Categoria: Sport

Domenica ricca di colpi di scena sul magnifico circuito di Phillip Island. Dieci anni dopo l'ultima vittoria sul circuito australiano, Valentino Rossi torna sul gradino più alto del podio con una gara magnifica, stroncando le velleità del compagno di box Jorge Lorenzo. Cade ancora Marquez, Cal Crutchlow regala la più grande delusione della stagione alla Ducati.


Dopo le qualifiche nessuno avrebbe pensato che la convinzione di Valentino Rossi sarebbe bastata a fare un miracolo, ma forse è anche questo il motivo per cui rimane un campione molto amato, perchè ora che gli avversari giovani e veloci fioccano da tutte le parti, lui è l'uomo dei colpi di scena, di quello che vorresti, ma che non ti aspetti.



Scattati alla partenza le prime due posizioni si sono definite molto velocemente, i due piloti più veloci e coriacei si sono spartiti il meglio del podio, Marquez si piazza davanti e Lorenzo all'inseguimento. Ma qualcosa là dietro si muove. Una macchia gialla e blu sembra avere un diavolo alle calcagna che lo rincorre, tanto veloce e tanta la premura sembra avere nel passare quelli che gli stanno davanti. Il problema è che sono molti, e il rischio è di arrivare dietro i primi due quando ormai il distacco è incolmabile. Ma così non è.

Rossi con la sua famelica voglia di primeggiare ha ingoiato in pochi giri tutti quelli che lo dividevano dal podio, anche i più duri e resistenti hanno dovuto cedere alla grinta che il pesarese sembra non voler dismettere come una vecchia tuta. Quando si è trovato alle spalle di Lorenzo, in virtù dei buoni passi avuti nel warm up da entrambe, non era certo che sarebbe potuto andare oltre. Lorenzo ha vinto la gara in Giappone, era in prima fila alla partenza, ha un buon passo. Eppure la domenica ha un colore diverso, ha il colore blu del mare, che porta Rossi a rosicchiare decimo dopo decimo il tempo che lo divide dalla M1 gemella.



Arrivati a contatto, al 9° giro comincia una bella bagare, forse la battaglia più bella di quest'anno, con Rossi più forte nella parte guidata e Lorenzo che sfrutta molto bene la scia di Rossi in fondo al rettilineo. Giro dopo giro infuria una battaglia epica, di quelle vecchio stile, nessuno sembra voler mollare, fino a quando un lungo di Lorenzo permette a Rossi di passare e prendere qualche decimo. E' a questo punto che tutto cambia. La extrasoft anteriore di Lorenzo cede e non permette al maiorchino di seguire il dottore, anzi, giro dopo giro lo perde di vista e si stacca.

Ma le sorprese non sono finite qui. Mentre Rossi è ancora impegnato a staccarsi da Lorenzo, c'è il vero colpo di scena. E' il 17° giro e di nuovo Marc Marquez, campione del mondo e martello per due terzi della stagione, cade. Nessun problema d'acqua, nessuna reale pressione, se non quella di dimostrare che tolta quella del mondiale, fosse in grado di riprendere il controllo, il dominio. E invece è finito di nuovo ad assaggiare l'asfalto.

Finito? No! Dicevo che Jorge Lorenzo comincia a perdere vistosamente da Rossi, così vistosamente da venir ripreso in poche tornate da un Cal Crutchlow sorprendente, che sembra danzare sulla GP14 il suo canto del cigno prima di lasciare la rossa. Riprende Lorenzo, lo passa facilmente, e poi allunga, allunga verso Valentino, e anche se non lo avvicina, tiene il passo.



Al box Ducati, nella parte inglese soprattutto, impazziscono. Non ci si crede in un acuto di questo genere. Ma la pazzia è sempre dietro ad ogni angolo e ad ogni curva. E' l'ultimo giro, bisogna solo portarlo in fondo e salire sul secondo gradino, ma non c'è gloria su una rossa che si sente abbandonata e tradita. La GP14 vola e disarciona Cal, che in piedi sulla ghiaia la guarda incredulo. Al box la moglie lo applaude lo stesso, ma Gigi Dall'Igna appare davvero scuro in volto.

Insomma, una domenica ed una gara ricca di spunti e di colpi di scena.

La gara è stata davvero emozionante, in molti attendono fiduciosi una vittoria del dottore e questa è già una grande emozione. Ma così tanti colpi di scena anche là dove i risultati sembravano sicuri e definiti, è qualcosa che rende una gara da segnare sul calendario. Inoltre il duello Rossi-Lorenzo ha dato ancora più smalto a Phillip Island.

Valentino Rossi era in una delle sue versioni migliori di quest'anno, il pilota pesarese invecchia e ringiovanisce nello stesso tempo, piace, è veloce, sicuro, professionale. E' un nove volte campione del mondo con ancora molto da dare.



Marquez ha forse qualcosa da sistemare in vista della nuova stagione, non vince una gara da molto... per quello che è un Marc Marquez. Per fortuna il tempo è dalla sua parte, per ora non si vedono visi preoccupati, ma meglio dare un'occhiata alla situazione.

Jorge che quando si tratta di fare delle scelte tecniche non ha lo stesso guizzo di Rossi, ma difficile trovargli dei veri difetti. Ci sono ancora due gare, e se azzecca tutto il quadro della domenica, il secondo posto in campionato non è ancora andato.

Ducati di sicuro in miglioramento. Caduto quel pazzo di Cal, al quarto posto c'è comunque il Dovi, che in realtà ha perso un'ottima possibilità di salire sul terzo gradino del podio. La moto sembra migliorata, ora sembra farsi guidare da molti, un primo miracolo di Gigi, ma quando diventerà una vera factory?

Domenica bella e veloce, bella e emozionante, una domenica che speriamo di rivedere tra sette giorni in Malesia.

Wolf



Classifica gara:

1. Valentino Rossi - Yamaha
2. Jorge Lorenzo - Yamaha
3. Bradley Smith - Yamaha Tech3
4. Andrea Dovizioso - Ducati
5. Hector Barbera - Avintia Blusens
6. Alvaro Bautista - Honda Gresini
7. Scott Redding - Honda Gresini
8. Hiroshi Aoyama - Honda Open Aspar
9. Alex De Angelis - NGM Forward FTR-Yamaha Open
10. Nicky Hayden - Honda Open Aspar
11. Yonny Hernandez - Ducati Pramac
12. Danilo Petrucci - ART IodaRacing
13. Michael Laverty - Paul Bird PBM
14. Mike Di Meglio - Avintia Racing

Classifica piloti:

1. Marc Marquez 312
2. Valentino Rossi 255
3. Jorge Lorenzo 247
4. Dani Pedrosa 230
5. Andrea Dovizioso 166
6. Aleix Espargarò 117
7. Pol Espargaro 116
8. Bradley Smith 108
9. Andrea Iannone 102
10. Stefan Bradl 96
11. Alvaro Bautista 89
12. Scott Redding 69
13. Cal Crutchlow 63
14. Hiroshi Aoyama 62
15. Nicky Hayden 44

 

{AG}2014_10_motogpphillipisland{/AG}

Back To Top
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.