Categoria: trafiletti

La moto d’inverno


Già l’inverno è il periodo più triste per il motociclista medio.
Le intemperie il freddo, ma soprattutto le strade scivolose convincono molti a mettere in letargo la dolce due ruote in attesa che la primavera torni a scaldare il cuore e le strade.
Certo noi al Nord invidiamo i fortunati motociclisti di climi più temperati, ma la geografia non segue le leggi della Passione.
Così ecco la famiglia dei Motociclisti scindersi in due parti, i “letarghisti” e gli “Irriducibili”.
I primi mettono a nanna la moto, con innumerevoli cure e premure, e passano l’inverno tra riviste, filmati e tutto ciò che riguarda il Nostro mondo cercando di contrastare la crisi di astinenza che terminerà soltanto son la prima messa in moto primaverile.

I secondi si dividono ulteriormente in quelli che la moto/scooter la usano solo/anche come mezzo di trasporto quotidiano, sfidando, bardati di tutto punto o coperti in maniera fantasiosa come solo noi motociclisti sappiamo fare, oltre che il freddo anche i pericoli di parabrezza/vetri appannati, automobilisti infreddoliti e soprattutto le condizioni delle strade che diventano insidie degne di un film horror.

 

E quelli che non rinunciano al giretto appena possono, quelli che non riescono a resistere, sfidano le dita gelate, la visiera ghiacciata e gli sguardi compassionevoli dei famigliari.
Io facevo parte della prima categoria, acqua, neve ghiaccio e freddo non mi fermavano, nonostante l’abbigliamento di vent’anni fa fosse lontanissimo dalla qualità odierna, per il trasferimento casa/studio/lavoro la moto era la scelta preferita, vuoi per praticità, vuoi per convinzione.
Gli anni però passano e la pigrizia cresce, quindi mi sono “ridotto” a usare la moto d’inverno appena posso, non riesco davvero ancora a vederla ferma per qualche mese, sfruttando le giornate migliori che il nostro clima ci può regalare.

L’abbigliamento e gli accessori odierni permettono un confort molto elevato quindi basta concentrarsi sulle condizioni della strada, riducendo il ritmo e prevedendo i cambi di aderenza. Il difficile è partire, sfidare la calda pigrizia, vincere l’idea di uscire col freddo, ……ma una volta messa la prima, da quel momento in poi, le dita gelate e lo spiffero freddo sul naso sono ripagate dal piacere di guidare, seppur con ritmi blandi e curve morbide, piacere che solo chi va in moto sa riconoscere.

Poi basta una doccia calda per riprendersi.

Ma adesso è ora di andare, la moto mi aspetta………

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