La moda delle Special impazza e tocca un po’ tutte le tipologie e modelli di moto.
Spesso fa scempio di moto e modelli storici, con risultati di dubbio gusto, con l’oblio delle stesse dal mondo delle moto del modello da cui originano.


Gusti a parte, ormai sapete come la penso: le Special devono piacere al proprietario, rimango dell’opinione che in qualche caso le modifiche non debbano essere estreme, del resto queste moto devono pur circolare su strada senza rischiare l’arresto e la riduzione a coriandoli della patente.
Se poi è possibile il ripristino allo stato originario del mezzo, la cosa m’intriga ancora di più, soprattutto quando, magari, la moto in questione ha un certo valore storico.



In questo caso il dettaglio valore storico è inesistente e dubito anche in futuro visto il modello di partenza, una Suzuki SV 650 del 2016, ma sicuramente potrebbe essere un valore aggiunto nel caso la si voglia in futuro rivendere.
Seguendo questa filosofia la “Casa della Moto” di Abbiategrasso (MI) ha realizzato una Special con totale possibilità di ritorno alle origini, in sostanza ha creato un pezzo unico senza “tagliare” nulla.
Persino l’impianto elettrico è stato modificato usando appositi connettori per collegarsi a quelli di serie.


Può piacere o no, a me non dispiace, un gioco di nero e marrone metallizzato ricco di pezzi speciali, con l’estetica dominata dalla sella monoposto “Race Seats” che punta in su, che termina con un fanalino Full LED, e un bello scarico, SC-Project, realizzato appositamente.
Il faro anteriore a LED, derivazione Jeep Wrangler, rende particolare il frontale come l’atipica bendatura della parte alta delle forcelle con la stessa benda usata per i collettori di scarico.
Look che richiama un misto naked/flat-track con pneumatici tassellati (Pirelli MT60RS Corsa) e soffietti sugli steli.
Sparisce tutto quello che c’è al manubrio, la chiave di accensione è stata spostata sul lato sinistro del motore, e rimane solo il bel manubrio 28/22 di Barracuda, e la strumentazione minimal di VELONA.


Sempre di Barracuda: protezione pignone, protezione radiatore e protezione catena alluminio anodizzato nero, raiser special, specchi, tappo carburante, leve.
Seduta tipica delle enduro stradali, anche se il manubrio mi è sembrato un po’ ruotato in avanti, ma questo segue il gusto di Ivan, il proprietario, che tra l’altro ha anche qualche centimetro di braccia, in lunghezza, più di me.
Il rumore di scarico è grintoso, forte, maleducato se vogliamo, ma non fastidioso e poi ci sta e mi piace.
Il motore di serie è sufficiente per divertirsi, il cambio è onesto e anche le gomme tassellate non sono poi così male per andare a spasso.



Si guida bene, facile e intuitiva, come la moto di serie del resto, e i comandi, di serie, al manubrio rendono tutto più semplice.
Le manopole in spugna non mi fanno impazzire, ma sono comode, però le frecce “Bar end” a LED di Motogadget sono uno spettacolo.
La frenata è resa più pronta dalla pinza radiale Brembo che ha preso il posto dell’originale.
Una mattinata passata a scorrazzare sulle stradine delle nostre belle campagne gustandosi il piacere di guidare e il Narcisismo di sentirsi ammirati mentre si passa…..va beh, colpa della Moto!!!

Moto in prova grazie a Ivan di Casa della Moto di Abbiategrasso

Materiali usati: Casco LS2 – Giacca e pantaloni Promojeans – Scarpe TCX – Guanti Tucano Urbano – Maschera Ariete – Paraschiena AXO

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