Categoria: Le nostre prove

Dove sta scritto che per divertirsi siano necessari ventimila euro e 160 cv sotto le chiappe? Da nessuna parte, ma avendoli entrambi a disposizione è decisamente più godurioso che rispondere, magari in maniera fantasiosa, alla domanda di cui sopra.

 

Sicuramente hai già letto di tutto e di più sulla Ducati Multistrada 1200S MY 2015, prestazioni, dati, elettronica, sistema sospensioni Skyhook e chi più ne ha più ne metta. Mi limiterò quindi a darti il mio parere da motociclista normale alla ricerca di una moto "totale" e che la MTS lo sia è fuori discussione.

C'era una volta la supersportiva, la  turismo e la moto da enduro...a Borgo Panigale le hanno fuse tutte insieme e con la "S" da noi provata la fusione è perfettamente riuscita. Basta salirci in sella per qualche ora per capire che con questo "pompone" puoi fare veramente tutto, andare tranquillamente al lavoro, viaggiare con tanto di borse e passeggero al seguito, cercare scariche di adrenalina, o avventurarti in qualche strada bianca.

Tralasciando quest'ultimo caso (se non per un breve tratto) ho fatto tutto il resto. La posizione in sella è comoda, busto eretto, e dal ponte di comando è tutto sotto controllo, con i comandi al manubrio, che sono tra l'altro retroilluminati, fai tutto, anche se la cosa che farai più spesso dopo l'inserimento delle frecce sarà giocare con i diversi riding Mode. Confesso che per tutta la settimana della nostra prova la mappatura che è rimasta impostata per più tempo è stata la Touring; 160 cv tutti disponibili, ma con sospensioni tarate sul comfort e una risposta dell'acceleratore meno, come dire, "fulminea".

Ho addirittura provato nel girare a Milano ad utilizzare Urban, ma sarò sincero non ho colto questa gran differenza, sicuramente il taglio a 100 cv rende tutto più facile, ma di contro non riesco a capire cosa ci sia di cosi difficile o "pauroso" in questo bicilindrico made in Borgo Panigale. Diciamocela tutta è una moto da cui non vorresti mai scendere, con cui non sei mai sazio di curve, km, divertimento; e a proposito di quest'ultimo ti basta mettere in sport e tutto cambia (ancora) e hai tra le mani una superspostiva pura ma senza i semimanubri. Sospensioni "granitiche" e tutta l'elettronica che puoi immaginare, ma anche di più, rendono il piacere di guida ancora più estremo.

Ad essere onesti, forse questo test non avrei dovuto farlo io, che sono Ducatista da sempre e innamorato della Multi fin dalla sua prima apparizione ad Eicma e correva l'anno 2010 o giù di li. Continuerò questo report cercando di essere il più oggettivo possibile, ma quando dico che questa moto è "l'arma Totale" non è un puro e semplice parere soggettivo. E il fatto che sia diventata una moto di riferimento anche per le concorrenti aumenta ancora di più questa convinzione. E se prima i detrattori parlavano di  motore poco "rotondo" o scorbutico ai bassi regimi, con la 2015 anche questo possibile appiglio è stato tolto alle malelingue.

In sella hai il pieno controllo di tutto, con un bel manubrio largo e le pedane al posto giusto. Posso giusto lamentale, volendo guidare con le punte dei piedi ben piantate sulle pedivelle una interferenza con il tallone presumibilmente causata da un lato dallo scarico e dall'altro dalla "leva" del cavalletto centrale. Ma dopo un po' di bottarelle si trova il giusto compromesso. Il motore, beh il motore è capace di donare orgasmi puri e di farti urlare nel casco, poi però ti rendi conto che oggettivamente sulle nostre strade tanta potenza, coppia ed esuberanza sono esagerate e sicuramente imbrigliate.


il nostro video test

Bisognerebbe portarla tra i cordoli questa SBK a manubrio alto. Se da un lato continuo ad insistere che di elettronica su questa moto c'è ne ben oltre l'abbondanza, dall'altro quando cominci a fare lo splendido e puoi entrare in curva tenendo ancora pinzato e uscire dando manate di gas, beh questo noi comuni mortali lo possiamo fare grazie all'elettronica che poco sopra definivo "troppa". C'è di tutto e di più su questa "S" persino la possibilità di visualizzare sullo schermo del cruscotto il brano musicale che stai sentendo sul tuo smartphone e da li trasferirlo agli auricolari dell'interfono del casco o di entrambi i caschi se viaggiate in coppia.

La chiave come sempre sta in tasca, ma per fortuna sulla "nostra" Multi il tappo della benzina era ad azionamento classico, quindi con la chiave, che per altro serve anche per levare la sella. Per tutto il resto la chiave non serve. Sotto al sellino, per la verità sellone del passeggero troviamo una presa USB per la ricarica dei device che sono sempre più parte importante della nostra vita. Le borse laterali sono belle e capienti anche se la destra è stata parecchio sacrificata per dare libero sfogo ai gas di scarico. Ovviamente si può montare anche il bauletto ma non esageriamo. Comodo il comando per alzare/abbassare il plexy del cupolino, azionabile con una mano sola e anche con guanti pesanti. Insomma, non so cosa si possa volere di più...ah beh si ecco...la frenata...impressionante, forse di più che l'accelerazione...

Riavvolgiamo il nastro, torniamo alla domanda iniziale...servono 160 cv? serve davvero questa MTS? La risposta oggettiva è no.., ma la passione non sa che farsene dell'oggettività. Quindi...mi mancano solo ventimila eurozzi, per il resto la scelta è già stata fatta.

aMotoMio #provatodavvero

Abbigliamento del test: Casco LS2 Arrow - Giacca Alpinestars Pikes Drystar - Pantaloni PromoJeans Santiago - Guanti Alpinestars Corozal - Scarponcini TCX X-Blend - Intimo Sixs

Foto (quelle belle) di Carlo Flaminio ( http://flaminiocarlo.wix.com/photograffiando#!about/c1ycn ) 

Fagna

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