Probabilmente quando pubblicheremo questo articolo, sui vari social sarà già stato detto di tutto sulla epic rise, così come avrete visto già mille foto. Qualcuno avrà anche spiegato che cosa è la epic rise, definizione che si può riassumere più o meno così, scalare un muro di terra di una pista da cross di solito riservata a potentissime moto tassellate con motorini monomarcia (detti anche moped).

Tutto qui? beh in buona sostanza si, ma vorrei raccontarvi un altra storia, vista con i miei occhi, che si amplia a ventaglio, intrecciando 1, 5, 20 altre storie.  Prima "bella storia" è che  Red Bull che da anni segue gli action sport si sia voluta cimentare, con tutta la sua fantasmagorica organizzazione in un evento che coinvolge gli "eroi del moped".  E poi giù cascata, nel vedere tanto successo di pubblico riunito ad applaudire ed incitare quelli che diciamocelo pure, ad un occhio disattento possono sembrare dei pazzi scatenati in sella a motorini sgangherati;

-Potenze mostruose-

ma scava, scava, dietro le notti insonni dei pazzi di cui sopra, dietro passione, dedizione e anche (ebbene si) un po' di follia, ne è nata una domenica sana, appassionante e divertente; come se tornassimo un po' tutti adolescenti, come se quei bambini presenti che scivolavano "di culo" (letteralmente) sulla pista da cross imitando gli eroi del moped, fossimo un po' anche noi, noi dai 40 anni in su (ma anche in giù) noi figli degli anni 70/80 noi che quei motorini li abbiamo cavalcati davvero e ci siamo fatti portare dappertutto.

- Tutti i partecipanti alla fine delle fatiche-

Mille storie appunto, a partire da quelle più facili, o meglio tanto folli da essere facili da raccontare, di gruppi di amici che con opere di alta maestria , saldando, tagliando, inventando, hanno preparato mezzi da urlo per affrontare il "ciglione di malpensa"; dico facili perchè chi frequenta i baffuti appuntamenti della monferraglia ha ben presente che io "...ho visto cose che voi umani". Storie di facce allegre di chi si è impiantato sulla linea dei 10 metri  e facce incazzate di chi ha dovuto mollare  poco sotto i 40 metri; probabilmente io con una moto seria mi sari impiantato alla partenza...loro no....con un motorino...su dritti e coraggiosi...

- Ciao da scalata-

Storie di chi è partito da lontano, caricando in una piccola macchina, morosa, motorino, smontato, attrezzi e il necessario per il campeggio...e non necessariamente in questo ordine di importanza...
Si potrebbe ancora narrare di emozione, do commozione, del prof. che porta in pista la creatura dei suoi alunni, unico docente (credo) felice di finire su facebook ritratto in mille foto gloriose e non da presa per il culo.

-il prof.-

Storie di chi, sotto alla ormai celeberrima "coppola" ne inventa una più del diavolo, pensando al divertimento degli altri, anche se questo si traduce in stress notevole....
Storie di chi, godendo come un riccio era la sul ciglione, pronto a tuffarsi nella terra per prendere al volo i motorini imbizzarriti dalla troppa pendenza, tuffi che nemmeno Zoff ai mondiali dell'82...ho dovuto abbracciarlo, per trasferire a me, insieme alla terra di cui era cosparso, un po' della sua genuina felicità...

- Pronto al tuffo di salvataggio-

Storie di chi come noi, come voi...è stato una domenica intera con il naso all'insù ad incitare 50 pazzi, spensierati, per qualche ora si, alla faccia del mondo, alla faccia dei problemi, persi via, come eravamo a 14 anni.

Quasi dimenticavo... nelle foto si leggono bene gli striscioni a bordo pista, davvero divertenti un idea geniale...cercateli anche voi, ad ogni livello di salita corrispondeva un claim

Fagna