MotoGP Argentina
Categoria: Sport

Dominio assoluto di Marc Marquez nella gara MotoGP in Argentina, ma ad animare lo spettacolo ci hanno pensato due alfieri italiani del calibro di Valentino Rossi e Andrea Dovizioso, mentre la bagarre tutta tricolore ha dato quel gusto spettacolare ad una gara diversamente scialba.


Beh, un po’ tutti abbiamo rivisto i gloriosi tempi dove la pattuglia azzurra infiammava e dominava le piste del motomondiale, la stessa che ha sfornato quel Valentino Rossi, ma di cui facevano parte nomi come quello di Max Biaggi, Loris Capirossi e che si sono poi persi dopo Andrea Dovizioso e quel grande personaggio e pilota che è stato Marco Simoncelli. Vedere una bagarre con una pattuglia nutrita di italiani a darsele di santa ragione, gente come Rossi, Dovizioso, Morbidelli e Petrucci, ha riportato alla mente quei tempi pieni di tricolore. Peccato che tutta questa bella gente facesse un po’ da comprimario, perché Marc Marquez era già scappato, lontano e con un passo in questo week end davvero imprendibile.

MotoGP Argentina Marc Marquez


FESTA TRICOLORE

Sulla pista Argentina, nulla si poteva fare contro questo Marc Marquez, troppo veloce, troppo consistente, troppo lontano per tutti. Ma dietro di lui, scappato fin dalla prima curva, un manipolo di piloti ci ha fatto divertire. Protagonista assoluto è stato Valentino Rossi, scattato bene dalla seconda fila e subito alle spalle di Andrea Dovizioso. Chi ha deluso ancora allo spegnimento del semaforo è stato Maverick Vinales, inghiottito dal gruppo e mai più in grado di insidiare la coppia da combattimento, Andrea Dovizioso e Valentino Rossi.

Sono stati loro i re della festa, a cui hanno partecipato a turno un aggressivo Jack Miller, Cal Crutchlow per qualche giro prima di essere richiamato per un ride through, Danilo Petrucci e un sorprendente Franco Morbidelli, davvero a suo agio sulla sua M1. Ma tranne qualche episodio, sono sempre stati Valentino e Andrea a tenere tutti col fiato sospeso, capaci di staccare al limite più di tutti, capaci di recuperare qualche lungo, capaci di rimettersi davanti quando qualcuno provava a interferire.

MotoGP Argentina Morbidelli


LA GARA

Tre i run principali in cui prima Dovizioso ha tenuto la testa del gruppo, Valentino gli è subentrato all’ottavo giro, mantenendo la testa per sei giri, per cederla ancora a Dovizioso che ha iniziato una lunga cavalcata fino all’ultimo giro. Tutti col fiato sospeso ad aspettare la mossa di Valentino, a vedere se quella vituperata difficoltà a superare almeno per questa gara dove ha azzardato due gomme medie,  poteva essere messa da parte. Mancano poche curve alla fine quando Valentino prova a chiudere il conto, non solo superando, ma allungando immediatamente per evitare qualsiasi ritorno di Dovizioso. Se non ci fosse stato quel Marquez là davanti lontano, a correre un’altra gara, sarebbe stata una vittoria di grande valore.

Su questa gara resta la macchia finale della caduta di un grande Franco Morbidelli con Maverick Vinales, caduta di gara, da ammucchiata, che ha privato “morbido” di un bel risultato. Nota positiva invece la cavalcata in recupero di Alex Rins su Suzuki, in una gara, un week end, dove le moto di Hamamatsu hanno deluso, fino a metà gara quando c’è stato un cambio di passo forse dettato dall’ottima ciclistica della Suzuki, capace di proteggere le gomme e correre su binari fino all’ultimo giro, portandolo al quinto posto.

MotoGP Argentina Lorenzo


UNA DOMENICA BESTIALE

Una domenica bestiale, con una pattuglia di contendenti davvero anomala, ma che ha mostrato ancora una volta che Marquez sulla pista buona è un problema, più di una manciata di cavalli, più di una staccata da cardiopalma, più di un alettone. Resta solo da sperare che non ci sia un altro passaggio a vuoto di Ducati. Valentino Rossi ha infiammato i cuori degli argentini, già ammaliati dal campione di Tavullia si sono fatti trascinare dalla sua domenica eccezionale.

Deludente ancora Jorge Lorenzo, più in difficoltà su questa Honda che sulla Ducati. Troppo presto per dare un giudizio di chiusura, ma davvero avrebbe fatto meglio a valutare una nuova stagione in Ducati, dove ormai sembrava pronto a lottare per un titolo, o quella Suzuki ormai matura per vincere, con una ciclistica che avrebbe esaltato le sue doti di pulizia di guida. Forse è caduto nella rete?

Wolf

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