dai semplici negozi di stock per motociclisti, a pelle in tutte le salse, ricambi, parti speciali, parti di moto, gomme, e molto altro. L’importante è avere l’impressione di aver fatto il grande affare, fosse anche il serbatoio lampada. Ma è quando scocca l'ora di pranzo che davvero ci si trova immersi in quella tipica atmosfera da festa di paese, con i banchetti di street food che ti chiamano ad un’atmosfera di festa che va al di là della semplice pausa pranzo, quell’intermezzo veloce tipico invece di altre realtà.

Tante le iniziative tra i padiglioni, i gruppi di aggregazione, il racconto di iniziative di avventura come le HAT Series, con la prima stagionale Pavia-Sanremo in partenza a Maggio, o le iniziative sulla sicurezza come quella del gruppo 2nove9, che per misurare virtualmente l'attitudine di noi motociclisti a viaggiare in strada, nel traffico, ha predisposto un simulatore con una speciale apparecchiatura fornita dalla Riding School di Luca Pedersoli, usando come filmato di simulazione un nostro video on-board su alcuni dei percorsi più belli.

Simulatore progetto 2nove9

In tutto questo però, che sembra rimanere uguale alla fantastica giornata da bambini, qualcosa sembra cambiare. C'è un po' di ruggine che compare in questa fiera, in quel voler somigliare in certe sue parti a fiere più patinate, ma che resta fuori contesto, stonato. Serpeggia un'aria leggermente melanconica in certi angoli, quasi la festosa vacanza estiva volga al termine e da qualche parte ci aspettano i compiti e i banchi di scuola. Mentre gli eventi ludici in varie parti della fiera vanno in scena, tutti divertenti, da quelli professionali a quelli più amatoriali e simpatici, qualche luce sembra essere più opaca. Molti stand non sono più presi d'assalto da appassionati, che sembrano aver perso un po' di emozione nel rivedere anno dopo anno le stesse scenografie, o che dopo essersi costruiti una propria giostra, hanno perso un po' il senso del fantastico.

Fiera che deve lucidare gli ottoni, la nave per l'isola che non c'è deve tornare a splendere e recuperare la sua lucentezza, accatastare stand non basta più, serve la sensazione di nuotare nuovamente nel fantastico, recuperando un'identità più forte che non può assomigliare ad altre fiere ma in tono minore. Siamo fiduciosi, questa fiera ha la forza di incantare ancora, ma non deve perdere la strada di chi da sempre la sostiene e la vuole immaginare anche prima di averla vissuta.

Wolf

Ritratto di Wolf

 

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