Sc-project
Categoria: Biker World

Ebbene si, finalmente aMotoMio ha visitato il quartier generale di SC-PROJECT, si-si quelli degli scarichi che vincono i mondiali e che avrete visto mille volte sulle Honda HRC da MotoGP, ma anche sulle moto di noi comuni mortali, visto che SC-PROJECT occupa una gran fetta di mercato degli scarichi after market.

Il problema è che dopo questo bellissimo incontro, io con la mia povera dialettica dovrei trasferiti in questo pezzo tutti gustosi passaggi di una chiacchierata che ha attraversato trasversalmente temi più o meno leggeri, come passione, duro lavoro, dedizione, bravura e tantissimo impegno. E dovrei scrivere in modo tale da non essere noioso…e non è facile. Intanto parto con una notizia che definire buffa è dir poco. La sede di SC-PROJECT  è a due passi da casa mia, e quando dico due passi intendo che saranno si è no 2 km in linea d’aria…e io….non lo sapevo l’ho scoperto solo di recente…non male come inizio eh?? Tra l’altro un complesso di 15.000 mq di cui 8.000 coperti…non dovrebbe proprio passare inosservato no?

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Posso però partire da un fatto che definirei grandioso…una “piccola” (poco più di 60 dipendenti) impresa di provincia è andata alla conquista del mondo, riuscendo più volte nell’impresa.  E l’elenco di successi è lungo, tre mondiali a fila nella Moto 2 con team diversi, Mondiale MotoGP, vittoria al TT nella categoria  Lightweight con la Paton S1-R… insomma Davide che vince conto Golia. Sarà il nome ma adoro questo -paragone…anyway andando avanti credo che chi più chi meno conosca il brand SC-PROJECT che come già detto vediamo sempre più spesso sulle nostra moto stradali “normali”. Un mercato quello dell’after market molto combattuto, ma che oggi si può dire sostanzialmente cannibalizzato da Akrapovic e SC-PROJECT stessa.  E il successo dei brand si misura con molti strumenti, uno è la quantità di prodotti contraffatti di cui viene  inondato il mercato mondiale; e loro malgrado sia SC-PROJECT che Akrapovic sono leader anche in questo. Basta andare su noti siti di vendita on line del far-east per trovare terminali di scarico che sono in tutto e per tutto simili a quelli prodotti dall’azienda Lombarda, ovviamente la somiglianza è solo di immagine, visto che i “contenuti “ sono ben diversi, così come i prezzi.  Abbiamo curiosato e un fac-simile costa ben ben 60,00 euro (esatto sessanta/00) ….e mi sono chiesto chi  e perché paga un terminale di scarico “farlocco” due lire magari pensando si avere prestazioni simili all’originale….mi sono risposto che sul tema potremmo discutere per ore….ma si dovrebbe tirare allora in ballo anche chi mette su un paio di jeans di Armani “farlocchi”….il mondo è proprio strano. Il problema è che pare, che analisi svolte sui materiali con cui vengono prodotte queste  marmitte fake possono contenere sostanze potenzialmente cancerogene…quindi occhio!!!

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Le cose serie sono altre, come il fatto che rubare spazi di mercato al colosso Akrapovic non è affatto facile, bisogna lottare ogni giorno con i denti, per proporre un prodotto di qualità, performante e bellissimo da vedere.  Anche perché ci viene riferito, che il colosso sloveno delle marmitte, essendo una della maggiori industrie del paese riceve notevoli sovvenzioni anche dalla comunità europea, mentre SC-PROJECT conta solo sulle proprie forze; ma non vi è rabbia in questo, anzi i ragazzi di SC-PROJECT  sono orgogliosi di questo fatto e ne fanno bandiera al posto che lamentarsi e puntare il dito. Se non è classe questa…
E restando in tema di sforzi, quelli più consistenti adesso sono volti agli investimenti per soddisfare le normative euro 4. Non so se lo sapete ma per la normativa  Euro 4 una marmitta after-market deve essere omologata per il modello specifico di moto su cui andrà montata. Non una roba semplice, anzi semmai l’esatto contrario.

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La svolta che fa conoscere SC al pubblico mondiale ma anche e soprattutto agli addetti ai lavori dei piani alti è la vittoria del mondiale CRT del 2013 con Espargarò. Da allora il concetto di “vincente” e associato al Brand SC-PROJECT, tanto da far crescere tutto in maniera esponenziale, e da tanto da faticare per soddisfare gli ordini di tutti i clienti, siano essi ”squadre corse” o semplici privati. La produzione (che abbiamo avuto l’onore di poter visitare) lavora sempre a pieno ritmo, sfornando pezzi di vera arte della saldatura, perché in SC-PROJECT sono convinti che anche la parte estetica sia fondamentale, in un terminale di scarico o perché no in un impianto completo. Vedere tantissimi ragazzi, concentratissimi su un lavoro che svolgono con passione credo sia un toccasana per il morale di tutta la nostra Nazione provata da ormai troppi anno di crisi. Un azienda giovane, la cui età media di dirigenti e lavoratori è al di sotto dei 40 eccezion fatta per uno degli ingegneri responsabili dei progetti, tale sig. Termignoni…il nome vi dice nulla??? Gli stessi proprietari Marco de Rossi e Stefano Lavazza sono under 40.

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All’inizio vi ho accennato al fatto che SC è fornitore ufficiale di Honda Hrc. Non abbiamo potuto approfondire molto il discorso del “come” le due forze si siano unite, ma sappiamo per certo che per essere “promossi” da HRC, SC-PROJECT si è sottoposti a ferrei controlli, soprattutto per ciò che concerne i processi produttivi, oltre che, ma questo è ovvio, a vincoli di segretezza dei progetti.
Più facile è carpire informazioni sul progetto Paton, visto che lo storico marchio è passato all’interno della galassia SC-PROJECT. Un connubio che ha portato a sfornare subito una moto vincente che è tornata a far palpitare i cuori degli appassionati e che a ruota della versione da corsa ha messo in commercio una versione stradale che a mio parere è B EL L I S S I M A . Certo i gusti sono personali, ma leggerezza, design  prestazioni sono gli ingredienti esplosivi di questa moto nata per correre sull’isola di MAN trasformata per essere appassionante sulle strade di tutti i giorni. Non parliamo troppo forte ma sulla Paton ci torneremo a breve….anzi forse proprio in sella.

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Naturalmente quando ci si diverte il tempo vola e quello a nostra disposizione all’interno del paese dei balocchi volge rapidamente al termine. Chiudendo la porta ci lasciamo alle spalle un’azienda, giovane, dinamica e ben organizzata, che ha saputo cogliere tutte le opportunità che via via si presentavano. Laddove un appassionato cerca il sound perfetto oppure laddove un team è consapevole che la differenza sulle performance può farle in gran parte un impianto di scarico…ecco proprio la troverete sempre più spesso un terminale di scarico con la scritta laser che recita SC-PROJECT. Non si può non restare affascinati…

Fagna

 

 

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