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Settemmezzo
Categoria: trafiletti

Dai, diciamolo l’avevamo data per estinta questa cilindrata, quella ¾ di litro che ha dato tanto al motociclismo degli anni passati e in un attimo è stata buttata via a favore dei 1000cc e non è stata nemmeno onorata di essere presa in considerazione quando la MotoGP ha tentato il passo indietro con gli 800cc.


Io ci speravo allora, da inguaribile romantico, in un ritorno alla cilindrata che fu una delle categorie del mondiale negli anni ’70.
Una cubatura giusta, quella sana via di mezzo tra le medie, diciamo le 550/600, e le muscolose e prestazionali maxi da un litro ed oltre.
Eppure il settemmezzo ha fatto la storia, ogni casa ne aveva una in listino e per ognuna rappresentava l‘equilibrio, un compromesso tra leggerezza, guidabilità e potenza, capace di soddisfare i più smaliziati senza mettere in troppa difficoltà i motociclisti normali.
Insomma avete capito che la ritengo la cilindrata “giusta”! Il 750 di tante moto sportive che hanno fatto la storia, Honda RC30 ed MV Agusta F4 come esempio, ma anche sani bicilindrici bolognesi come la serie 748 Ducati che poco aveva da invidiare alle scorbutiche sorelle maggiori.
E poi le Giapponesi che hanno tenuto duro, ma in fondo le stesse case hanno poi proiettato il mercato verso la ricerca delle prestazioni ed inevitabilmente verso la salita di cilindrata. Vuoi anche con la complicità delle restrizioni di inquinamento, ma forse più una scusa che una realtà.
E mentre nel primo decennio del terzo millennio tenevano duro solo MV con la F4 e Suzuki GSXR nelle sportive, e le Naked rappresentate dala Kawasaki Z750, il settemezzo spariva fino a diventare raro e con l’ultima a crederci fu proprio la casa di Hamamatsu con la sua GSXR750 che fino all’ultimo è stato il baluardo dei pistaioli che non volevano potenze esagerate, bensì, peso minore e una notevole facilità di guida.
Poi il vuoto, eppure qualche segnale arrivava, qualcuno osava scendere con dei tre cilindri a 800 cc, qualcuno spostava in alto i 600 fino al confine con i 700 cc, insomma qualcuno sembrava capire che non servono solo i cavalli per divertirsi e soprattutto gli attuali motori sono capaci di prestazioni ormai talmente di livello da impensierire la maggior parte dei piloti da strada.
675, 800, 650, 850, 700…una forbice attorno al settemmezzo senza la volontà né il coraggio di dire 750!
Ora però la speranza della riscoperta, vuoi con la facile Honda NCX750 come primo approccio, ma anche al ritorno di Benelli con la bicilindrica 752S o la salita di cilindrata a 765 della nuova Street Triple di Triumph.
Insomma un ritorno gradito verso cilindrate più umane che vediamo anche con le tante 800 e 900 che stanno sputando nel mercato ad insidiare vendite alla maxi.
Che sia davvero un ritorno al passato, quello bello dove bastavano 750 cc per avere quasi tutto da una moto?
Bentornato settemmezzo.

Flap

Ph. Roberto Serati

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