Categoria: Sport

Due titoli appena assegnati e un dominio netto della verdona chiudono la partita del campionato mondiale Superbike con due round, 4 gare, di anticipo. Ma con l'occhio al 2016 sono in molti a cercare di immaginare un futuro che più che roseo appare nebbioso, tra abbandoni e rientri, in pochi sanno che anche il motociclista "normale" ha un conto da pagare.


Partiamo dal 2011, quando la Superbike in forte crescita di popolarità, ma vittima della crisi finanziaria è passata dalle mani della Infront Sport, alla Dorna, già proprietaria dei diritti sulla MotoGP. A quel tempo i puristi della competizione, dentro e fuori dalla pista, si indignarono per il dichiarato intento della società spagnola di rimarcare le differenze tra le due serie già sulla carta, sui regolamenti, e riportare la Superbike più vicina alla serie, o come dissero i puristi a non insidiare i primati della nobilclasse.

 

COSA E' SUCCESSO NEGLI ULTIMI 4 ANNI?

I regolamenti che si sono succeduti, e che ancora sono in via di definizione hanno sicuramente cercato di livellare le prestazioni e diminuire i costi, cosa che avrebbe dovuto portare la classe ad essere più combattuta, se mai ce ne fosse stato bisogno. In molti all'epoca obbiettarono che la Dorna in questo difettasse di esperienza, vista la condizione della MotoGP, senza contare che per mantenere quelle differenze la società spagnola ha cercato di distribuire la stessa ossessiva medicina, la standardizzazione dell'elettronica.

Ad oggi i risultati sono ancora poveri, le case che dominano il campionato, Kawasaki e Ducati, sono quelle che hanno presenza ufficiale, andando a ledere il progetto principale. Dorna infatti immaginava un campionato di soli team privati, con uno spostamento dell'impegno ufficiale, e dei capitali, maggiormente in MotoGP. Il progetto si può dire che è a buon punto, l'abbandono di Aprilia è un ulteriore tassello, mentre l'arrivo di Yamaha gestita da un team privato (Crescent?) porta il ritorno di una casa.

Ma non è per nulla "ergal" quel che luccica. Il rischio, sempre più concreto, è che il campionato diventi un monomarca o poco più. I team privati tendono ad accaparrarsi le moto più competitive a listino, abbandonando quelle che necessitano più lavoro o hanno poca possibilità di essere competitive. La magra presenza BMW, la mancanza di Suzuki e probabilmente anche di Aprilia in pista nel 2016, le sole 2 Honda e invece la massiccia presenza di Kawasaki e Ducati, ne sono la riprova.

 

EFFETTO BUTTERFLY

E qui arriva l'effetto butterfly sul consumatore. Il nuovo regolamento prevede che le nuove moto arrivino dalle catene di montaggio già ben dotate, o dopate, per poi sostenere modifiche più modeste e accessibili per i team. Da qui è partita una corsa agli armamenti delle case, che si sono prodigate a costruire moto sempre più lontane da qualcosa che possa andare per strada, ma soprattutto più lontane dalle tasche dei motociclisti. L'ultima a cedere è stata Suzuki, che probabilmente non avrà una Gixxer in pista nel 2016, ma rilascerà la nuova, tecnologica e anche lei costosa, nuova Gixxer 1000.

Cade il mito raccontato da Fiorani in un intervista, dove disse che le giapponesi come la CBR1000RR, erano comunque moto ancora utilizzabili per strada anche con due borse. Da qui in poi saranno tutte molto agguerrite e tutte molto... costose. I palati fini con portafogli ben muniti sorrideranno, mentre gli altri dovranno passare ad altri tipi di moto. Un boomerang commerciale che andrà ad aggravare la situazione su questa fetta di mercato, terreno di caccia di sempre meno motociclisti.

 



Come recita il titolo "Superbike senza identità", o per lo meno molto confusa. Da sempre la gente si eccita per il top delle prestazioni, che sia Serie A e Champions League, piuttosto che la Formula 1. La serie B e il campionato turismo non hanno lo stesso riscontro. Davvero poco comprensibile l'idea di declassare la Superbike per farle avere più successo, se poi si sospende il campionato per un mese e mezzo, al rientro in pochi si ricordano anche solo della sua esistenza.

Quale Superbike vedremo nei prossimi anni? Difficile capirlo, forse il progetto Dorna andrà a buon fine e avremo una Superbike con una griglia piena, difficile dirlo ora, difficile dire se è quella che vorremmo e che abbiamo amato.

Wolf

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