Fabio Di Giannantonio
Categoria: News Sport

Ultima gara della MotoGP e ancora qualche cosa da sistemare, mancano gli annunci ufficiali ma anche Di Giannantonio sembra trovare posto.

Tutto deciso sul filo di lana, con qualche retroscena piccante per chi vuole “vedere del marcio a corte” citando i miti della letteratura. Manca ancora il bollino finale ma Luca Marini approda in Honda HRC per due anni, un’avventura spericolata per il fratellino apparentemente pacioso di Valentino Rossi, ma che evidentemente cova sogni di grandezza nel circus della MotoGP.

Cresciuto all’interno dell’Accademy, ma come lui stesso ha dichiarato un po’ ai margini per sua scelta di allenamento negli ultimi tempi, il pilota italiano a cui vengono riconosciute buone doti di collaudatore, è stato preferito da Honda a Fabio Di Giannantonio, con egual rischio per entrambe le parti. Honda si porta a casa un pilota veloce ma con pochi acuti, incassando forse l’occasione di sviluppare “la moto per tutti”, cosa riuscita a Ducati ma non alle giapponesi.

Marini esce dal circuito Ducati dove le vie per emergere pareva fossero bloccate, con Bezzecchi meglio quotato in casa del fratello Rossi, approda in un team ufficiale con l’occasione per affermarsi in un team ufficiale MotoGP con tutto il supporto necessario, ma su una moto oggi  difficile e che sembra ancora tagliata solo su Marc Marquez.

Fabio Di Giannantonio in queste ore è stato accostato al team VR46, si era vociferato nei giorni scorsi l’approdo di Arbolino o Aldeguer nel team di Valentino Rossi, ma questioni contrattuali dei due piloti hanno portato alla fumata d’olio. Arriva quindi il pilota che nelle ultime gare, a caccia di una sella, si è messo più in evidenza con risultati che hanno addirittura fatto gridare allo scandalo per l’eventuale esclusione dalla MotoGP. Qui però arriva “il marcio a corte”, perché già qualcuno associa la reticenza del Diggia nella Sprint Race di ieri a superare Pecco Bagnaia, sorpasso che a un pilota appiedato avrebbe portato solo benefici, a questioni politiche per l’accordo imminente, o forse già chiuso.

Ma in un campionato dove i pareri su pedinamenti in pista e ostruzioni ai box sono molto variabili, tutto è lecito.

 

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