Categoria: Turismo

A volte bisogna avere il coraggio di andare a Nord, anche se contro ogni logica, anche se sconsigliati da un meteo di precisione quasi indisponente.
E per affrontare meglio il viaggio bisogna essere pronti a stracciare la pianificazione curata per settimane, in favore di un più disordinata ma rassicurante improvvisazione all’inseguimento del sole; anche quando lui tira la staccata meglio di te e si nasconde dietro nuvole che si mangiano il sereno.

Alsazia, terra di vini fruttati, di buona cucina e di quel francese con inflessione tedesca tanto particolare quanto a volte disorientante.
Alsazia terra di confine appunto, di quei confini forse validi per una carta geografica ma non nell’anime della gente.
Alsazia terra di cicogne, animali dal significato tanto magico quanto dall’aspetto molto brutto, che colorano i disegni dei bimbi e i sogni delle mamme.



Ma anche terra di “motard” inteso come motociclisti, e di parchi giochi inteso come strade curvose, perfette, semi deserte e che offrono paesaggi e passaggi degni di memoria duratura. Lo si capisce anche prima di partire, basta far sfogare lo sguardo sulla cartina, per scorgere una miriade di strade evidenziate dalla linea verde, che ha un unico significato per noi…panoramiche, quindi belle…quindi da fare, subito possibilmente. E quel “subito” si traduce nell’ abbandonare il prima possibile la noiosa autostrada svizzera per inerpicarsi, ancora con le moto cariche, verso il colli mitici, come Il Grand Ballon d’Alsace, che visto da lontano sembra davvero una palla che spunta tra monti appuntiti o il col du Donon o ancora il col du Bonhomme.

A voi la scelta se girollare per cantine, tutte caratteristiche sulle route des vins, con il suo fascino o abbordare le cime più alte e i castelli arroccati, per godere da li, tempo permettendo, viste sull’orizzonte infinito, sia verso la Germania, sia dal lato opposto verso la Francia più intima.



E potendo e volendo potete giocarVi anche qualche jolly con il vostro zainetto. Colmar è di un romantico indescrivibile, con la sua “petite venise”(foto di apertura), i piccoli canali e i ristorantini da pochi posti a sedere, che non potranno non farvi guadagnare punti in classifica; infondo il vostro paziente compagno di viaggio avrà sopportato per tutto il giorno, curve, boschi, foreste, staccate, pieghe e chi più ne ha più ne metta, una cenetta a lume di candela è quello che ci vuole per ristabilire armonia piena. E se volete un consiglio, non mancate di fare un giro tra le prelibatezze culinarie del mercato coperto; oltre ad essere una piccola perla di architettura, come una piccola bomboniera racchiude in se profumi, sapori e colori della terra d’Alsazia.



Se visitata dopo Colmar, Strasburgo forse vi sembrerà più dispersiva, in realtà a parere di chi scrive, possiede uno dei centri storici più belli di Francia, accoccolato attorno all’imponente cattedrale cinto dalle anse del canale “dal reno al rodano”. Per visitarla a fondo ci vorrebbe tempo, molto di più di quello concesso da una semplice tappa; quindi, se volete, vi consiglio di tornarci, con calma, magari sotto Natale, per godere di un’atmosfera unica e colorata, e godendosi a pieno il clima “europeo” della città che è il centro e simbolo della UE.  Un cenno meritano tutti i canali navigabili, con anche imponenti opere di ingegneria atte a far superare alle barche anche enormi dislivelli.

Da non mancare assolutamente una visita ai castelli,ma anche più prosaicamente alle distillerie di liquori, altro vanto della regione.
Menzione d’onore alla cucina, in particolare  alla “tarte flambè” specialità regionale; può essere scambiata per una pizza, ma è una realtà molto diversa e radicata nella tradizione locale.
Scegliendo bene la location dove alloggiare, potrete agevolmente girare , in più giorni, la regione, a moto scarica, lasciando tutti i bagagli in hotel; la nostra scelta è caduta su un piccolo paesino alle porte di Selestat, ovvero Kintzheim; posizionato sulla Route de vins è un ottimo trampolino di lancio per le nostre escursioni; baricentrico è a due passi anche da Friburgo e dagli itinerari della foresta nera.



Menzione particolare alla moto del viaggio; la Trophy 1200 gentilmente concessa da Triumph Italia ci ha permesso di affrontare questo viaggio davvero con comodità, capacità di carico ed intemperie (condite con un po’ di freddo) in assoluta tranquillità e scioltezza, sia che si trattasse dei lunghi trasferimento autostradali (500 e passa km) sia delle piccole stradine di montagna. Se siete curiosi della prova completa potete leggere qui.

Riassumento: buona cucina, ottimi vini, passeggiate in centri storici venati di romanticismo e curve in numero tendente all’infinito. Per andarci basta un we lungo, ma credetemi c’è materiale  per un'intera vacanza. In moto, ovviamente, conoscete altro modo di viaggiare???


Dormire:
Caveau Brunstein, Kintzheim. Camere di tutte le dimensioni, da rapporto qualità prezzo davvero conveniente, anche perché la prima colazione di solito è compresa nel prezzo, evento molto raro in Francia. Chiedendo a Monsieur et Madame Wolf, le moto possono essere parcheggiate in cortile, con un cancello chiuso. Il Caveau è dotato anche di Ristorante, con cucina locale e internazionale. http://www.caveau-brunstein.com
Davvero consigliato.

Abbigliamento del viaggio: Giacca Rev'it outback, pantaloni Rev'it Enterprise, Casco Caberg Modus, Intimo sixs.

Un grazie speciale all'amico Maurizio per alcuni degli splendidi scatti della gallery fotografica



Fagna

 

{AG}2013_06_alsazia{/AG}

Back To Top
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.