Dal Texas alla Germania, Marc Marquez re del Sachsenring con la nona vittoria consecutiva, guadagnata con sicurezza, ma di misura su un Valentino Rossi ancora una volta capace di trasformare un Sabato incolore in una Domenica solare. Annaspano le Ducati ufficiali, battibeccano Petrucci e Lorenzo.
Una gara non di certo entusiasmante, ma che segna un ulteriore passo avanti nel campionato per Marc Marquez, che allunga in classifica e allunga nel numero delle vittorie, mettendo in imbarazzo tutti gli altri piloti, che per quanto ce la mettano tutta non sono stati in grado di arginarlo. C'era qualche speranza ad inizio gara per il duo Ducati, non quella ufficiale con Dovizioso, ma quella di Lorenzo e Petrucci, giusto compagni di brand, ma dallo scontro verbale poco più che conoscenti.
Ma i lunghi curvoni in appoggio del Sachsenring non hanno dato soddisfazione a chi voleva troncare la serie positiva sul circuito tedesco di Marc e della Honda, ancora una volta gli inseguitori hanno dovuto guardare il suo posteriore e sperare in un errore che ormai non sembra più arrivare. Restano ancora tutti in attesa di un ritorno di Andrea Dovizioso, ma sembra che l'exploit dello scorso anno non abbia seguito in questa stagione, il pilota italiano è apparso incolore, preda del compagno e delle Ducati non ufficiali.
Gara che inizia con il solito start a proiettile di Lorenzo, che si mette davanti e prova a dare ritmo alla gara. Dietro il trio formato da Petrucci, Marquez e Rossi tengono il ritmo e tirano a sorte per chi dovrà essere l'antagonista del maiorchino, prima che scappi, prima che prenda a martellate il cronometro. Dal mazzo esce Marquez, che avuta ragione di Petrucci, al 12° giro riesce ad avere ragione del ducatista con un sorpasso bello e pulito. La mossa è quella giusta, è l'episodio che da già risultato alla gara, che da qui in poi sarà un solitario di Marc. Dietro si portano avanti lunghe rincorse favorite dal tracciato tedesco, molto spettacolare, ma che non offre grandi spazi per i sorpassi.
Jorge inizia ad avere qualche problema con le gomme proprio al drop previsto di caduta degli pneumatici, e al 15° giro cede la posizione a Valentino, ma non senza combattere, non senza provare a riconquistarla. Poi arriva il momento dell'arrembaggio dei soliti noti, a partire da Maverick Vinales, che come al solito nella seconda metà di gara sembra correre con un'altra moto. Ma tra i piloti che mostrano grande carattere, oltre a Danilo Petrucci che recrimina per un lungo di Lorenzo che lo ha danneggiato, c'è anche un Alvaro Bautista che segna per tutta la gara tempi strepitosi, e che con un bel recupero va a chiudere quinto, secondo delle Ducati.
Gara che nella Germania dell'est termina con un podio da guerra fredda, il duo Yamaha festeggia separato dal gruppo Honda, come se ci fossero state due gare a dividersi lo stesso podio. Altra guerra fredda, anzi questa è proprio guerra bollente, ma in fatto di risultati per ora è lo spagnolo della Honda ad avere ragione. All'eterno Valentino Rossi va ancora una volta il merito di aver salvato la faccia di Yamaha, con una gara molto consistente, arrivando anche a meno di un secondo dallo spagnolo, che però ha saputo mantenere le distanze e a chiudere i giochi molto presto. La seconda piazza in campionato è di Valentino, che avrebbe però bisogno di una vittoria per sentire bruciare il sacro fuoco dell'agonismo, quello per tirare fuori quel qualcosa in più per rendere difficile la vita a Marquez.
Campionato che sta prendendo una direzione sempre più netta, con le Ducati incapaci di essere continue come lo sono state lo scorso anno con Dovizioso. Difficile senza avversari perdere questo ennesimo titolo, con un campionato che si fregia di qualche bel sorpasso, ma dal risultato scontato, mancano solo le penalità della Superbike al pilota che vince, ma questa è un'altra storia.
Gare ferme per tre settimane, con la Superbike a corto di date, la MotoGP resta l'unico intrattenimento per gli appassionati, ma solo il 5 di Agosto in Repubblica Ceca, a Brno.
Wolf
