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- Scritto da Flap
Guardo fuori dalla finestra il sole primaverile che scalda le strade deserte, nessun rumore, se non qualche scalpitio di un rado passante o il rombo sommesso di auto superstiti.
Guardo fuori dalla finestra il sole primaverile che scalda le strade deserte, nessun rumore, se non qualche scalpitio di un rado passante o il rombo sommesso di auto superstiti.
Con tutti questi display digitali, o dashboard alla MotoGP come ci piace chiamarli ultimamente, chiamarla ancora lancetta denota una certa età, parlo di quella dei giri, quella eccitante, quella conturbande, quella pericolosa, quella che ti prende la mano collegata direttamente alla manetta del gas, quella che quando sale sale sale senti fioccare l'adrenalina e l'eccitazione, quella che ti porta davvero via mentre il gommone dietro cerca di aggrapparsi disperatamente all'asfalto.
Curva, rettilineo, curva, rettilineo, curva, ti volti e già non vedi più la curva precedente.
Non mi manca la moto, o meglio ho altri pensieri ben più importanti. Preoccupazioni e perplessità in un momento così difficile che porta uscire di casa di secondaria importanza.
Un inverno da favola, temperature miti adatte alle uscite in moto e piogge talmente rare e di poca durata da farlo definire l’inverno perfetto del motociclista.
Mi piace spesso partire dai titoli o dalle frasi di alcune canzoni per raccontarvi qualche rimuginamento alla "mumble mumble" che mi frulla per la testa.
Noi vi portiamo in sella. E cerchiamo di farlo con tutta la nostra passione, ma con modestia, noi come voi appunto.