Categoria: Le nostre prove



“Docile Belva”
La Tigrotta esce dal portone di Triumph Italia, sorniona borbotta con quella sua voce che fa capire che è pronta a tirar fuori gli artigli.


La conosco, l’avevo già messa alla prova ma era stato un approccio di poche ore, questa volta invece ho la possibilità di conoscerla meglio.
L’occasione è quella di un filmato promozionale per un’azienda produttrice di caschi dove lei sarà la protagonista a due ruote.
Un programma che prevede Città, autostrada, lago e le sue strade costiere fino all’aperitivo serale.



Un susseguirsi di situazioni diverse per capire il vero potenziale di questa Triumph che ha molto da offrire.
Grande, voluminosa, soprattutto nella parte del serbatoio e nella zona del radiatore, ma snella di vita e con una coda elegante, forse già vista ma gradevole.
Sella alta come si conviene a una Maxi-Enduro e manubrio largo e comodo.
Due grossi occhioni a illuminare la strada quando il buio ci sorprende.
Rispetto alla moto precedentemente provata questa XC ha due splendidi cerchi a raggi anodizzati in nero, non sono abbastanza dotato da percepire la differenza in termini dinamici, ma l’estetica ne guadagna tantissimo.



Comandi al manubrio pluriregolabili ed entrambi idraulici, anche se la frizione non risulta propriamente leggerissima.
Un attimo a studiare la ricca strumentazione e i pulsanti per navigare nel menu, come settare traction control è escludere l’ABS, cosa che non faccio e che comunque a ogni riavvio con la chiave d’accensione si ripristinano nella configurazione standard di massima sicurezza.



Clak, dentro la prima e il carattere di questa Tiger si fa subito sentire.
Il comando del gas è morbido e le marce possono essere tirate con una progressione che solo il buon senso può limitare.
Con un po’ di malizia e pelo l’anteriore punterebbe facilmente al cielo ma questo non fa per me, preferisco godermi questa propulsione costante in ogni marcia che prosegue fino alla sesta.
Bastano due marce per perdere la patente, ma tutte per perdere il senno.
Questo tre cilindri è la grande forza di questa moto, quasi 140cv cattivi se si vuole, pronti a togliere d’impaccio sempre e capaci di farci passeggiare con un filo di gas senza incertezze.



Forse un po’ assetato, ma io ci ho “Giocato” con questa Tiger, difficile resistere al richiamo del gas, nell’uso quotidiano le richieste sono diverse e così probabilmente anche i consumi tendono a diminuire.
Il cambio non è velocissimo e la frizione come detto non morbidissima, ma davvero si può limitarne l’uso grazie alla “schiena” di questo motore.
Un motore che in città non soffre, se non per un po’ di gioco nell’apri/chiudi, sul misto diverte e in autostrada ronza senza vibrazioni fastidiose fino a non far percepire la velocità ritrovandosi oltre il limite senza accorgersi.
In questo caso diventa utile alleato il Cruise control di cui è dotata per evitare di perdere preziosi punti sulla patente.
Solo motore? No, la moto è comoda, accogliente anche in due e, a dispetto delle dimensioni, agile e facile da manovrare anche nel traffico della metropoli.



Si svicola tra le auto senza fatica e il controllo è totale, mi sarebbero piaciuti specchi più ampi per una visuale posteriore più allargata, ma l’estetica vuole la sua parte.
Quando la strada si fa tortuosa si apprezza la coerenza del telaio che sembra seguire i pensieri di chi guida anche merito delle ottime Metzeler Tourance Next montate su questo esemplare, gomme che conosco e che da sempre mi danno fiducia.
Se la strada diventa veloce si innesca qualche oscillazione, ma probabilmente basta agire sulle regolazioni delle sospensioni per annullarne l’effetto.
La frenata è potente, l’ABS non è invasivo e difficilmente interviene nella guida normale, il traction control ha un intervento graduale che quasi non si percepisce se non fosse per la spia che si illumina sul cruscotto.



Comoda comunque, si è ben inseriti nella moto e le gambe si posizionano naturalmente negli svasi del serbatoio il plexiglass è regolabile con due pomelli in diverse posizioni, io ho scelto una via intermedia capace di offrire a 183 cm di altezza una protezione adeguata anche con pioggia senza creare fastidiose turbolenze che ho riscontrato nella sua massima estensione.
Una trasmissione a cardano che non si sente né in salita né in scalata e che piace a chi fa turismo e non ama le manutenzioni che la catena richiede.
Basta mettere le borse e il bauletto e si può partire per un viaggio di mesi.
C’è tutto il necessario come dotazione, presa di corrente compresa, immobilizer e il già citato Cruise control. Per gli amanti della moto anche in inverno però sarebbero graditi paramani e manopole riscaldate, giusto per viziarci un po’.
La domanda finale è: Fa concorrenza alla Regina GS?



Come motore è superiore, nonostante l’ultima versione della Bavarese abbia alzato di molto il suo livello, ha un carattere più sportivo sicuramente e come equilibrio perde un po’ nei confronti della diretta rivale, ma tra le maxi-enduro è quella che sicuramente può essere l’alternativa.
Un blasone altolocato come la Teutonica, qualità e sostanza unite alla personalità e all’esclusiva di questo frazionamento dei cilindri.
Costasse un po’ meno…..

Dati tecnici e Caratteristiche sul sito Triumph
Moto in prova grazie a Triumph Motorcycles Italia

Materiali utilizzati nel test: Casco Caberg Tourmax – Giacca, pantaloni e guanti Macna – stivali TCX – paraschiena Zandonàintimo PromoJeans - calze SIXS - Giacca e Pantaloni OJ - Stivali Stylmartin

Flap

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