Categoria: Le nostre prove

"Doctor Jekyll e Mr. Fun"

E’ la prima volta che provo una KTM, quindi non ho nessun riferimento, ogni cosa sarà una sorpresa.
Ammetto che il marchio è affascinante, soprattutto per chi, da sedicenne negli anni ’70, sognava una fuoristrada Austriaca, un mito per il cross e l’enduro, marchio che ha saputo sopravvivere alla crisi ed evolversi fino a espandersi oltre che alle maxi-enduro anche a filone Motard e persino supersportive con la RC8.

La Super Moto Travel è nata con la volontà di ritagliarsi una fetta di mercato nel settore più in voga attualmente, quello delle grosse “enduro”, anche se lo fa, come le concorrenti dirette Multistrada e Tiger, votandosi ancora di più alla strada.
Questa direzione presa è testimoniata principalmente dalla ruota anteriore da 17”, contro i 21” della Sorella Adventure e dei 19” pollici della concorrenza BMW, Guzzi e Yamaha.

La SMT è pronta per essere avviata, è di quell’arancio forte come deve essere una KTM, è compatta e “piena” dà la sensazione di massiccio, ma non pesante, una sorta di forza che aspetta solo di essere scatenata.
Le linee sono spigolose e molto personali, o piace o non piace, ma proprio la personalità delle linee a volte serve a non farla invecchiare dopo pochi anni.
La sella è alta, i miei 183 cm di gamba lunga mi permettono di toccare agevolmente terra, ma con le gambe ben distese….
Il manubrio impone una postura motardistica, la moto è corta, finisce subito davanti alla strumentazione, ma non è piccola, tutto e sotto controllo e a portata di mano o occhio, gli specchietti sono ampi e anche in movimento regalano sempre una visuale ottima.
L’avviamento è pronto e il borbottio del bicilindrico, pieno e corposo, esce dagli scarichi Inox ai lati del codino.
Rimane accesa la spia dell’ABS, di serie sulle SMT 2011, che si spegnerà dopo pochi metri necessari per il Check del sistema.
Fatico un po’ all’inizio, non per la ciclistica, facile e intuitiva, ma per il motore che spinge da subito con veemenza e la frenata terribilmente pronta e immediata.
Una volta fatta la mano, e il polso, però si apprezzano le caratteristiche sia di uno sia dell’altra.

Andando a spasso la moto è leggerissima, basta un filo di gas per uscire dalle curve o fare un sorpasso, in curva la precisione è estrema e le sospensioni, seppur tarate sul rigido e capaci far “sentire” la strada, assorbono bene i piccoli dislivelli delle nostre martoriate strade.
Se invece si vuole fare i “cattivi” ecco che il motore risponde alle manate sul gas con un’azione prepotente, i cavalli sembrano più dei 116 dichiarati, che alleggerisce lo sterzo fino in terza.
A essere capaci e in zone fuori dal traffico significa Wheeling di potenza, a essere stupidi significa tirasi in testa la moto.
La “sanità” mentale mi consiglia di moderare e dare retta al neurone della sopravvivenza.
Mentre il motore spinge la ciclistica precisa e rigida, lo asseconda così come i freni che permettono una decelerazione pronta e se, come sopra, si è capaci anche stoppies funambolici.

Ho voluto provare l’ABS e solo con il posteriore sono riuscito su asfalto, mentre per l’anteriore ho cercato, si con un po’ di incoscienza, del brecciolino, la risposta è stata pronta e solo qualche pulsazione alle leve segnalano l’intervento, salvando moto e pilota da una sicura scivolata.
Sulla tangenziale Novarese si può apprezzare l’allungo del motore che solo la pressione dell’aria su spalle e casco rendono percepibile, infatti, oltre i 110 km orari, la protezione è quasi nulla tanto da obbligare la casa Austriaca a mettere, nel lungo elenco di accessori, un cupolino più ampio.
Il cambio è preciso e veloce, anche se la moto in prova aveva la leva regolata per stivali più specialistici dei miei da turismo.
Una moto facile e intuitiva, ma che per essere sfruttata richiede un po’ di apprendistato e un po’ di manico.

Per dati tecnici vi rimando al portale della casa Austriaca, mentre ci vogliono 13000,00 € per portarsi nel box una KTM, per divertirsi nelle fughe di Primavera o affrontare un lungo viaggio, anche in coppia, una volta attinto nel catalogo di borse e bauletti a lei dedicati.
Una moto, insomma, capace di assecondare sia il Dottor Jekyll sia Mr. Fun!!!!

Moto in prova fornita da Bassi Moto

Abbigliamento test:
Casco Caberg – Giacca, pantaloni e guanti SpidiStivali Stylmartin.

Flap

 

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