Casco celebrativo di Jonathan Rea
Categoria: Sport

E' bastata una gara per eleggere campione del mondo Jonathan Rea, che con una gara pazzesca stradominata mette il sigillo e scrive il suo nome nella storia. Soffre e si riscatta Chaz Davies, esalta Marco Melandri, torna il blu sul podio in Gara2.


Entra ufficialmente nella storia della Superbike Jonathan Rea, con un risultato unico, un nuovo record per la Superbike che la dice lunga sul pilota nord irlandese, tre titoli mondiali consecutivi, tre titoli mondiali portati a casa con tanta sicurezza e con il sospetto che potrebbero non essere gli ultimi per Jonathan Rea. Difficile descrivere questo tre volte campione del mondo, un pilota spigoloso, coriaceo e a volte duro fino al limite, ma le sue qualità velocistiche, la sua lucidità mentale sono indiscutibili. Qualcuno chiaramente potrà commentare che ha la moto migliore del lotto, ma quella stessa moto ce l'ha anche qualcun altro, qualcuno che un titolo del mondo lo ha già vinto, ma che non dimostra la stessa supremazia nei confronti di tutte le altre moto.

Superbike Magny-Cours 01

Un week end straordinario, aperto da un sabato piovoso che sembrava voler rompere le uova nel paniere a chi si preparava a festeggiare. La vittoria matematica di questo campionato era alla portata, serviva solo metterci ancora tanto cuore, e Johnny e non se l'è fatto dire due volte. Spenti i semafori il pilota della Kawasaki ha dato da subito tutto il gas, mettendo da subito tutto il motore possibile sull'asfalto bagnato. Una differenza imbarazzante, una differenza così ampia da tutti quelli che lo seguivano da sembrare un'altra gara, un altra categoria.

Dietro un buon Chaz Davies in partenza sembrava poter stare al passo con Tom Sykes, ma dopo sei giri Chaz comincia ad accusare problemi, le sue traiettorie diventano meno sicure e i piloti iniziano a infilarlo. All'inseguimento di Tom viene sostituito dalle due Yamaha, da Marco Melandri e da Leon Camier, che sulla MV Agusta continua a fare un gran lavoro. E' Marco il vero mattatore di questa gara, mentre Rea è lontano puntato verso il terzo titolo, Macho inizia una rimonta pazzesca, che si chiude a 4 giri dalla fine quando arriva sulla coda della Kawasaki di Tom Sykes. La bagarre che ne esce è bella e maschia, con qualche sportellata e qualche cambio di posizione, ma è Marco che a metà dell'ultimo giro si butta davanti chiudendo poi ogni curva fino al traguardo.

Superbike Magny-Cours 2

E' tempo di festeggiamenti per il terzo titolo, con t-shirt, bandiere, caschi celebrativi, mentre sulla testa di Kawasaki incombono le ire delle altre case "sponsorizzate" da Dorna per mettere un ceppo a questa Kawasaki ZX10R, capace di fare la differenza nelle mani del team ufficiale e del suo campione del mondo. Forse è rea di non avere una moto nell'altro campionato?

Gara2 che parte la Domenica sull'asciutto, ma che nonostante le premesse con Jonathan mai pago pronto ad un'altra vittoria, abbandona la gara già al primo giro. Cade Eugene Laverty e Johnny non riesce ad evitarlo, rompe la pedana colpendo l'Aprilia e deve rientrare e abbandonare la moto. Nel frattempo è Chaz Davies ad andare in bagarre con le due Yamaha e la MV Agusta, sbaragliandole una dopo l'altra. E' lui oggi ad avere un passo diverso, piazzandosi davanti e facendo gara a sé, lontano dalla muta inseguitrice. Dietro c'è di nuovo un bellissimo Leon Camier con la MV Agusta, che sembra poter regalare un sogno bellissimo, una moto di Schiranna sul podio, in seconda piazza addirittura! Ma è ancora una F4 fragile che lo abbandona all'ottavo giro, ma non di meno è bellissimo vedere il podio di nuovo colorato del blu Yamaha, come vedere premiato il team Barni con Fores e la sua Ducati Panigale, che chiude al quarto posto.

Superbike Magny-Cours 3

Gare che hanno regalato tante emozioni, una Gara2 continuamente bagnata da qualche goccia che non è mai diventata pioggia. La Superbike ha il suo campione del mondo, che diventa sempre più con la sua Kawasaki una spina nel fianco di qualche strano ragionamento dei vertici della Superbike, che in altri campionati hanno fatto di un nome un simbolo di marketing, qui tanta superiorità viene considerata un problema.
Belle le Yamaha e bella la MV Agusta, finalmente moto che hanno competitività e che possono lottare nelle posizioni che contano. Anche Aprilia non ha mancato di mettersi in mostra, peccato solo per Lorenzo Savadori, quinto in Gara2 fino all'ultimo giro quando la sua RSV4 lo ha abbandonato. Tante prestazioni altalenanti, con Syke e Melandri a lottare in Gara1 per il podio e in difficoltà in Gara2, esattamente l'opposto di Chaz Davies.

Campionato finito con due gare di anticipo, almeno per il titolo, ma la seconda piazza fa ancora tanta gola e se ne vedranno delle belle negli ultimi due round, saranno scintille tra Kawasaki e Ducati, chissà se quest'anno ancora con un aiutino per la verdona.

Prossimo appuntamento con la MotoGP tra due settimane a Motegi.

Wolf

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