"Le special hanno confermato la loro sempre crescente ascesa alla conquista di ampie fette di mercato"

La vetrina di Milano si arricchisce di anno in anno di “fuoriserie”, pezzi speciali che attirano parecchie attenzioni , che non siano quelle scontate dei soli appassionati di modifiche e “personalizzazioni”.  Anche all’Eicma 2010 le special hanno confermato la loro sempre crescente ascesa alla conquista di ampie fette di mercato.
A volte veri e propri cataloghi viaggianti di accessori after market, attingono dalla serie la base per costruire creature di metallo che sembrano avere un anima da tanto sono forgiate in pezzi unici o comunque a tiratura limitata.

Difficile tra l’altro definire un confine chiaro e netto tra una moto “special” e una comune “serie”.  Prendiamo ad esempio il mondo Harley Davidson,  poche piccole (ma a volte costose) modifiche possono bastare a rendere unica la propria moto rispetto a tutte le altre. Senza contare gli esperimenti della casa americana di portare alcuni prototipi molto vicini al mondo della velocità su pista.

E che dire della stupenda CR&S Duu? Possiamo davvero definirla “di serie” visto che ogni pezzo è unico?
Abbiamo visto alcuni esemplari davvero speciali che abbracciando, giustamente, il lato più modernamente ecologico strizzano l’occhio alle emissioni zero,  forzando però a volte su forme forse un po’ troppo pensate in galleria del vento.  Curios la “Mille 3” concept presentata da Husquarna che lavorando di fantasia ricorda certe buffe maschere del carnevale veneziano; motore tre cilindri da quasi mille centimetri cubici, adotta particolari quasi “rancing” con scarico sdoppiato, sospensioni regolabili e freni di alta gamma; sella bassa e un disegno particolare ne fanno un pezzo quanto meno “incuriosente”.

Apparizione in grande stile in fiera anche per la Headbanger, piccola azienda lombarda che si affaccia al grande pubblico con la filosofia delle moto dal taglio sartoriale, da cucirsi addosso come un abito di alta moda; moto “ignoranti” come lo stesso titolare ama definirle, senza elettronica, zero iniezione, solo motore muscoloso, carburatore telaio…. il tutto in regola con codice della strada e normative euro. Possiamo ascriverle tra le special? Noi crediamo di si e non vediamo l’ora di poter scrivere un articolo dedicato al custom made in Italy.

Già vista sulle pagine di alcune riviste, scorgiamo l’incredibile quanto inguidabile 5ini Kcosmodrive, stile tecnologia, e tutta la classe e l’eleganza italiana in questa show bike da film di fantascienza.  Considerato che non siamo vicini ad un lago salato Marco Cinquini ci farà almeno accomodare, rigorosamente a motore spento, in plancia di comando? Credo resterà una domanda senza risposta.

MotoGuzzi quest'anno non ha fatto sfoggio di concept come sono state l'anno scorso la V12, che aveva attratto gli sguardi ammirati di tutto il mondo motociclistico, ma ha proposto un pezzo davvero pregiato: la V7 Racer. Una moto che da MCN è stato definito un tipico simbolo del romanticismo italiano, e un'opera della qualità del gruppo Piaggio. Fa sfoggio di un bellissimo serbatoio lucidato, che in realtà è realizzato in materiale plastico con una particolare verniciatura. Molti altri particolari poi la fanno sembrare una special articgianale, mentre invece si tratta di produzione industriale. Davvero bello il risultato. E' una moto da passeggio, non per sfuriate, ma chi la cavalcherà non passerà di sicuro inosservato.

Ed è curioso che anche un “normale” motociclista come me, incapace di pensare a modificare radicalmente la propria moto sia sempre più fatalmente attratto dalle opere d’arte che altri confezionano.

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