Categoria: Le nostre prove



“Brucia semafori …”
…e copertoni, non nel senso di fuochi a bordo strada con Signorina annessa, questa Special è tutt’altro che lasciva e disponibile ma brucia le gomme con la potenza che scarica a terra.


Da sempre la V-Max è stata considerata una moto da accelerazione, da sfide al semaforo, una sorta di Dragster stradale, anche se la versione Europea era depotenziata rispetto ai 145 cavalli dei modelli destinati oltre oceano.
Questa vistosa Special ne incarna totalmente lo spirito, tanto pepe, tanta sostanza per partenze brucianti dove molte concorrenti anche sportive poco possono ma quando la strada si fa curvosa diventa impegnativa e difficile da gestire.
Ma impossibile non notarla e non sentirla vista la rossa livrea e la tonalità di scarico piena che esce dallo scarico in titanio, nonostante sia presente il DB Killer.
Difficile riconoscere la V-Max 1200 del 1999 originale, non fosse per quel bel 4 cilindri a V che riempie la zona centrale della moto, naturalmente anche questo modificato con finestre trasparenti per frizione, pompa dell’olio e carter sinistro.



Poi tutto il resto è un tripudio di pezzi speciali pescando dai cataloghi delle più prestigiose case come Rizoma, Brembo, Discacciati, Marchesini, Ohlins, Ozzo e molti altri.
Ma le modifiche più importanti non si vedono, sono all’interno di questo grosso cuore dove canne e pistoni portano la cilindrata a 1500cc e questi ultimi sono spinti da bielle Carrillo in titanio.
Alberi a camme Americani, valvole maggiorate, carburatori Keihin e centralina Dyna programmabile e tante altre leccornie per palati fini amanti della meccanica.
Una volta in moto si viene coinvolti nel suono dello scarico che se non fastidioso è comunque forte e promette soddisfazioni alla mano destra.
Dentro la prima e via.

La spinta è subito forte, inutile insistere, meglio mettere seconda e terza per evitare di far pattinare il posteriore o peggio tirarsela in testa, del resto siamo vicini ai 200 cavalli.
I rettilinei vengono inghiottiti in un attimo, basta però sfiorare i freni per decelerare velocemente, due padelle di derivazione MV Agusta morse da pinze Brembo Racing assicurano spazi di arresto notevoli.
Sovradimensionato il disco posteriore dove la pinza, sempre Brembo ma serie oro a 4 pistoncini risulta molto invasiva nell’intervento e richiede sensibilità per evitare il bloccaggio.
Assetto secco, rigido, basso, davanti una forcella Marzocchi da 50 mm e dietro un forcellone modificato con doppio ammortizzatore Ohlins garantiscono ottime prestazioni se l’asfalto è liscio, altrimenti ogni singolo sassolino viene percepito dalla spina dorsale, inoltre l’assetto basso e la ridotta luce a terra consigliano prudenza in caso di piccoli dossi o avvallamenti per non rovinare il puntale sotto al motore.



Non è una moto agile, da fermi si manovra bene grazie alla sella bassa, ma comunque la sensazione è di un avantreno granitico, anche per la presenza di un ammortizzatore di sterzo Matris.
In curva richiede di essere guidata con forza, ci vuole un po’ di strada per capire come reagisce, tende ad allargare la curva sotto la spinta del gas ma basta spostare il peso all’interno e la traiettoria viene mantenuta con rigore.
Certo non è una moto da misto stretto, non è un mostro di agilità, ma sul veloce può dire la sua seppur con un certo impegno fisico del pilota.



Impegno che viene comunque richiesto anche sul dritto dove le cinque marce spingono questa Drag Queen verso la “Velocità Smodata” (Cit. Balle Spaziali) e la coppia è tanta in ogni marcia e regime, ogni cosa sparisce velocemente alle spalle e i bellissimi specchietti però non ci permettono di vedere quanto, data la loro funzione prettamente estetica.
Se in più ci ricordiamo che ABS, traction control, anti Wheeling sono sconosciuti a questa Yamaha la tensione aumenta proporzionalmente con la rotazione della manopola destra.
Decisamente sfrontata, appariscente, vistosa, non passa inosservata, se poi ci si concentra sui dettagli c’è da perdersi tanti sono e per la qualità.
I gusti estetici non si discutono, in questo caso l’esagerazione è totale, se poi si vuole esagerare nel farsi notare basta togliere l’unghia che copre la sella del passeggero e farsi accompagnare da una splendida figliuola per completare il quadro edonistico che questa moto riesce a creare.



Insomma una Special con i fiocchi, anche se i migliori, come ho già detto, non sono visibili, anche se si sentono una volta in sella ma, tranquilli, sono buono e li condivido con voi elencandoli a fine articolo.
Ovviamente la moto è omologata per la circolazione su strada.

Moto in prova concessa dal Sig. Raffo Andrea (La moto è eventualmente in vendita, per info Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..)
Realizzata da Giuliano Barattini con oltre 7 mesi e più di 400 ore di lavoro.

Abbigliamento nel test: Casco Shark Raw – Giacca e Guanti Jollisport – Pantaloni Promojeans – Stivali Forma – Paraschiena Zandonà

Flap

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Scheda tecnica

Yamaha V-Max
Anno 1999
Cilindrata 1500cc
Potenza 188,2 CV (Banco prova Fuchs)


Motore:
- pistoni e canne maggiorati
- Bielle Carrillo in titanio
- Alberi a Camme Americani
- Valvole maggiorate (+2mm Aspirazione, +1mm scarico)
- Frizione da competizione Lock Up con dischi in rame
- Testate elaborate con condotti lavorati
- Carburatori Keihin FCR 41 valvola piatta con castello
- Collettori e airbox realizzati su misura in alluminio a mano
- Pompa olio maggiorata
- Coppa Olio maggiorata (+1Lt)
- Volano alleggerito
- Carter motore Otec ricavati dal pieno (Carter frizione, volano, pignone, coperchi testate, piastre cilindri)
- Centralina Dyna programmabile
- Scarico completo Shark in accciaio inox 4in 2 in 1 con silenziatore in titanio (Omologato con DB killer)
- Radiatore acqua Maerz Maggiorato
- Radiatore olio Ducati corse

Ciclistica



Avantreno:
- Forcella Marzocchi rovesciata da 50 mm
- Piastre sterzo Style and Performance ricavate dal pieno
- Dischi freno MV Agusta
- Pinze monolitiche Brembo Racing
- Faro Ducati con supporti ricavati dal pieno
- Pompe freno e frizione radiali Discacciati
- Ammortizzatore di sterzo Matris



Retrotreno:
- Forcellone scatolato rinforzato
- Ammortizzatori Ohlins regolabili
- Disco freno 220 mm
- Pinza Brembo serie Oro a 4 pistoncini
- Cardano Americano



Pezzi speciali:
- Cerchi Marchesini
- Pedane arretrate Ozzo ricavate dal pieno
- Supporti motore in Ergal di Style and Performance
- Serbatoio maggiorato (+5 Lt)
- Manopole, gas rapido, frecce ant., specchi, serbatoi olio freni e frizione Rizoma
- Faro posteriore (Con frecce integrate) parafanghi ( anteriore e posteriore), puntale, fiancate, convogliatori aria, codino Maerz
- Convogliatori aria radiatore in carbonio
- Impianto elettrico nuovo (Originale Yamaha)
- Selle in Gel realizzate in Francia
- Strumentazione elettronica

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