Categoria: Le nostre prove
Non c’è nulla da fare, le idee più divertenti nascono dal nulla, così in scioltezza, durante una chiacchierata con amici in una fiera. Tre caschi, tre colori ad identificare tre “diverse” bandiere, 3 nazioni appunto che in passato si sono sfidate nei circuiti e che oggi, in alcuni casi, continuano a farlo.

British Racing Green, Italian Red, German Silver ecco le colorazioni dei caschi Tucano Urbano che hanno scatenato subito la fantasia…ma prima un piccolo cenno storico. Tutto nasce all’inizio del ‘900 quando le pionieristiche gare automobilistiche avevano bisogno di una regolamentazione che trova una efficace versione nel Codice Sportivo Internazionale del 1922 (revisionato nel 1939) che, nei suoi 280 articoli, oltre al numero di gara, codifica definitivamente i colori per nazionalità. Alla Francia veniva assegnato l’azzurro, con numero di gara bianco, alla Germania il bianco con numero gara rosso, alla Gran Bretagna il verde con numero bianco, all’Italia si confermava il rosso con numero bianco; anche alla Svizzera si assegnava il rosso ma con numero nero su bianco, e infine, agli Stati Uniti il bianco con striscia azzurra e numero bianco su fondo azzurro.
 
ducati bmw triumph
 
Il bianco della Germania si tramutò in grigio, quando, secondo una leggenda delle corse, per far rientrare nel limite di peso massimo le sue vetture, l’allora direttore sportivo della Mercedes-Benz faceva raschiare nottetempo la vernice bianca dalle “W25”, lasciando a vista la carrozzeria in alluminio lucidato. Da qui la definizione “Silberpfeil” (cioè Frecce d’Argento), attribuita Tedesche (Mercedes e Auto Union) dominatrici delle competizioni dell’epoca, tra il ’34 e il ’39. Colori tradizionali che poi sono stati in parte trasferiti anche sulle due ruote soprattutto quel nostro rosso Italia che con le MV prima e le Ducati poi hanno il simbolo di passione e velocità.
 
 
Siccome in noi ultraquarantenni albergano segretamente le anime dei personaggi di Joe Bar, e ognuno di dei tre vorrebbe essere indistintamente  Jeremy Clarkson o  Richard Hammond o James May abbiamo pensato ad uno “sfidone”  transazionale sulle strade del Monferrato. Naturalmente abbiamo piegato un po’ alle nostre esigenze la storia delle corse, scegliendo moto che con le gare vere e proprie poco c’entrano, ma che a nostro avviso sono al momento, divertenti, performanti e stilose al punto giusto.  Carta bianca ai nostri redattori che in totale autonomia hanno scelto le tre moto di della sfida ovvero Ducati Scrambler 1100, Bmw R Nine-T Pure e Triumph Thruxton. Prima di continuare la lettura fermati un attimo e vediamo se indovini chi ha scelto cosa…
 
bmw ducati triumph

Gli sfidanti spiegano il perché dello loro scelte

FAGNA –Ducati Scrambler 1100
Nel mio cuore batte da sempre un cuore desmodromico, non potevo permettere che gli altri due “infedeli” guidassero una creatura di Borgo Panigale. Se già la Scrambler 800 è un ferro parecchio divertente, questa 1100 è il top. Ruvida al punto giusto, ti fa danzare tra le curve mostrando i muscoli con un sound come al solito unico. Il bicilindrico raffreddato ad aria ha una schiena incredibile e coppia da vendere per divertirsi anche sulle strade un po’ mal messe del Monferrato, dove la ciclistica “enduro style” aiuta e non poco sui fondi impossibili. Inutile aggiungere, che le chiacchere sono a zero. E’ lei la mia scelta , la migliore del lotto, non la tedesca con la borsetta o l’inglese rosso ciliegia.
 
ducati bmw triumph

FLAP – Bmw R Nine T Pure
“Nobile semplicità e quieta grandezza”, non occorre scomodare Johann Joachim Winckelmann, e al sua definizione del neoclassicismo, trovo però calzante la frase all’essenza di questa BMW BMW R nineT Pure. Una scelta obbligata in questo “Confronto” per chi come me apprezza da sempre la casa di Monaco. La proverbiale tecnologia tedesca, ma anche la tradizione di quella architettura del motore, Boxer, che ha fatto la storia della casa dell’elica vorticante, in questa versione “Economica” della serie NineT; Economica ma non povera, c’è tutto quello che serve in un vestito assolutamente classico ed elegante. Ciclistica a punto, per tenete a bada i 110 cavalli di questo 1200, e frenata potente e modulabile con un ABS, disinseribile, decisamente ben tarato.  Comoda e confidenziale da portare a spasso, pronta a divertire quando si vuole spingere un po’ di più. Impossibile passare inosservati con questa moto che si fa anche sentire con un bel suono allo scarico.
Insomma un gran bel mix, classico/tecnologico, di classe questa BMW, da gustarsi con estremo piacere proprio come una bella birra Tedesca.
 
triumph truxton - ducati scrambler - bmw rninet

WOLF – Triumph Thruxton 1200
Moderna dallo stile seventies, assolutamente rock la café racer di casa Triumph, forse la café racer per eccellenza, regala fin da subito grandi sensazioni. Guardandola ci si rende conto conto che è l'essenza della storia del motociclismo europeo, i 100 anni di storia delle due ruote nel vecchio continente sono racchiuse nella madre di tutte le café racer, affascinanti le motociclette a stelle e strisce, ma quello che la Thruxton rappresenta è ciò che ha forgiato la passione per le due ruote del motociclista nostrano. Stile seventies impeccabile, non passa mai inosservata in viaggio, al semaforo o posteggiata al bar, ma sotto il vestito tutto è assolutamente moderno. Svelta, reattiva, motore pronto e sveglio, cambio sportivo, frizione leggera, greni pronti, fornita delle ultime diavolerie come mappature e abs, la Thruxton è il connubio perfetto tra un'estetica capace di attraversare i decenni e la bellezza delle meccanica moderna, il massimo che cerco in una moto. Perfetta per tutte le occasioni, per una serata in un locale alla moda, come sui tornanti dove deve correre svelta, rapida nel far salire la lancetta in mappatura Sport, la Thruxton ha solo obbiettivo: farvi innamorare.
 
 
triumph ducati bmw

Le strade deserte e la mattina di bellissimo sole sono una manna per il nostro scorrazzare sulle colline, ma se pensi ad una gara clandestina di velocità devo deluderti. Qui la sfida è in stile, praticità d’uso, facilita di guida e fruibilità di utilizzo; gli unici a voler difendere a spada tratta la loro posizione sono i piloti, che già a colazione hanno iniziato una discussione infinita su chi avesse fatto la scelta migliore, sotto lo sguardo vigile delle tre moto che a loro volta sembravano dire << si ok bravi, ma si guida qui o si chiacchera??>> Le ore in sella si trasformano in puro piacere di guida, e ad ogni sosta nei paesini si è trasformata in un ingresso rombante che manco Marlon Brando ne “il Selvaggio”. Noi tre pronti a cogliere il singolo complimento sulla propria cavalcatura pronti subito a rinfacciarlo agli altri due.
 
3 nazioni 
 
Si guidano bene le tre avversarie, c’è poco da dire, sono tutte e 3 moto che ognuno di noi vorrebbe avere in garage, per lasciarsi alle spalle, passando, quella scia stilosa da far dire anche ai profani che quelle sono l’icona del motociclismo. E queste tre naked lo sono, ognuna a modo loro. Il Monferrato è stupendo e in alcuni tratti possiamo permetterci di far correre le 3 moto affiancate  portando a spasso l’Europa motociclistica; noi in testa abbiamo i colori di una storia che non vuole passare, quella fatta di un agonismo che oggi sarebbe d’esempio. Tre piloti in questo caso non in gara, bensì uniti sotto la bandiera della passione dove i colori si mischiano fino a non riconoscersi più.
 
birra vino e tea
 
Se guardiamo ai numeri la più potente del lotto è la tedesca forte dei suoi 110 cv, seguita dall’inglese che ne mette sul piatto 97 e per ultima l’italiana con 86 cv. Di contro se andiamo a vedere il pesi dichiarati, nello stesso ordine troviamo 222 kg per BMW, 203 per Triumph e soli 189 per la Scambler. Questo forse è il dato che ci fa capire perché la Ducati sembri molto più potente e sicuramente leggera tra le curve.  Va detto anche che in marcia la NineT fa dimenticare il suo peso e la Thruxton sfoggia un bilanciamento con pochi rivali.
 
 
Su quale sia la più elegante, allora dell’aperitivo si è aperta l’ennesima discussione  e nessuno di noi 3 ha voluto ammettere che la più stilosa fosse un'altra moto diversa da quella che stava guidando,…figuriamoci; possiamo però dire che Ducati deve tenera alta la tradizione di un nome importante che ha fatto la sua storia e che, a detta di tutti, ci sta riuscendo bene; per la NineT il successo di vendite è forse la miglior testimonianza della bontà del progetto nella sua interezza; la Thruxton della famiglia delle Classic deve scontrarsi con l’immagine della sorella Bonneville, ma facendo un piccolo sondaggio chi le ha guidate entrambe confessa segretamente di preferire proprio lei. Per ogni moto scriveremo un prezzo dedicato, ma possiamo ora proclamare la vera vincitrice della giornata…la passione per un mondo, quello delle due ruote, che presenta infinite pieghe tra da cui estrarre una emozione sempre nuova. Non ci resta che andare a caccia di una nuova pazza idea, di un casco, una giacca…o chissà quale accessoria che diventi una scusa per una nuova sfida…intanto come sempre ci risulta davvero difficile riportare all’ovile queste splendide moto.
 
triumph ducati bmw
 
aMotoMio ringrazia:

**Bmw Motorrad Italia, Ducati Motor Holdin e Triumph Motorcycles Italia per l’appoggio e le moto fornite in prova
**Tucano Urbano per averci ispirato con i loro caschi dalla “Racing Collection” e per aver fornito l’abbigliamento della prova
**Carlo Flaminio che non si stanca mai di assecondare le nostre idee e si sorbisce le nostre infinite discussioni.

aMotoMio - #trenazioni - #provatodavvero.
 
Abbigliamento del test: 
 
** Fagna: Tutto di Tucano urbano; casco El'Jet, Giacca Tom, Jeans Genova Gag, Guanti Gig + Scarpe Stylmartin
** Flap: Tutto di Tucano urbano; casco El'Jet, Giacca Pol, Pantaloni Leocargo, Guanti Calamaro + Scarpe Stylmartin
** Wolf: Tutto di Tucano urbano; casco El'Jet, Giacca Pel, Pantaloni Leoncino, Guanti  Gig Pro + Scarpe Alpinestars
 
 
GALLERY:
 
 
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