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Incidente Marc Marquez e Jorge Lorenzo
Categoria: Sport

Honda punta tutto su una mano sola, un ALL IN con la quale sbancare banco e giocatori, il matrimonio tra il difficile pilota maiorchino, Jorge Lorenzo, e la Honda ha formato uno dei team più forti di sempre, moto e piloti, ma qual'è la vera strategia di Honda? Davvero si può pensare di rischiare la tenuta psicologica di uno dei migliori piloti di sempre, il funambolico Marc Marquez, per il sogno di formare il mitico dream team?


Di lui Valentino Rossi ha detto che guida senza avere paura, parliamo del campione del mondo Marc Marquez, un ragazzo ridanciano che sembra salire in moto sempre senza pensieri e paure, di tutto e di tutti. E forse da qui passa la strategia di chi oggi tira le fila in Honda. Sicuramente l'equilibrio di un box è cosa molto delicata, lo hanno chiarito tanti grandi piloti del passato e del futuro, lo ha detto il grandissimo Giacomo Agostini a proposito di Phil Read, lo ha dichiarato tante volte Marco "Lucky" Lucchinelli a proposito di Spencer, lo abbiamo visto anche con Valentino Rossi quando Jorge Lorenzo iniziava a prendere il sopravvento.

Marquez e Lorenzo Honda HRC

Ma sono proprio la forza mentale di Marc Marquez, o forse la totale incoscienza visti i numeri funambolici in pista del pilota spagnolo, a volte molto criticati,, a convincere che nel box Honda, il problema non ci fosse, almeno per la gallina dalle uova d'oro. Così è partita l'operazione più folgorante degli ultimi vent'anni, i due piloti più titolati in servizio del motomondiale, dopo Valentino Rossi, nello stesso box. Dodici titoli sotto lo stesso tetto e una fame ancora giovane, fresca, abbondante.

Chissà quali dubbi sono passati in Honda, o se semplicemente non gli è parso vero di poter avere un dream team sotto lo stesso tetto. I paragoni più facili sarebbero con il mondo calcistico, senza fare nomi per non attirare antipatie, ma quando hai una panchina lunga e sopra ci sono seduti alcuni dei migliori giocatori del campionato, tutti gli altri sanno che si giocano due campionati diversi.

Jorge Lorenzo infortunato

La strategia in fondo, superato lo scoglio non da poco della gestione psicologica del box, è abbastanza semplice. Il numero uno è ancora lui, anche se i contratti non lo prevedono, con i suoi 7 titoli mondiali e una capacità innata di correre veloce anche sui rischi, il campione del mondo Marc Marquez. L'operazione di accapararsi l'unico pilota al momento in grado di battere Marc Marquez, secondo lo stesso Jorge Lorenzo, è proprio lui, Jorge Lorenzo. Un po' autoreferenziale, un po’ maniacale, ma non così lontano dalla realtà. Queste dichiarazioni la dicono lunga sulla "spigolosità" del maiorchino, unica sfaccettatura di questo matrimonio che Honda forse sottovaluta, o valuta come rischio accettabile.

Il primo risultato che comunque Honda si porta a casa è quello di aver tolto dalla circolazione una moneta preziosa, un potenziale rischio al titolo se seduto su un’altra sella. Se fosse rimasto in Ducati nel 2019 avrebbe potuto pretendere seriamente al titolo, ora che l'adattamento era finito, sfruttando le gare fin da inizio campionato le cose si sarebbero fatte pericolose. Errore Ducati? Anche l'approdo in Suzuki sarebbe potuto essere un problema. Ora che la moto di Hamamatsu si è affacciata al podio, mettendosi dietro più volte anche le Yamaha ufficiali, Jorge sarebbe potuto diventare quel "click" finale per far approdare Suzuki anche a un titolo mondiale. Meglio quindi toglierlo dalla circolazione.

Marc Marquez campione del mondo

L'altra faccia della medaglia invece è la possibilità di vincere un titolo, dopotutto piuttosto che ad altri, per Honda va bene uno spagnolo piuttosto che un altro. Anche se nel dichiararsi l'unica alternativa a Marquez, dimenticandosi per lo meno di un Dovizioso e di un Vinales, è vero che sulla moto giusta Lorenzo può ricominciare a essere il martello. Questa Honda già sembra piacergli, la sua guida è completamente diversa da quella di Marc, uno sporco e spettacolare, l'altro puro e affilato, una Honda cucita si su Marquez, ma con un team reattivo in grado di sfornare la moto che serve a Jorge per fare la differenza e mettere in mostra la capacità nipponica di fare in qualche gara quello che a Ducati è costato quasi due anni di lavoro.

Quattro i contendenti accreditati al titolo per il 2019, di cui due sotto lo stesso tetto, secondo voi chi ne uscirà vincitore? Vedremo anche qualche sportellata dentro ai box? In attesa delle nuove leve, godiamoci lo spettacolo… ai box.

Wolf

Ritratto di Wolf

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