Categoria: Sport

Torna il re cannibale, salito sulla moto 2014 riprende il passo e stacca tutti. Soccombe a Dani Pedrosa il pretendente al titolo Valentino Rossi, che però guadagna ancora qualche punto su un opaco Jorge Lorenzo, mantenendo le distanze in classifica.


Week end all'insegna di Marc Marquez che dopo l'acuto, con polemica, di Assen riprende a tutti gli effetti il suo passo che rende imbarazzante il suo talento. Il connubio tra le sue capacità e quel telaio 2014 così vincente, rimette in discussione il recupero tecnico della Yamaha. Notoriamente il Sachsenring è una pista che piace alle Honda, lo stesso Dani Pedrosa è sempre andato forte, e questa volta si è tolto anche la soddisfazione di bastonare anche un ottimo Valentino Rossi.

Per il pesarese si potrebbe parlare più di punti persi che di guadagnati, perchè quel secondo posto gli avrebbe permesso di approfittare di questa Domenica no di Jorge Lorenzo, aggiungendo altri punti al distacco attuale. Sorride sempre nelle sue interviste e cerca di cogliere il buono, ma il Vale nazionale sa che le gare che restano ad arrivare alla fine potrebbero non bastare a sedare la fame accumulata da Marc Maruqez, figuriamoci il robotico Jorge Lorenzo.

 



Le piste che arrivano poi non sono il massimo per Rossi, mentre Marc e Jorge sono in grado di fare davvero la differenza, difficile poi dire se la seconda parte di stagione pessima espressa da Marquez lo scorso anno, fosse già figlia di qualche modifica errata alla moto o solo da qualche comportamento troppo immaturo.

Comunque, gara partita all'insegna di Jorge Lorenzo, che scatta dalla terza casella, passa dietro ai due hondisti, li affianca all'esterno sorprendendoli e chhiudendoli dentro alla curva. Prima di portare a casa la prima posizione si fa toccare anche da Pedrosa. Rossi scatta bene, ma davanti ha Iannone che lo divide dal trio dei primi. Ci si aspettano già lunghe tornate ad attendere che Rossi trovi il punto giusto, ma questa volta è diverso, Rossi trova il momento buono già al secondo giro, passa Iannone e si porta nel quartetto dei pretendenti.

 



Altre due tornate e avvengono i cambi che delineano l'andamento della gara. Rossi salta Pedrosa e Marquez salta Lorenzo. E' evidente che il il giovane spagnolo ne ha di più, e comincia subito a scavare un solco tra sé e gli inseguitori, mentre Rossi si attacca a Lorenzo fino al 6° giro quando Rossi, dopo un tentativo rintuzzato dal compagno, si porta in seconda posizione. E' qui che tutti si aspettano il solito recupero, ma questa Honda con sopra Marquez diventa imprendibile. Anzi, giro dopo giro un altro problema si affaccia per Valentino Rossi.

Un Pedrosa con il serbatoio più scarico inizia ad inanellare giri veloci, passa Lorenzo e si porta velocemente sulla coda della Yamaha numero 46. Rossi oppone resistenza per qualche giro, ma a 13 giri dalla fine Pedrosa soprassa quasi agevolmente Valentino. Il pesarese ci prova a stare con il piccolo fantino spagnolo, e quando mancano sei giri dalla fine è ancora distanza di attacco, ma Pedrosa ne ha ancora tanto, mette insieme un pugno di giri feroci e stacca Rossi, che si presenterà sul traguaro con un po' di distacco.

 



Gara a tratti divertenti, con soprassi puliti ma inseguimenti e staccate davvero al limite, che hanno proposto una MotoGP meno sonnolenta. Di certo nelle ultime gare si è persa per strada la Ducati, e specialmente Andrea Dovizioso, ci si stava abituando al gruppetto a 6, una novità che aveva messo in fermento il gruppo di testa, così abituato alla "questione per pochi". Comunque Iannone rimedia un ottimo 5° posto, la Ducati c'è e in questo momento l'alfiere Ducati è questo Andrea.

Difficile a qeusto punto pronosticare questo campionato. Se la Honda non avesse scovato nel cassone dei rottami ferrosi a Tokyo il telaio 2014 di Marquez, il titolo sarebbe stata una cosa a due, una certezza. Ma a questo punto le gare sono ancora tante, e il campione del mondo se la ride pensando di poter rosicchiare quel vantaggio gara dopo gara e presentarsi a Barcellona con la possibilità di giocarsi il terzo tittolo, qualcosa che sicuramente lo eccitterà... speriamo non fino a fargli perdere la testa come spesso gli capita.

 



Incolore Lorenzo, di nuovo altalenante tra prestazioni opache come quella di oggi, e le 4 vittorie consecutive che sembravano renderlo imbattibile. Se è la testa, speriamo che ad Iwata abbiano almeno una soluzione per questo, visto che la buonissima M1, non è di nuovo a livello dell'ottima Honda.

Dietro non ci sono grandi cose da segnalare, tranne un arretramento da parte delle Suzuki e un piccolo miglioramento dell'Aprilia di Alvaro Bautista.

Ora breve vacanza per la MotoGP, che tornerà l'8 di Agosto ad Indianapolis, dove le promesse sono tante per tutti, a partire dalla Ducati che dovrebbe avere un nuovo motore, e le Yamaha che cercheranno di non farsi vedere spaventate da questo Marquez. Almeno l'incertezza quest'anno tiene alta l'attenzione.

Prossimo appuntamento con la Superbike il 19 Luglio sul mitico cavatappi di Laguna Seca, tanto spettacolo assicurato, anche se le verdone dominano!

 

Wolf

 

Classifica gara:
1. Marc Marquez - Honda
2. Dani Pedrosa - Honda
3. Valentino Rossi - Yamaha
4. Jorge Lorenzo - Yamaha
5. Andrea Iannone - Ducati
6. Bradley Smith - Yamaha Tech3
7. Cal Crutchlow - Honda LCR
8. Pol Espargaro - Yamaha Tech3
9. Danilo Petrucci - Ducati Pramac
10. Aleix Espargaro - Suzuki Ecstar
11. Maverick Vinales - Suzuki Ecstar
12. Yonny Hernandez - Ducati Pramac
13. Hector Barbera - Ducati Avintia Racing
14. Alvaro Bautista - Aprilia Gresini
15. Jack Miller - CWM LCR Honda
16. Nicky Hayden - Honda Aspar
17. Eugene Laverty - Honda Aspar
18. Alex De Angelis - ART E-Motoion Iodaracing
19. Loris Baz - Yamaha Athinà Foeward
20. Michael Laverty - Aprilia Gresini

 

 

Classifica piloti:
1. Valentino Rossi 179
2. Jorge Lorenzo 166
3. Andrea Iannone 118
4. Marc Marquez 114
5. Andrea Dovizioso 87
6. Bradley Smith 87
7. Dani Pedrosa 67
8. Cal Crutchlow 66
9. Pol Espargaro 64
10. Maverick Vinales 57
11. Danilo Petrucci 51
12. Aleix Espargaro 44
13. Yonny Hernandez 32
14. Scott Redding 30
15. Hector Barbera 19

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