Johann Zarco
Categoria: Sport

Per due stagioni è stato l'enfant prodige del motociclismo mondiale, con due titoli della Moto2 in tasca era sbarcato su una Yamaha M1 del team Tech3 dove aveva fatto vedere i sorci a tanti piloti, uno dei pochi a non mostrare alcun rispetto reverenziale per le sportellate di Marc Marquez. Oggi lo stesso pilota getta la spugna, lasciando libera una sella ufficiale ben pagata, quella della KTM, da possibile protagonista, con la seria possibilità di restare in vacanza per un anno.

Johann Zarco alla Yamaha


Cosa è successo?

Difficile entrare nella testa dei piloti, che poi sono persone, ragazzi, qualcuno duro e coriaceo, qualcun'altro con le sue fragilità o semplicemente con la voglia di prendere questo sport come un divertimento ben pagato, e non come un lavoro. Di sicuro non hanno contribuito a trovare una soluzione proficua al problema le critiche aspre dei vertici KTM, che ora devono provvedere a trovare un degno sostituto per la sella rimasta orfana. Ma alle radici di quanto sta accadendo forse c'è anche una moto che in questo momento sembra colpevole di qualsiasi cosa, nel bene e nel male, anche delle improvvise fortune di alcuni piloti: la Yamaha M1. Si è dimostrata la moto più amichevole del paddock, piloti come Zarco, Quartararo, ma anche il redivivo Morbidelli dopo una pessima esperienza sulla complicata Honda RC213V, sembrano volare una volta messo il sedere sulla moto di Iwata.

Sembra che il passaggio da questa moto a qualsiasi altra, crei non pochi grattacapi a tutti i piloti, a partire da due pluricampioni del mondo come Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, ma anche appunto uno Johann Zarco. Una moto sicuramente capace di adattarsi bene a qualsiasi pilota, probabilmente merito di chi ne ha impostato lo sviluppo anni fa, ma in questo momento nell’occhio del ciclone per non saper dare quell'ultimo decimo che serve ai piloti per vincere.

Johan Zarco KTM 2019

Zarco è passato dalla Yamaha ad una moto giovane, grezza, acerba, che ha sicuramente la necessità di fare tanta strada prima di diventare una concorrente temibile, sicuramente a Mattighofen stanno facendo tanti passi per chiudere progressivamente il divario, lo dimostra l'acquisizione di un pilota di esperienza e talento in veste di collaudatore come Dani Pedrosa. Ma ad ora è abbastanza lontana, ed è evidente il limite di certi piloti subito a loro agio su una Yamaha, ma che non hanno la pazienza e l'esperienza di "forgiare" una moto, battere la lama finché diventa robusta e affilata. Sono davvero giovani talenti, o solo piloti veloci?

Intanto però in una MotoGP che dovrebbe aver fame di piloti veloci e capaci di stare là davanti, uno Zarco è a spasso e sembra che una sella per lui non ci sia. Se le selle di Ducati e Yamaha sono già tutte occupate, per lo meno quelle ufficiali, altre potrebbero non essere così solide. Parliamo della seconda Honda LCR, piuttosto che quelle di qualche Ducati clienti.

Aprilia MotoGP

Una casa che però ci sembra particolarmente bisognosa di un pilota veloce e motivata, è Aprilia. In fase di progressione con la moto ma con la seria necessità di un pilota che segni un cambio di passo, messo che Zarco sia capace di segnare quel cambio finendo di sviluppare la moto, la casa di Noale dovrebbe cogliere questa opportunità a due mani, portandosi a casa un pilota di talento che ha bisogno di intraprendere un percorso vincente. Il progetto Aprilia non è il più giovane, ma è di sicuro quello che ha più bisogno di risultati, anche solo per giustificare l’abbandono della Superbike, da vincente, per approdare in MotoGP da fanalino di coda.

E' il caso di dire che l'opportunità è più per i team che per Zarco stesso, un pilota di punta senza moto. Possibile che sia una MotoGP così ingessata?

Wolf

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