Marc Marquez
Categoria: Sport

Nessuna tregua per i contendenti del motomondiale, Marc Marquez implacabile e senza incertezze vince una gara mostrando i muscoli, rincorrono le Ducati che salgono sul podio, ma non fanno la differenza. Valentino solo quinto, Quartararo fa il diavolo ma solo nel finale.


Nonostante l'equilibrio della classifica, questo rischia di essere uno di quegli anni che consacrano davvero il talento fin troppo giovane di Marc Marquez, che a soli 26 anni incassa la trecentesima vittoria e vince le gare oggi con un sicurezza che spaventa chiunque. Troppo giovane e troppo più forte degli avversari, rischia di infrangere qualsiasi record. Non arrivano lontani gli avversari, ma è apparso chiaro già dopo qualche giro una gara a senso unico che solo lo spagnolo avrebbe potuto perdere. Se ci sono dubbi sul divario di consistenza che oggi lo contraddistingue, lontananza a parte delle altre Honda, è proprio nel meditare su quel piccolo distacco al traguardo che dava la sensazione di essere immenso e incolmabile, meditando proprio di quanto siano ridotti i distacchi, ma tutto merito di quell'ultimo colpo di reni che lo spagnolo sa metterci.

Petrucci e Miller a Le Mans

Dopo una qualifica bagnata, sul circuito di Le Mans tutti aspettavano la solita bagarre, magari comprensiva di qualche nuovo attore, specialmente quel Quartararo che nel warmup sul circuito di casa aveva fatto vedere la possibilità di avere il passo giusto. Ma la gara è stata davvero avara di sorprese, forse una delle più noiose, perché a parte quel cambio di posizione tra Marquez e Miller nei primi giri, una volta ristabilite le posizioni da re Marc, tutto è filato abbastanza liscio, abbastanza incolore. Dietro questi due ci ha messo un po' di tempo Andrea Dovizioso a guadagnare la seconda piazza, con un Miller che per 16 giri ha rivendicato la volontà e il diritto di annusare i gas di scarico della Honda, tenendo anche un contatto ravvicinato con il campione del mondo.

Ma nella bagarre per la seconda piazza i due piloti hanno iniziato a perdere terreno, fino a quando Dovizioso ha passato l'australiano, ma abdicando subito qualsiasi intenzione di rincorrere Marquez. Nel finale ha dato un po' di spettacolo solo Danilo Petrucci, che passato Miller ha cercato di mettere in difficoltà il compagno di squadra, sempre bravo ad aprire una finta porta ai tentativi di sorpasso degli avversari. Bella anche la rimonta di Quartararo da metà gara, autore di una pessima partenza nel finale ha messo insieme un serie di giri da prima piazza, ma là non c'era e quindi ha dovuto remare giusto per arrivare alle spalle del compagno.

Dovizioso e Petrucci a Le Mans

Gara poco appariscente per Valentino Rossi, partito bene, con l'ambizione di mettersi alle spalle di Marquez per qualche giro, ma faticando poi a tenere il ritmo dei primi, anche se nel finale ha riagganciato Miller. Brutta domenica per Rins invece, mai in grado di essere davanti e con fatica a stare anche a metà classifica, un'altro pilota e un'altra moto rispetto a quello delle ultime due gare, un brutto risveglio per gli uomini di Hamamatsu. Altra prestazione deludente è quella di Maverick Vinales, che al di là dell'incidente che lo ha coinvolto, non sembrava essere in grado di emergere dalla metà classifica dove stava navigando.

Su Lorenzo soliti discorsi. Uno sprazzo di sole, sotto la pioggia, è arrivata con l’ottava casella in partenza, ma sull'asciutto in gara nulla si è concretizzato, questa Honda appare per lui anche più ostica della Ducati. Viste le prestazioni di Dovizioso, apparso fin qui molto meno convincente del previsto, forse lui sente la mancanza della Ducati quanto la Ducati sente la sua. Chissà se su questa Ducati, capace di piazzare le tre ufficiali a pochi metri da Marquez, sarebbe potuto essere di nuovo il martello da mondiale. Di certo un altro grande talento in casa Ducati c'è, un Jack Miller che sa come maneggiare questa Ducati e al quale forse serve solo un po' più di attenzioni "ufficiali".

Valentino Rossi a Le Mans

Mondiale apertissimo, ci sono ancora 14 gare ed è inutile fasciarsi la testa, anche se nuvole cariche di tempesta arrivano dalla Spagna, speriamo che la furia si plachi.

Prossimo appuntamento nel santuario della velocità, nell'arena italiana del Mugello con la MotoGP.

Wolf

Ritratto di Wolf

Risultati e classifiche

 

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