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Marc Marquez
Categoria: Sport

Marc Marquez demolisce il gran premio di Aragon, e la MotoGP si risveglia da un sogno di qualche gara dove il trono è stato traballante, ma a dare uno sprazzo di gioia a questa domenica incolore ci pensa Andrea Dovizioso, risorge dalle retrovie e dà un tocco di rosso alla domenica spagnola.


Si sarebbe potuto chiudere questa domenica come una delle più noiose della stagione, Marc Marquez ha monopolizzato il gp di casa, annichilendo ogni resistenza con il week end perfetto, primo a fine gare, primo nelle prove e giro più veloce in gara. Il distacco inferto ai concorrenti nei primi giri ha ben raccontato il divario tra il campione del mondo e il resto dei piloti.

Marc Marquez ad Aragon 2019


UNA DOMENICA PER NIENTE BESTIALE

La gara di Aragon si è snodata abbastanza opaca per quasi tutto il suo svolgimento, anche se qualcuno si affannava per prendere le posizioni da podio, il pensiero di un pilota in fuga solitaria e che nessuno per quanto veloce riuscisse a chiudere anche solo di qualche decimo il gap, rendeva la gara una passerella monotona. Poi ad un certo punto qualcosa di rosso rimonta piano piano la classifica, unica moto a riuscire a tenere il ritmo del cronometro di Marquez, forse non sarà stato lo spettacolo più eccitante del mondo, ma rivedere il Dovi giusto, quello che sa far andare forte in curva anche la faticosa GP19, ha fatto drizzare le antenne agli appassionati, ha reso un po’ più gustosa questa MotoGP.

Per questa gara niente super Quartararo, annichilito subito nei primi chilometri da Marquez, e in difficoltà anche con un Vinales accreditato incredibilmente ad abdicare dal team ufficiale, nonostante abbia ad ora la miglior posizione tra i piloti Yamaha. Non che si voglia dare il ben servito a Valentino Rossi, ma certe ipotesi, certe dichiarazioni, hanno quasi del surreale. Il problema visto in questa maniera è vecchio stampo, vero che il team ufficiale è il più desiderato, ma basterebbe un cambio di mentalità in Yamaha, invece di dovere nipponicamente seguire la rotta tracciata dagli avi, senza mai uscire dai margini. Basterebbe una moto completamente ufficiale nel box di fianco.

Partenza MotoGP Aragon 2019


LA GARA

La gara è scattata dal semaforo senza grossi cambi di posizione, due le cose che hanno impressionato nei primi giri, il secondo al giro con cui Marquez ha imposto un distacco di 4 secondi nei primi 4 giri, e l’Aprilia di Espargaro gareggiare alla pari con moto molto più blasonate, tenere a bada Valentino Rossi e altre moto alle quali ha anche mostrato la cavalleria notevole del 4 cilindri di Noale in rettilineo. Siamo a una svolta? Una manciata di cavalli forse non fa primavera.

Dopo una bagarre tra Quartararo, Miller e Vinales, è quest’ultimo ad avere la meglio, ci si aspetta di vederlo come ai vecchi tempi recuperare terreno su Marquez e riagguantarlo, ma è chiaro fin da subito che la M1 non è in grado di riprendere la Honda. Sembra tutto plafonato, tutto deciso, ma già dal quinto giro Dovizioso inizia la risalita, una risalita scomoda, la cavalleria delle Ducati è contrastata dalla sua cattiva attitudine alle curve della moto di Borgo Panigale. La prima vittima è Valentino Rossi, in cattiva forma motoristica in questo MotoGP di Aragon, poi tocca ad Espargaro e quindi Quartararo.

Andrea Dovizioso ad Aragon 2019

Arrivati a questo punto è chiaro a tutti che il Dovi ha tutta l’intenzione di scalare il podio, ma la strada da fare è ancora tanta, e davanti ci sono due ossi duri, Miller e Vinales. A otto giri dalla fine passa Miller nonostante la parità di moto. Con Vinales è una rincorsa lunga, che sembra non concretizzarsi prima della fine, ma a quattro giri dalla fine c’è il ricongiungimento. Vinales è meglio nelle curve, ma l’accelerazione della Ducati fa la differenza e permette al Dovi di chiudere i conti a tre giri dalla fine, abbastanza per lasciare il margine anche a Miller di passare Vinales e colorare il podio di Ducati, regalando alla Yamaha un brutto finale.


TRA I LITIGANTI MARQUEZ GODE

Troppo altalenante quello che succede dietro a Marquez, un avvicendarsi di avversari e moto che non fa altro che accomodare meglio il campione del mondo sul trono della MotoGP, con piloti che esplodono per una gara, e poi si smarriscono. L’unico a tenere un minimo di ritmo è proprio Dovizioso, ma non basta per essere il rivale di una macchina assassina come quella del duo Honda-Marquez. Serve solo pensare alla stagione 2020, sperando che in Ducati abbiano in testa cosa fare per dare la possibilità ad Andrea Dovizioso di essere il pilota che per una intera stagione sia un protagonista.

Aprilia a Aleix Espargaro ad Aragon

Da segnalare quindi l’ottima domenica delle Aprilia, dove anche Andrea Iannone ha disputato una buona gara. Preoccupa invece sempre di più l’attitudine di Jorge Lorenzo a tornare in forma, quella di Aragon è stata un’altra gara di passaggio, lontanissimo dal compagno a ben 46 secondi. Serve ancora attendere, ci sarà un ritorno in questa stagione per Jorge o siamo già al 2020? Anche Valentino in difficoltà, non il peggiore delle Yamaha solo perché Morbidelli è stato atterrato da Alex Rins, ma la stagione volge al termine, e il nove volte campione del mondo non trova la quadra per rimettersi in corsa. Il dubbio di un percorso a scendere corre nella mente di tutto, ma contrasta con i risultati di inizio stagione e non bastano poche gare per “invecchiare” di colpo un campione.

MotoGP che termina la sua stagione europea e si sposta in estremo oriente, nel frattempo il prossimo appuntamento è con la Superbike, le derivate di serie arrivano a Magny-Cours.

Wolf

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