Categoria: Turismo

Una cascata a due passi dalle case di un piccolo paese, borghi di case colorate arroccate su rocce lambite da neve tardiva e assenza  assoluta di traffico; in questi, poche, meravigliose immagini è racchiusa la vallemaggia.

 

Piccola perla che la svizzera custodisce tra le pieghe rugose dei suoi monti a ridosso del lago maggiore.  Ed è proprio la bellissima strada  lungolago che si srotola da Arona a Stresa e più su fino al confine Svizzero per toccare poi Locarno che ci conduce qui fino all’imbocco della Vallemaggia.



Abbandonato il lago, il primo tratto della valle è percorso da una tranquilla strada che affianca quasi sempre il fiume Maggia. Dalla dimensione dell’alveo si intuisce che il corso d’acqua muta e di molto la sua portata nei vari periodi dell’anno. Avanzando nella valle ci si lascia alle spalle la “piana” di origine alluvionale per addentrarsi sempre più verso i monti che sovrastano silenziosi i borghi e la natura rigogliosa. Qui anche il nastro d’asfalto diventa più divertente  piegandosi più volte su se stesso su tornanti stretti che in un batter di ciglia ci fanno cambiare più volte quota.



Piccoli borghi, insediamenti rurali, scorrono fuori dalla visiera pian piano; le caratteristiche costruzioni in legno e pietra trasudano storia, quella di un popolo fiero, che ha difeso nei secoli le proprie tradizioni, in una valle, dove la sussistenza era appena garantita da agricoltura e pastorizia.  E a giudicare dalla neve ancora presente agli inizi di aprile non sarà stata una vita facile.
La totale (o quasi) assenza di traffico è quasi incredibile e sembra proiettarci in un mondo ovattato, riservato in una parola tranquillissimo. E il contrasto è ancora più forte se confrontato con la “bolgia” che assedia il Maggiore in ogni santa domenica di sole.

I sentieri per le escursioni a piedi in bicicletta sono tantissimi, così come molte sono le attività possibili all’aria aperta, compresa quella, stupenda, di farsi una grigliata ai piedi di una poderosa cascata che riempie l’aria col suo suono ruggente e con il pulviscolo d’acqua.
E prendendosi un po’ di tempo si possono esplorare anche le valli laterali, Bavona, Lavizzara e Rovana.
Unico neo, la valle è chiusa senza uscita, quindi una volta arrivati in fondo non resta che ripercorrere i propri passi a ritroso, il che non è negativo perché si colgono sfumature e nuovi particolari che sicuramente erano sfuggiti.

Ritornati a Ponte Brolla sarete assaliti da un grosso dilemma, infilare la “centovalli” con le sue curve strette  ed impegnative o scendere sul lago per una cenetta romantica(**) con il vostro zainetto?
Non so se esiste una scelta vincente, su tutte una è quella di aver scoperto la Vallemaggia.
Altre importanti info su www.vallemaggia.ch

Dove Mangiare:
**Baveno (Vb) – L’angolo delle fate, via Torino 5. www.angolodellefate.eu/Italia/index.html  tel. 0323/924267 – 346/4197776. Atmosfera romantica e riservata, il ristorante offre esclusivamente un selezione incredibilmente ricercata di salumi e formaggi (e vini) delle valli ossolane. Una esperienza culinaria particolare e assolutamente da provare.

Abbigliamento del viaggio:
Giubbotto Apinestars T-jaws , Casco Berik HEL-9225-BK, Pantaloni Promojeans, Stivali TCX Airtech, intimo SIXS

Fagna

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