MotoGP Qatar Dovizioso e Marquez
Categoria: Sport

Vittoria di Andrea Dovizioso nella gara di apertura del mondiale MotoGP 2019, in un finale al fotofinish con Marc Marquez, il pilota Ducati ha dimostrato un'altra volta grande intelligenza, necessaria per regolare il talentuoso campione del mondo. Riemerge Valentino Rossi dalle retrovie, delude Maverick Vinales.


Il duello degli ultimi due anni tra Andrea Dovizioso e Marc Maruqez si è riproposto senza nessuna variante in questo Qatar 2019, Andrea Dovizioso si riconferma essere la nemesi del plurititolato Marc Marquez, l'unico con moto, talento e cervello in grado di metterlo in difficoltà. Pesa solo la continuità e la mancanza della stessa funambolia per Andrea Dovizioso, che come i normali marziani della MotoGP, superati i limiti non ha modo di sfidare le leggi della fisica. L'unico autorizzato a farlo sembra essere Marc Marquez, come dice lo stesso Andrea Dovizioso nel dopo gara, che al penultimo giro vedendo Marc da dietro avrebbe giurato non avesse più gomme, ma che con il talento è riuscito nell'ultimo giro a giocarsi tutto comunque fino alla linea del traguardo.

MotoGP Qatar Dovizioso

Inutile buttare la memoria la passato, dove i primi vincevano a volte anche con secondi di vantaggio senza destare scandalo, questa MotoGP addomesticata, regolata, misurata, si basa tutta su pochi decimi. Trenini infiniti che solcano i giri per gare che sembrano tutte artificiosamente appese ad un filo. Così una Yamaha deludente e già in difficoltà non convince tutti gli osservatori, che vedono nel poco distacco tra le moto dei tre diapason e il vincitore, un segno difficile da interpretare come una crisi, peccato che le differenze di prestazioni tra quelli che vanno forte e quelli in difficoltà, ormai lo si capisce più dalla posizione d'arrivo che dal distacco dei tempi. Tutto si misura in centesimi, o forse millesimi.

La verità è che il blu in MotoGP non è più quello Yamaha, quella Suzuki che Jorge Lorenzo ha rifiutato sembra al punto di maturazione finale. Sulla maneggevolezza della moto di Hamamatsu ne avevano parlato più o meno tutti i piloti, raccontando di una moto con una ciclistica da prima della classe, il motore invece mancava di cavalleria, e ancora oggi manca di qualcosa, ma quel qualcosa va assottigliandosi e oggi Alex Rins ha fatto vedere che la moto giapponese rientrata tardivamente in MotoGP è pronta a stare con quelle che vincono.

MotoGP Qatar Valentino Rossi

Gara difficile da raccontare, un trenino lungo e compatto che ha attraversato tutta la gara. Alla partenza è Andrea Dovizioso a portarsi subito davanti, mentre il primatista Maverick Vinales sbaglia e viene risucchiato nel gruppo. Davanti inizia un duello lungo e serrato, tra Andrea Dovizioso, Marc Marquez e Alex Rins. Se in un primo momento era insospettabile vedere la Suzuki a lottare con i due mastini, abbiamo potuto vedere quel blu Suzuki prendere anche la testa della corsa. Alle loro spalle si è invece pouto vedere un Jack Miller veloce e pronto a gareggiare con i primi, abbandonare per aver perso la sella. Quartararo pronto a essere un rookie protagonista partire dalla pit lane per lo spegnimento della moto. Ma soprattutto abbiamo potuto ammirare la solita bellissima rimonta di Valentino Rossi, che posizione dopo posizione, senza mai perdere il trenino dei vincenti, è riuscito a risalire fino alla quinta posizione, con le intenzioni di arrivare fino al podio, ma i giri non erano sufficienti.

Ultimi due giri da cardiopalma, Marquez e Dovizioso a pochi centimetri, Dovizioso davanti sbaglia, finisce leggermente lungo e si vede sfilare da Marquez. Ma Andrea ragiona, pensa e trasforma un errore in qualcosa di positivo, si prende il tempo di studiare Marc, ne valuta il bene e il male e poi lo attacca all'inizio dell'ultimo giro. Sono attimi concitati, Marc ci prova, passa ma va lungo, come anche all'ultima curva, come sempre, buttandosi con tutto il cuore, per vedersi per l'ennesima volta lasciar sfilare da Andrea, che poi infila la traiettoria interna, prende velocità e va a vincere.

MotoGP Qatar Cal Crutchlow

Una gara di partenza campionato al cardiopalma, forse un po' dopata come abbiamo detto, ma comunque divertente, con quel guascone di Cal Crutchlow che è rimasto della partita dei primi per tutta la gara, fino a far fruttare la sua pazienza mettendo le ruote sul terzo gradino del podio, fregando quell'Alex Rins che sembrava potesse anche vincere.

Premesse importanti per questo campionato, con una Honda più veloce di motore, e una Ducati più agile, tocca solo ai piloti dare il massimo gara dopo gara. Solo nel finale Aprilia ha rischiato di mischiare tutte le carte, facendo reclamo per un'appendice aggiuntiva che Ducati ha montato davanti alla ruota posteriore, fuori norma secondo Aprilia perché designata per le gare bagnate, ma che il buon Gigi Dall'Igna, come ha già dimostrato in Superbike, ha studiato a norma cavillare di regolamento.

Prossimo appuntamento è per Domenica prossima con la Superbike, alla verifica del dopo Phillip Island, sul circuito di Buriram, in Thailandia.

Wolf

Ritratto di Wolf

 

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