Moto Befana
Categoria: trafiletti

Cos’è per te la “Befana”? Sei orientato verso la vecchia signora che porta carbone e forse qualche dolcetto o patteggi per i tre allegri “Magi” che portano oro incenso e mirra (con la M mi raccomando)???


Perché alla fine dai, da che mondo e mondo, il 6 gennaio è per tutti questo. Per tutti o quasi. Per i motociclisti, che come sempre sono strani e mondo a parte il 6 gennaio rappresentava la scusa, l’occasione, il gran galà per tirare fuori la moto dal garage in pieno Inverno e scorrazzare con altri “invasati” per le vie della città. Quale città in realtà non importa, negli ultimi anni più o meno tutte le medie e grandi città, complici i sempre attivi moto club locali, hanno organizzato un evento benefico in nome della Befana per portare doni o più semplicemente un sorriso in quei posti dove normalmente di sorrisi ne compaiono pochi. Non sto a fare la solita polemica che la maggior parte dei partecipanti prende questi raduni come goliardia e non caccia nemmeno un euro di beneficenza.

No, non entrerò nella spirale delle moto da 20.000 euro ma nemmeno un soldo da donare alla buona causa. Non lo farò…però mi mancano…cazzo se mi mancano. Non mi riferisco alle polemiche, anche se di base un po’ lo sono, polemico dico, no mi riferisco all’evento, agli eventi sparsi per la penisola che per il secondo anno consecutivo non si sono fatte o fatte in forma talmente striminzita che sono state solo lo spettro delle parate di un tempo.

E come se non bastasse, quando gli organizzatori, con cuore in pezzi, si prendono la sacrosanta responsabilità di annullare, vengono pure criticati, come se annullare un evento programmato da mesi all’ultimo momento fosse una cosa facile.  La critica più facile da muovere e sul fatto che ognuno è sulla propria moto, quindi distanziato…bene bravi, bis, peccato che poi alla fine lo sappiamo, non va così. Ci si saluta, ci sia abbraccia ci si offre un caffè…e il virus vien da se.

Però di nuovo, mi è mancato, mi sono mancate le facce sorridenti degli ospiti degli istituti visitati; mi sono mancate i piccoli segni d’affetto di chi il mondo e la vita la vede passare da dietro un vetro, che se va tutto bene si affaccia su un piccolo parco…sempre lo stesso, da anni. Ricordo con vivida memoria i vari “personaggi” che alla Sacra Famiglia o al Piccolo Cottolengo (parlo di Milano ovviamente) ti correvano incontro impazziti in quel giorno di rumorosa, colorata, scanzonata gloria. E le lacrime, mie, immancabili, dietro la visiera scura anche con la pioggia per celare, quel disagio che ogni volta mi prendeva nel capire quanto fossi…quanto fossimo noi fortunati a cavalcare i nostri bolidi, non solo quel giorno ma anche tutto l’anno.

Allora dico…mi è macato, ma non esiste solo la Befana benefica…no…esistono tutta un serie di realtà che si impegnano, spendendo tempo e a volte danari, per rendere felice chi è meno fortunato. Ed esistono tutto l’anno. Ad esempio guardate qui: https://www.facebook.com/nobarriersodv/

Facciamoci una promessa, travestiamoci da Befana, da Babbo Natale, da Spiderman e o più semplicemente da noi stessi, con il giubbotto grosso e un po’ goffo cosi come il nostro cuore e la nostra anima e andiamo a regalare sorrisi, anche solo per un giorno…a scelta, non solo il 6 gennaio.

 

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