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Categoria: Le nostre prove

Io divido le Harley in due categorie: quelle grosse e quelle piccole.
Lo so è poco tecnico ma, di fatto, considero le grosse Touring Americane, magari con tanto di enormi carene ben contrapposte alle Sportster, poi giocando con cilindrata, tipologia e peso le posso mettere in una o l’altra categoria.


Piccole però non è dispregiativo, anzi, ammetto che in fondo sono le Harley che mi piacciono di più, le trovo più Europee e gestibili.
Ammetto pure di non avere una grande esperienza di Harley, ho giusto provato una Special su base 883R e in contrapposizione una Street Glide di cui ho apprezzato, in entrambe, pregi e difetti anche se, come avrete capito, prediligo misure e pesi ridotti.
Così quando in occasione del “The Bike Field” di Motociclismo c’era la possibilità testare i modelli Harley Davidson, la scelta è stata immediata.



La 883 Iron, compatta, pedane centrali, manubrio basso tipo “Drag” e un look essenziale ma elegante nel verde oliva metallizzato.
Un po’ bassa la sella che costringe i lunghi di gamba a una posizione un po’ contratta ma non impossibile.
Strumentazione ridotta all’osso con un unico strumento circolare e una serie di spie più sotto.



Comandi tipici Harley degli ultimi anni con frecce sdoppiate che per chi come me guida da sempre BMW non comportano alcun problema ma “per il resto del mondo” abbisognano di un minimo di apprendistato, però hanno il rientro automatico così da semplificare le operazioni.
Non ha la chiave, o meglio ha solo un transporder, basta averlo in tasca o in prossimità della moto per escludere l’antifurto e poter avviare la moto con il classico pulsante.
Fin dai primi metri sorprende la confidenza che questa moto, tutt’altro che leggera in senso assoluto, concede, preciso e solido l’avantreno che da confidenza e una spinta costante del motore che dimostra ben più dei quasi 70 cavalli a disposizione.



Rigida di sospensioni ma non secca, scoprirò poi che sono state rinnovate su questo MY, e con una frenata pronta e adeguata alle prestazioni.
Il disco anteriore ha in aiuto un deciso freno motore e un grosso disco posteriore, insieme, garantiscono arresti in spazi corretti, se si esagera un sistema ABS (Optional) aiuta il pilota con la sua sicurezza.
La posizione in sella è raccolta il controllo della moto è totale, si può guidare rilassati lasciandosi portare a spasso o provare a spingere un po’ di più, le pedane un po’ rialzate permettono angoli di piega decenti.
Il cambio rimane un po’ lento ma in compenso è preciso anche se con la coppia a disposizione non si sente l’esigenza di usarlo spesso guidando in relax.



Il breve test, sempre troppo corto, ha messo in mostra l’agilità di questa moto che si propone anche come una buona moto da città, anche se me la vedo bene scorrere lungo le rive dei nostri laghi Lombardi, con quell’andatura piacevole di chi ha voglia di guidare, senza fretta, con la compagnia di sane vibrazioni e un rumore di scarico coinvolgente ma educato.
Sì, questa “piccola” mi è piaciuta.

Dati tecnici sul sito Harley Davidson
Abbigliamento utilizzato: Casco Caberg – Maschera Alzela – Giacca Montecatena – Pantaloni Promojeans – Stivali Stylmartin – Guanti OJ – Intimo SIXS – Paraschiena Zandonà

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