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MotoGP Argentina Marquez in griglia
Categoria: Sport

Gara pasticciata quella dell'Argentina, dove pazzo e pazzia diventano protagonisti di un week end che nelle premesse aveva un dominio di Marc Marquez, ma che nella pioggia e nella follia ha trovato spettacolo e strascichi che promettono lunghe chiacchierate al bar e negli studi televisivi. Vince Cal Crutchlow regalando la seconda vittoria a Lucio Cecchinello e la prima piazza nel mondiale, carambola a sponda qua e là Marc Marquez buttando a terra Valentino Rossi, fatica Dovizioso che con l'ultima marachella dello spagnolo raddrizza una Ducati incerta.


La pioggia si sa mischia tutto in pista, siamo abituati a vedere i valori in campo frullati specialmente quando il tempo è incerto, quando l'asfalto è umido ma non inondato d'acqua, quando il meteo non promette ma non smentisce, e fa il contrario di tutto quello che prevede. Ma quello che si è visto in pista oggi ha davvero dell'incredibile, un Marc Marquez tornato con la testa alle gare della Moto2, se mai le ha lasciate, ha impazzato per il circuito seminando terrore e raccogliendo penalizzazioni, forse meno anche di quelle necessarie, ma oggi la direzione gara, gli emissari del gestore, hanno mostrato chiaramente che i regolamenti sono qualcosa pro-forma, che all'occorrenza tutto può essere riscritto e aggiustato. La FIM dovrebbe essere garante della regolarità e della sportività in pista, regolamenti alla mano e meglio se ben scritti, ma sembra che in questo come nell'altro campionato, l'unica cosa vera di scritto è che tutto è a discrezione del gestore.

MotoGP Argentina

Atto primo. Sta di fatto che al via accade il primo pasticcio, a pochi minuti dallo start tutti rientrano ai box a cambiare le gomme per "indossare" le slick, tutti meno Miller sulla Ducati Pramac che aveva azzardato ed era pronto a raccogliere i frutti già prima del via. Già perchè il regolamento "prevederebbe" che a quel punto il pilota non autorizzato che rientra al box per una modifica riparta dal box. Ma la direzione gara, piena di estro, si inventa una procedura tutta nuova. Decide che il via avverrà comunque dalla griglia, ma tutti i piloti si schiereranno 50 metri indietro da Miller, defraudando il pilota inglese di un vantaggio davvero consistente. Per evitare l'ammucchiata della partenza dai box sarebbe stato sufficiente far partire tutti in griglia regolarmente, aggiungendo ai tempi finali i secondi necesari ad un passaggio dai box.

Atto secondo. Durante lo schieramento dopo il giro di ricognizione la moto di Marc Marquez si spegne. Lo spagnolo tenta di farla ripartire a spinta, un commissario entra per accompagnarlo in pit lane come da regolamento, ma il pilota riavvia la moto, fa un giro intorno e in contromano alla griglia e si schiera. Scattata la partenza a Marquez servono solo due giri per riprendere e passare Miller, ma la direzione gara, finalmente, inizia a rientrare faticosamente nei normali canoni regolamentari e comminano un drive through a Marquez, che rientra in pista in 19^ posizione.

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Intanto davanti inizia una lunga bagarre tra Crutchlow, Zarco, Miller e Rins, del gruppo faceva parte anche Daniel Pedrosa, ma al 1° giro ci ha pensato l'arrembante Zarco a metterlo fuori gioco.

Atto terzo. Inizia la lunga rincorsa di Marc Marquez, che in effetti come mostrato nel week end ha un ritmo impressionante, sembra destinato alla rimonta miracolosa, ma qui spunta la vecchia testa, quella poco ragionata e tanto confusa. Sembra un toro inferocito che prende a cornate tutto quello che trova, la prima la mette a segno su Aleix Espargaro, la direzione gli intima di cedere la posizione, poi tocca a Luthi, e infine il fattaccio. Arrivato alle spalle di Rossi dopo una bella rimonta è in lizza per prendere la 5^ piazza, Rossi non ne ha abbastanza, a 3 giri dalla fine Rossi lascia qualche centimetro in curva e lo spagnolo, con troppa foga e fretta, ci si butta. Ne esce una carenata, una spallata, una zuccata, i due piloti vanno larghi e Rossi finisce a terra con le ruote sullo sporco. Al rallenty si vede Marquez che capisce di averla combinata grossa, si volta mentre il pilota italiano cade, alza la mano per chiedere scusa ma sta già scappando. Al termine gli verrà comminata un ulteriore sanzione di tempo pari ad un passaggio ai box, facendolo terminare in 18^ posizione beffardamente davanti a Valentino, ma forse a questo punto una squalifica sarebbe stata più corretta. Nel calcio al secondo giallo serio si va di cartellino rosso, e qui in almeno tre occasioni Marc è stato... too much!

Atto finale. La gara finisce con un pazzo dagli occhi spiritati come Cal Crutchlow che vince una grande gara, un duello a tre nel finale con Zarco e Rins davvero bello. Ma le telecamere erano tutte puntate sul rientro di Rossi, su Marquez che con il suo staff si portava nel box di Rossi per chiedere scusa, ma veniva respinto in malo modo da Uccio. Tutto brutto, brutto come è andata in pista, gli incidenti accadono ma quanto fatto vedere da Marquez è davvero eccessivo e Valentino ci ha rimesso dei punti, comprensibile. Ma Valentino dovrebbe ricordarsi anche quando sulla Ducati buttò a terra Casey Stoner e dovette fare lo stesso percorso (ma da solo senza manager, tutori, accompagnatori, ecc) verso il box dell'australiano. Vero che Casey fu poco "amichevole", ma intanto lo fece entrare.

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Così è andata questa pazza Domenica che durerà probabilmente per altre due settimane, tra commenti, rimbrotti, dichiarazione e telenovelas varie, intanto se a qualcuno interessa, bene le Honda, la Suzuki e la solita Yamaha clienti di Zarco, male Ducati e Yamaha ufficiali. Salgono Cruchlow e Rins, in esagerato affanno Jorge Lorenzo. Restiamo in attesa di morbido Morbidelli. Il Dovi salva la frittata, ma la notizia è che in testa al mondiale c'è Cal Crutchlow!

Prossima settimana la Superbike torna in Europa, Rea o Ducati? Mi raccomando venerdì tutti al corso universitario per capire il regolamento!

Wolf

Ritratto di Wolf

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