A volte scappa la definizione di “Moto Inutile”, quasi sempre legata a un modello che è davvero particolare, magari come linea, come stile, come autonomia, perché no il prezzo, insomma è qualcosa di figo o davvero pratico in certe situazioni ma di fatto è inutile.
Bella ma scomoda, comoda ma pesante, esclusiva ma costosa, precisa su strada ma in fuoristrada…e viceversa, infinite contrapposizioni perché nessuna moto alla fine fa bene tutto.
La moto inutile diventa quella che ci piace, che vorremmo che abbiamo provato e ci ha fatto divertire, ma di fatto non compreremmo mai a meno di metterla in un capannone insieme alle altre 347 moto “Inutili” che desideriamo per uno o più aspetti…ma non per tutti.
Insomma il motociclista normale cerca la sua moto, quella che più si adatta al suo uso e che spesso è la tuttofare, quella del Bar, della gita fuoriporta, quella del tragitto casa-lavoro, quella per magari qualche viaggio, insomma la sua moto totale.
I più fortunati hanno due moto, quella di tutti i giorni e l’amante che gli dà piacere, qualcuno ha un Harem, ma come spesso accade anche in questo caso siamo incontentabili e il limite diventa quello economico o dello spazio.
Alla fine ci si accontenta, si guarda la disponibilità economica e si cerca il compromesso ideale per che spesso è quella moto che ci piace ma non è la nostra preferita, quella che va bene un po’ per tutto… oppure si sceglie la “Moto inutile” che ci farà soffrire per millemila motivi, ma al cuore non si comanda.
Ecco che solo per il fatto di essere la moto dei desideri, di dare piacere, perde ogni inutilità, diventa “La Moto”.
Qual è la vostra moto “Inutile”?
Ph. di Fabrizio Jelmini