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Chaz Davies
Categoria: Sport

Un week end doppio sue due bellissime piste, tra MotoGP che regala un altro vincitore a Misano e la Superbike che ritrova un campione amato. Scommettere alla roulette si rischia meno.


La Superbike non è avara di sorprese, i regolamenti hanno cesellato le moto in modo da parificare un po’ artificiosamente il livello di moto e piloti e la formula delle tre gare in condizioni diverse favorisce un po’ di cambio, anche se alla fine chi svetta è sempre quel ragazzaccio nordirlandese. Ma in MotoGP è quasi imbarazzante l’altalena di vincitori e di pessime prestazioni, con piloti, capolisti compresi, che alternano vittorie a prestazioni incolori terminate nel mucchio. E’ toccato a Maverick Vinales questo turno, con un week end pieno di soddisfazioni, tra una pole a cui è abbastanza avvezzo, ma seguito questa volta da un’ottima prestazione in gara. Lo sfogo di un campione che fatica a trovare la via della continuità, colpa della moto o colpa del suo modo di guidare, il risultato non cambia.

MotoGP MIsano Maverick Vinales

Questa riffa però che sorteggia un vincitore gara dopo gara regala una MotoGP molto incerta, sia per la classifica, sia per lo spessore del talento. Tutti troppo bravi, o tutti troppo inconsistenti? Nel tutto la classifica si accorcia e spunta anche quel Joan Mir che nelle ultime gare, a partire dall’Austria, sembra l’unico a saper ripetere i suoi risultati anche se la prima metà di gara lo mette sempre nelle condizioni di non poter vincere. Quattro piloti nel giro di quattro punti, con un Quartararo che ha gettato alle ortiche la leadership del campionato, ma poco importa, con un Dovizioso così non dovrebbe essere complicato riprendere la testa della gara.

Intanto però la battaglia si affolla, spunta anche una Suzuki,  mentre le Yamaha tanto vituperate sono lì a giocarsela. Andrea Dovizioso non può dormire sugli allori, ma in casa Ducati non si capisce cosa accade, con le Ducati clienti sempre in bella mostra e le due ufficiali che sembrano moto clienti. Di chi la colpa? Giusto quindi progettare un cambio in casa Ducati?

Gara caratterizzata dalle cadute nelle fasi iniziali della gara, con l’eliminazione in tempi brevi di Valentino Rossi, Franco Morbidelli atteso al bis, Binder con un’ottima KTM e Aleix Espargaro. Cadute che cambiano la conformazione della gara, partita con Vinales ma presto ripreso da Pecco Bagnaia. Il giovane italiano fa sognare, la Ducati nelle sue mani sembra danzare più agile delle Yamaha e il motore lo avvantaggia. Comincia una lunga fuga che fa sognare gli italiani, dietro le posizioni sembrano già congelate, con il duo Pol Espargarò e Fabio Quartararo che seguono distanziati. Ma purtroppo al ventesimo giro Bagnaia perde l’anteriore e spalanca la strada per la vittoria a un Vinales che questa volta non è preda di nessuna difficoltà. Alle sue spalle invece si ripete il siparietto di settimana scorsa protagonista quel Joan Mir che sembra ormai l’alfiere Suzuki. Risale, recupera, fulmina con facilità i suoi avversari e si porta sul secondo gradino del podio. Colpo di scena nel finale, Quartararo ormai in testa al mondiale finisce sul verde, graziando Espargarò e lasciando a un Dovizioso incolore la testa del mondiale.


MotoGP MIsano Joan Mir

 

ACCADDE A BARCELLONA

La vera notizia forse è che per una volta Rea non sale sul podio, ma Chaz Davies è il vincitore morale di questo week end, porta a casa gli stessi punti di Jonathan Rea ed è un campione ritrovato, è l’adrenalina in moto, è lo strapazzatore di attrezzi da migliaia di dollari, impossibile non amarlo. Vederlo gara dopo gara risalire e tornare in fine alla vittoria con il suo solito stile dà tanta gioia. Difficile in Ducati decidere, con un Rinaldi sempre consistente ormai, forse va preso davvero in considerazione l’idea di tre moto ufficiali.

Il campionato svolta invece verso un chiaro segnale, il sesto titolo mondiale per Jonathan Rea si avvicina, oggi è mancata un’opposizione forte di Scott Redding alla corsa verso il titolo, mai a livello dell’alfiere Kawasaki e in forte difficoltà in Gara2, dove i suoi compagni di marca hanno fatto tutt’altra gara. Scott sa che sta perdendo il treno verso la corona, e in Ducati devono provare a trovare una soluzione, contro l’uomo più consistente di sempre della Superbike le incertezze sono veleno. Mentre Davies ha potuto assorbire il setting di Scott, finalmente un pilota della sua stazza, difficile che Scott possa guidare con lo stile tutto pinzate e strapazzate di Chaz.

Superbike Catalunya partenza

Intanto una riflessione dovrebbe nascere in Yamaha, alla ricerca di un sostituto di Van der Mark che gara dopo gara appare sempre più come una perdita importante, più in palla di Ragzatlioglu oggi seduto ai box, e con una voglia di vincere che oggi lo ha portato a vincere una gara e a resistere ad un ragazzo arrembante. Yamaha eterna seconda? Eppure i talenti non mancano, forse è la casa che meno ha penuria di piloti di sostanza.

Gara1 che doveva sorprendere sulla pista di Barcellona, e in qualche modo in effetti lo ha fatto. Se l’assolo di Jonathan Rea non è nulla di nuovo, l’accoppiata con Kawasaki avrebbe dovuto soccombere a piloti e marche che avevano più esperienza e dati su questa pista, ma Johnny si è messo davanti senza dare l’occasione a nessuno di mettere in discussione la sua vittoria. La gara ha avuto come unici spunti il dualismo tra Redding e Rinaldi, che rischiando ancora con le gomme ha cercato di portarsi a casa un altro podio di pregio, ma a metà gara la pista per lui si è fatta scivolosa e ha dovuto cedere posizioni. Chi però ha dato emozioni vere è stato il Chaz vecchia maniera, che come nelle ultime gare, giro dopo giro, ha scalato le posizioni fino a guadagnare il podio a tre giri dalla fine.

Superpole race che ha visto un cambio di marcia per le Yamaha, la temperatura più fresca ha dato quel margine alle R1M che era mancato nel caldo del sabato. Tenta di nuovo Jonathan Rea la fuga, ma dopo un iniziale e incredibile colpo di scena in cui Alvaro Bautista fulmina in velocità sia Rea che Van der Mark terminando però con un rovinoso e pericolo high-side, è Michael van der Mark a rovinare il facile week end di Jonathan Rea. Al terzo giro con una bella spallata si infila e inizia la sua cavalcata verso una vittoria importante, per il morale e per la sua leadership di pilota Yamaha. Sale sul podio un ottimo Baz, ma quarto si rivede di nuovo Chaz Davies, che guadagna la solita seconda fila per Gara2.

Superbike Catalunya Scott Redding

Gara2 che parte subito male per Jonathan Rea, al semaforo il pilota di solito è davanti a tutti, ma questa volta viene risucchiato dal traffico. Ci si attenderebbe la solita prova di forza nel giro di poche curve per Rea, ma non c’è, manca la spinta, qualcosa non va. Nel frattempo si consumano il corpo a corpo tra Van der Mark e Rinaldi prima, e poi quel grande Chaz Davies, quello che è tanto piaciuto in sella alla bicilindrica, quello che è mancato per un anno e mezzo. Regola un ottimo Rinaldi prima e poi inizia a strapazzare la Panigale V4 tra le curve come fosse una bicilindrica. Van der Mark lo segue e lo insegue, prova un sorpasso, le Yamaha sono in forma anche nel pomeriggio, ma Chaz risponde subito e chiude il discorso. Fasi finali che vedono Van der Mark occupato da un confronto non previsto, si rivede finalmente un americano in Superbike. Gerloff con una Yamaha privata 2019 tallona l’olandese, lo mette all’angolo un paio di volte e riesce anche a sorpassarlo un paio di volte. All’ultimo giro il duello finale, Gerloff si porta davanti e il secondo posto sembra cosa fatta, ma un errore a poche curve dal traguardo regala a Van der Mark il secondo gradino.


Week end di grande emozione e tanta tanta adrenalina, le gare sono state belle, corpose, con sorprese e tanta voglia di vedere cosa accadrà nel prossimo capitolo. Capitolo dedicato alla MotoGP, che domenica prossima prende il posto delle Superbike al Montmelò.

Michele Rubin (Wolf)

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