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Marco Melandri
Categoria: Sport

Una doppia vittoria davvero ben augurante quella di Marco Melandri e della Ducati nel round di apertura di Phillip Island, in Australia, per il campionato mondiale Superbike, il ravennate regola gli avversari in due gare molto differenti, ma che Marco costruisce giro dopo giro, credendoci fino all'ultimo centesimo di secondo!


Alla fine il semaforo si spegne sempre, non ci sono altre cose a cui si può pensare dentro a quel casco, l'unica cosa è abbassare la visiera e pensare solo a dove si può arrivare, a quante battaglie si potranno combattere dentro a quel tracciato. Un po' come tutte le riflessioni su questi nuovi, strani, sofisticanti regolamenti della Superbike 2018. E' l'essenza di questo sport.

Oggi possiamo parlare solo di una grande doppietta di Marco Melandri e della Ducati Panigale bicilindrica, che hanno incantato il pubblico con quell'andatura ondeggiante sul rettilineo, che però nello sprint finale con Jonathan Rea hanno trovato la sublimazione di una grande passione rossa, e di un ritrovato campione che ora tutti attendono al di fuori dell'anomalia di Phillip Island, splendido tracciato capace di mischiare le carte in modo inconprensibile, per far capire a tutti se davvero Marco quest'anno ha dato un cambio di passo e di atteggiamento, in vista di un titolo mondiale.

Superbike Phillip Island

Gare anomale, per lo meno Gara2, la direzione gara di comune accordo con alcuni team, ha deciso di spezzarla in due con un flag to flag, per problemi di usura agli pneumatici. Pirelli ha dovuto accettare la decisione così come Ducati, che in Gara1 aveva dimostrato di aver lavorato per portare a termine la gara in sicurezza.

LE GARE

Gara1 che parte all'insegna di Tom Sykes, scattato dalla prima casella il mascellone mette davanti le ruote e fa il ritmo. Dietro a lui Jonathan Rea e Marco Melandri, che a dispetto dei test invernali, sembra non soffrire le 4 cilindri. La gara non mostra grandi acuti, inanella un giro dopo l'altro senza grandi emozioni, ma quando mancano 8 giri dalla fine Melandri rompe gli indugi. Approfittando della difficoltà di Rea si porta in seconda posizione e va a caccia di Tom Sykes, formalità che sbriga senza attendere le fasi finali, ma già quando mancano 5 giri alla fine.
Intento Johnny se la passa male, perde la terza piazza a favore di un redivivo Chaz Davies, che dopo una gara incolore, riesce ad agguantare il podio.

Gara2 anomala come già detto, caratterizzata dal flag to flag, aspetto che ha condizionato pesantemente la gara, non tanto per la fermata in sé, normata per tempo uguale per tutti, ma perchè molti piloti hanno annullato tutte le cautele per proteggere l'usura delle gomme, trasformando la gara in due turni di qualifiche prolungate. Ne è uscita una bagarre di grande spettacolo, nelle prime piazze si sono fatti vedere in modo aggressivo moto insospettabili, come l'Aprilia di Eugene Laverty, scappato in testa per un paio di tornate fino a quando è caduto, ma in generale Ducati, Kawasaki, Yamaha e anche Honda, hanno dato grande spettacolo.


Superbike Phillip Island


Melandri partito dal fonso è riuscito a risalire il gruppo lentamente, giro dopo giro, mentre il compagno di squadra Chaz Davies è riuscito ad essere più arrembante. Ma il vero mattatore di Gara2 è stato Fores sulla Panigale del team Barni, che per tutta la gara ha impegnato a turno i vari protagonisti, passando anche diversi giri in testa alla gara.
Gara risolta dopo il cambio gomme, uno dei protagonisti, Chaz Davies, lascia la moto sull'erba con le gomme nuove, un week end non buono per il gallese, mentre davanti c'è ancora la Ducati di Fores che tiene botta fino a 3 giri dalla fine, quando Rea e Melandri decidono di dare lo strappo decisivo e si fronteggiano in duello fino al traguardo, dove il ravennate ci mette giusto la zampa davanti per chiudere la gara.

Gara2 davvero emozionante e piena di bagarre, ma forse non ripetibile viste le condizioni particolari. In assenza di flag to flag, si sono visti in Gara1 distacchi preoccupanti, forse qualcuno ha puntato più sull'abbassamento dei giri motore che sulla preparazione delle moto.

Superbike Phillip Island

La gara di oggi ha mostrato qualche difficoltà di Jonathan Rea, una miglior presenza delle Yamaha e della Honda di Leon Camier, ma poco altro. Al netto di tutto sembra che la differenza vera tra le moto migliori e quelle peggiori non sia il motore, ma come vengono gestite le gomme, la prova ne è la bagarre di Gara2.

Le verifiche si potranno fare solo tra un mese, sul circuito della Thailandia.

La stagione è iniziata, prossimo appuntamento è con la MotoGP il 18 Marzo.

Risultati e classifiche

Wolf

Ritratto di WOlf

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