Andrea Dovizioso e Chaz Davies
Categoria: Sport

Qualcuno si è già arrabbiato nel sentire additata quella Ducati come una strana e bizzarra gestione, quindi ci limiteremo a dire che per coincidenza due dei migliori piloti dei massimi campionati di velocità proveneniente da Ducati, Chaz Davies e Andrea Dovizioso, sono a piedi.


Davvero difficile capire le dinamiche dei team della MotoGP e della Superbike, perché se Ducati ha appiedato piloti di questa caratura, qualche dubbio nasce nel constatare che questi due grandi piloti non abbiano altri team che li accasasino nella prossima stagione. E' qualcosa di possibile?

Analizzando le due situazioni, con un Dovizioso in rotta con la casa di Borgopanigale e Chaz Davies ancora follemente innamorato di Ducati e ducatisti, forse meno dei vertici Ducati, l'origine di tutti i mali innanzi tutto sono le questioni monetarie, che sono sicuramente il motivo per il quale hanno perso il posto i due piloti e non ne trovano un altro facilmente, ma andiamo con ordine e vediamo le due posizioni.

Le trattative per Andrea Dovizioso sono partite da parecchio tempo, Andrea poi nonostante i titoli sfiorati ha dovuto spesso vedere altri piloti meglio trattati di lui, quindi la componente economica è stata fondamentale nel chiudere i rapporti con Ducati. Non va dimenticato però in questo frangente anche la componente puramente agonistica. Ducati avrà sicuramente ragionato sul fatto che Dovizioso è un ottimo pilota, ma non ha quello che serve per battere Marquez, quindi tentare per tentare forse meglio voltare pagina e provare con piloti talentuosi ma più giovani.

Il perché nessuno mette a disposizione una moto ad Andrea, anche se a Noale ci stanno facendo sogni proibiti, è sempre un mix tra pretese finanziarie, non tutti i team se lo possono permettere, del fatto che le selle ufficiali sono praticamente tutte impegnate, ma anche che Quartararo e Mir hanno insegnato che un giovane talentuoso può fare la differenza in questa MotoGP. Della serie, l'esperienza se troppo cara, può non essere fondamentale.

Le questioni legate a Chaz Davies non sono molto differenti, ma qui i soldi a disposizione sono ancora meno. Non è un segreto che Chaz ha percepito in Ducati un buono stipendio per un pilota della Superbike, merito della sua guida adrenalinica e di essere stato ultimo baluardo bicilindrico contro lo strapotere di Jonathan Rea. Ma le politiche del gestore sulla Superbike, che dovrebbe essere dedicata a strutture non ufficiali che generano poca attrattiva sugli sponsor, creano una situazione dove solo qualche team ufficiale, nemmeno ben visto, può permettersi contratti onerosi. Non certo i team privati. A tutto questo va aggiunto la mancanza di risultati e le difficoltà con la Panigale V4, hanno creato forse l'alibi perfetto per un cambio con un giovane veloce, e contrattualmente meno oneroso.

Ma non sono solo i team privati a fare i conti con i soldi, dopotutto Chaz Davies si è visto chiudere la porta in faccia anche da case come Honda HRC, che gli ha prferito un Leon Haslam sicuramente meno competitivo e meno costoso, da case come Yamaha che ha occupato tutte le selle, comprese le GRT, con piloti che hanno altro regime di stipendio. Tralasciamo i team privati che avevano dichiarato avere come sogno Chaz Davies sulla loro moto, hanno preferito piloti che probabilmente percepiscono come stipendio una frazione di quello di Davies, davvero imparagonabili.

Resta un lieve spiraglio per Davies nel secondo team che BMW sta cercando di costituire, ma anche in questo caso BMW sta pensando a piloti meno performanti, come hanno dimostrato di essere quest'anno Laverty e Caricasulo, e meno costosi.

Al di là di questa disamina, ormai si prefigura solo una piccola possibilità per i due piloti di salire in sella nel 2021, dovremo forse fare a meno di due grandi campioni.

Michele Rubin (Wolf)

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