"Un Bel test nel tempio Lombardo della velocità"
Quale cornice migliore se non la storica e velocissima pista di Monza per provare la sportiva che più fa parlare di se per la potenza, l’elettronica e per il tentativo di sfida in un settore finora solo sfiorato marginalmente?
Si appuntamento con l’intrigante Tedesca, la BMW S1000RR è organizzato.
Peccato che il tempo ha giocato un brutto scherzo bagnando abbondantemente la pista e a tratti insistendo a scaricare acqua sul tracciato.
L’organizzazione, sempre puntuale e molto efficiente, decide di aprire lo stesso la prova e riusciamo ad anticipare il turno, oltre che riunirci tutti e cinque nello stesso gruppo.
Briefing con spiegazioni tecniche e prestazionali della moto puntando sul fatto che dei 192 cavalli a disposizione potremo usarne “solo” 150 previsti nella configurazione “rain” lodi su ABS, controllo di trazione e antisaltellamento e di tutte le diavolerie che i Tedeschi hanno buttato a piene mani in questo progetto.
Si procede alla spiegazione dei comportamenti in pista e su consigli e avvertenze, molto terroristici, che però si riveleranno purtroppo realistici.
La prova prevede la divisione in gruppi a seconda delle capacità dichiarate:
- Rosso = molta esperienza in pista
- Verde = buona esperienza in pista
- Giallo = esperienza saltuaria in pista
- Bianco = nessuna esperienza in pista
Viste le condizioni meteo e le mie paure scelgo il gruppo bianco, trasparente non c’era, e lascio ai miei compari le fasce verdi e rosse.
Siamo in pit lane, ultime raccomandazioni e si gira la chiave.
Un albero di Natale di luci si accende sul cruscotto con il festival di spie che dopo pochi metri si spegneranno per testimoniare il funzionamento di tutte le sicurezze elettroniche.
Si parte accorti, la moto appare granitica, ma leggera, la posizione è corretta e le leve nella posizione dove si dovrebbero trovare.
L’acqua in pista mette soggezione, alla prima “pinzata” si scopre una frenata esuberante e decisa.
Prima variante allagata, curvone stando molto abbottonati e spuntano bandiere rosse.
Alla seconda variante una moto è a terra e il pilota in piedi a bordo pista, concludiamo il giro fino ai box cercando di sfruttare i pochi km per rendersi conto di cosa abbiamo tra le mani e sotto le chiappe.
Nonostante il bagnato la moto mi sembra facile, molto di più della recente prova della F4 1000, intuitiva e mi da sicurezza, è vero che sto viaggiando veramente piano, ma la sensazione di padronanza è tanta.
Una strana spia bianca mi si accende attorno ai 8000 giri, scoprirò poi che è semplicemente la spia di cambiata che nella configurazione “rain” si accende almeno 4000 giri prima.
Alla staccata, si fa per dire, prima della parabolica percepisco come in altre frenate un piccolo “click” sulla leva della frizione, anche qui mi spiegheranno che è semplicemente l’antisaltellamento che interviene……
Siamo di nuovo nei box e speriamo in una seconda possibilità, l’oragnizzazione in effetti riesce a ridistribuire i piloti sui turni successivi, ma dopo altre cadute e anche dopo l’ennesimo briefing e l’ennesima caduta il test viene annullato.
La moto ha un’estetica particolare, piace o non piace, ha due facce a seconda di come la si guarda, è relativamente piccola, ma accoglie tranquillamente anche di supera 185 cm di altezza.
Sicuramente non è una sportiva pura, nel senso che i piloti “veri” probabilmente sopperiscono all’elettronica con le capacità personali.
Nel paddock infatti molti continuano a preferire moto “tradizionali”, ma per quello che ho provato cambio, motore e freni sono straripanti.
La moto è agile e facile, da confidenza e sicurezza, forse troppa e questo probabilmente ha causato qualche caduta, e l’elettronica interviene in maniera non invasiva.
Una bella moto, gusti estetici personali a parte, adatta ad un pubblico esperto, ma non professionista, allo sportivo che vuole girare sicuro su strada e divertirsi saltuariamente in pista con ottime possibilità di velleità agonistiche.
Peccato per la pioggia che non ha permesso di testare adeguatamente la moto ……
