Dovizioso vince il Mugello

1100, 1200, turbo o nos, i piloti Yamaha e Honda se lo saranno chiesti per tutti i 23 giri della gara, una Ducati incontenibile con un desmo motorone mostruoso porta Andrea Dovizioso alla prima vittoria dell'anno, mentre le Yamaha soffrono e faticano a contenere anche Danilo Petrucci, incredibile terzo.


Un branco di cani affamati, è l'immagine dei piloti che si avventano alla prima curva, uno stuolo nutrito di moto che tra qualifiche e warmup avevano dimostrato di poter stare tutti davanti in gara, e la pista non ha smentito nessuno. La muta si è avventata sulla prima curva, e per cinque giri è stata una bolgia divertente e infernale.

MotoGP Mugello

Questa ducatona aveva un po' deluso nei primi gran premi, qualche piccolo acuto ma si iniziava a pensare che a Borgo Panigale qualcosa non era stato fatto nel modo giusto per questa Desmo 2017, e mentre tutti attendevano che il grasso investimento su Jorge Lorenzo diventare redditizio spunta fuori il solito Dovi. Che noia questo Dovi, per quanto poco lo paghi va sempre forte, è sempre corretto, è sempre redditizio, che noia. Messo in un angolo da Ducati per puntare tutto sull'asso spagnolo, stipendio tagliato, e sfruttato fino all'ultimo chiliometro all'ora per mettere in piedi la moto che va bene per tutti, quello con cui a quanto pare, in versione 2016, ti trovi altre due Ducati davanti al campione del mondo Marc Marquez.

Nella filosofia Gigi Dall'Igna chi sta in sella a una Ducati, una Ducati qualsiasi, deve poter vincere, nella filosofia del pilota l'ingaggio dimezzato non è un grosso segno di stima. E ora che il Dovi è secondo in campionato che si fa?

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Gara che parte appunto con la muta che travolge la prima curva, dove un Valentino Rossi stile razzo si presenta per primo. Ma c'è un altro pilota che fa una gran partenza, ed è Jorge Lorenzo. Il maiorchino sembra in palla, e dopo una piccola scaramuccia tra Rossi e Vinales, è lui al termine del primo giro a mettersi davanti. Ma saranno cinque giri furibondi, con Vinales, Rossi, Lorenzo, Dovizioso e Marquez, a darsele di santa ragione. Cerca di resistere Valentino, ma alla fine è Vinales a piazzarsi in testa, e a sorpesea dopo 5 giri spunta anche Andrea Dovizioso.

Non è proprio un caso, le Ducati sono andate bene per tutto il week end, ma l'accelerazione sul rettilineo rispetto alle Yamaha è impressionante. Quando il Dovi si piazza alle spalle di Vinales, solo la capacità del piccolo spagnolo di buttarsi sul rettilineo con un po' di metri di vantaggio, impedisce al Dovi di agguantarlo, di sverniciarlo.

Le cose restano stabili così fino a 10 giri dalla fine, con un po' di elastico tra Vinales, Dovizioso, Rossi e l'ultimo arrivato Danilo Petrucci.

Saranno i due giri successivi la disfatta Yamaha, il Dovi alla fine riesce a mettere a frutto la cavalleria del Desmo e fulmina Vinales, il giro successivo anche Danilo Petrucci ha la meglio su Valentino Rossi e il sogno sembra diventare fantascienza. Per un solo bellissimo giro, anche Danilo sopravanza Vinales e dipinge una magica doppietta nei sogni dei tifosi. Ma il piccolo spagnolo è giovane e coriaceo e risponde veloce e fulmineo.

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La gara si porta al traguardo così, con il Dovi che gestisce con sicurezza un piccolo bottino di decimi che ha accumulato, Vinales non rischia e incamera ottimi venti punti, mentre Petrucci nega a Rossi la gioia del suo pubblico da un gradino del podio. Valentino certamente non era al massimo della forma, ma qui forse lo erano troppo, in forma, le Ducati. Nel finale anche la Ducati di Alvaro Bautista riesce a passare la Honda di Marc Marquez, relegandolo al sesto posto, una prestazione davvero poco brillante. E Jorge? Il maiorchino giro dopo giro si è visto risucchiare fino a terminare in ottava posizione, ancora una gara da dimenticare.

Gara bellissima, soprattutto per il colpo d'occhio di un pubblico da grandissime occasioni che invade la pista forse come in nessuna altra gara. Acuto Ducati, acuto del Dovi, pausa Yamaha, Honda e Marquez grigi. Ma i valori in campo non possono essere certificati, Ducati giocava in casa e le sue prestazioni quest'anno sono state altalenanti, quindi l'attendiamo speranzosi a Barcellona per la verifica. Sarebbe meglio anche una verifica, o revisione, del contratto del Dovi, non si sa mai decida di provare un'altra marca ancora.

Prossimo appuntamento a Barcellona con la MotoGP

Wolf

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