Categoria: Le nostre prove


"...la vorrebbe anche capitan America..."

“Ti sogno California” cantavano i Dik Dik decenni fa, ma questo mercoledì pre-natalizio è  tutt’altro che californiano, anzi a detta di molti, è la giornata più fredda dell’anno nella frenetica Milano. E io me la fischio, felice come un bambino. Non sento il freddo, o meglio passa in secondo piano mentre mi specchio nelle vetrine dei negozi “e sembro proprio Fonzie”.  Lasciando da parte Karaoke e citazioni da bassa osteria, nella fredda mattina Milanese “Jack”(1)  e  Stefania mi hanno affidato uno dei gioielli di HeadBangers Motorcylces, una lucente Hollister nera con aerografato sul serbatoio un affascinate quanto enigmatico “88”. Il briefing è breve, non sono molti i comandi da mandare a memoria, e sono sempre più impaziente di trastullarmi con questa “bella” bestia con motore Revtech da 88 pollici ( 1450 cc) ; ecco svelato il mistero del numero sul serbatoio, e pensare che io profano, abituato ai numeri da corsa mi chiedevo chi portasse l’88 sulla sua moto in gara…che i puristi mi perdonino, questo succede quando si è a digiuno di custom e della cultura sconfinata che vi sta dietro.

E proprio perché profano e digiuno del grande sapere, il test ride nella “gran Milan” è stato ancora più entusiasmante. Innanzi tutto il sound. Vero, rotondo, pieno….emozionante; solo quello varrebbe il prezzo del biglietto. Con un filo di gas sentire il motorone che placido ti proietta in avanti sgranando tutte le note di una melodia unica è puro Rock and Roll. E sarò fulminato, non è una novità, ma nel casco me le canto tutte (in rigoroso finto inglese), da Born to beh wild, passando Sultan of swing, attingendo ingloriosamente da Highway to hell, per continuare senza vergogna con Tequila Sunrise. E meno male che il casco è integrale (inutile che i puristi di prima storcano ancora il naso, faceva un freddo porco e ci tengo che il mio di naso resti attaccato alla faccia) almeno da risparmiare gli astanti da cotal canto poco celestiale

Se vi dicessi che la Hollister si guida in città come guidare un T-max passerei alla lapidazione immediata, ma non è nemmeno vero che sia un mastodonte inguidabile nel traffico delle 10.00. La posizione in sella è quella più old school possibile; gambe distese per poggiare i piedi sulle pedane finemente lavorate, braccia in avanti ma non in maniera esasperata. L’unica nota non proprio positiva è il sellino, fantastico a vedersi quanto poco efficace nell’assorbire le asperità dell’asfalto; le due mollone fanno quello che possono, ma le buche più dure vengono copiate ed incollate al fondo schiena. Quando si da gas, anche senza esagerare la spinta è entusiasmante, e come un bambino resto ogni volta affascinato dalla coppia che possono sfoggiare questi twin ai bassissimi regimi. Il risultato divertente ed emozionante la tempo stesso, dare gas essere proiettati in avanti, con un suono pieno che ti fa capire quanto basso stia girando il motore . Goduria pura.  Anche qui il sellino fa quello che può, se si spalanca con decisione, ci si può solo affidare ad un avambraccio ben attaccato al manubrio, poiché il cuoio pressoché piatto su cui si poggiano le terga non offre nessun punto di appoggio valido per contrastare la spinta del motore.  E che motore, come detto poco  sopra un Revtech da 1450 cc, euro 3, a carburatore (che ogni tanto ciuffa come da tradizione a farsi sentire vivo), e dall’inconfondibile “musica” di accensione. La trasmissione primaria è affidata ad una grossa cinghia da 3 pollici adeguatamente protetta da cromature a profusione, onde non sfrangiare pantaloni troppo svolazzanti e viaggiare in tutta sicurezza; affascinate da vedere, a mio avviso farà bestemmiare non poco in fase di pulizia moto. Il cambio a 5 rapporti ha innesti precisi e mai “duri”. Anche inserendo la prima resto stupito nel non avvertire il classico “ca-clank” tipico di questi bestioni bicilindrici (ma perché no? anche del mio pompone di Borgo Panigale).  La frenata è potente, forse un po’ poco modulabile sul freno posteriore, il grosso disco mette in difficoltà se si esagera con la pressione sul pedale, soprattutto se la strada è anche solo leggermente viscida. Problema che credo non si ponga con un minimo di pratica.

Dopo aver girollato un po’ in centro,  raccogliendo i complimenti dei passanti, mi avventuro nei vialoni di periferia, giusto per assaggiare un po’ la voglia di “California Aigway”, appoggio la quinta e viaggio con un filo di gas; un viaggio veramente corto a dire il vero, visto che il freddo, al di fuori del centro è davvero pungente; tento di ingannarlo intonando “walking on the sun”, ma mi tocca fare dietro front. Ad un semaforo attiro l’interesse di due Vigili in Motocicletta, mi guardano e sorridono, sarà per il mio buffo casco che nulla c’entra, poiché per il resto la moto è completamente omologata.

La voglia a stelle e strisce ormai ha preso possesso del mio più intimo decido che devo spararmi un hamburger gigante e una birra gelata da vero duro. Mi fiondo all’Indiana Post, zona Navigli (2), ordino un mega panozzo tenendomi a vista la nera 88, e studiandone anche i singoli particolari (attraverso una intelligente vetrina e al caldo). Serbatoio  “peanut” minimo (solo 9 litri) con tanto di rubinetto con “riserva”, telaio softail, tutto disegnato e concepito per un bobber davvero bello e affascinate, che nulla a mio avviso (sempre parlando da profano) ha da invidiare alle blasonate H-D.  Anzi…questa moto ha forse più anima visto che volendo con poco, ogni esemplare può diventare unico.  Raccolgo i complimenti del gestore del locale che subito ricambio per hamburger e birra da cinema (western ovviamente); in preda al delirio più totale risalgo in sella con un atteggiamento a metà strada tra quello di John wayne (che era alto almeno 25 cm più di me)  e quello  di un bambino impaziente davanti alla giostra del luna park. Lascio sapientemente borbottare il motore al minimo per qualche minuto (con la scusa di farlo scaldare) e parto godendomi gli sguardi della piccola folla che si era radunata con finto disinteresse.

Perché parliamoci chiaro, alla fine anche il più tecnologico tra di noi, il più sportivo o viaggiatore, sotto, sotto è quello che vuole, un pezzo di ferro con un anima affascinante col sound giusto che faccia girare la testa di quelli che ti vedono passare. Solo che nessuno, io per primo, lo confesserà mai.

Al ritorno Jack mi accoglie con la sua consueta cortesia, e leggendo tra le righe della mia esaltazione mi chiede “beh come è andata?”, gli rispondo con un vecchio proverbio inglese “the difference between the man and the boy’s is the price of toys”, e ragazzi io un giocattolone così me lo metterei in  garage, o in salotto senza alcuna remora. Ve lo dice uno che di custom e affini non ha mai capito nulla e che continua a non volerci capire nulla, che continua a voler restare…”ignorante”.

Un grazie particolare a Stefania Galli, responsabile comunicazione HeadBanger che con passione vera ci accoglie ogni volta e che con  cortesia ci ha messo a disposizione la moto per la prova.

E a proposito della prova, testare in città (date un’occhiata alla Gallery, architettura e design vanno a braccetto) una moto concepita per gli immensi spazi aperti può sembrare pura follia, così non è a nostro avviso, anche per sfatare il mito che queste corazzate in città non possano essere assolutamente utilizzate; e se i ragazzi di Headbanger vorranno, a breve vi mostreremo qualche affascinate scorcio della campagna Lombarda, sempre accompagnati dalle “good vibration”.

Andate a trovarli al Bike Expo di Verona il 21/22/23 Gennaio 2011 - Pad.2 Stand. 7F

Note:

(1)   Giacomo “Jack”  Rossetti responsabile design HeadBanger

(2)   Per chi conosce poco Milano la “zona Navigli” è famosa per la quantità di locali notturni e i suggestivi scorci offerti dal Naviglio Grande in entrata a Milano

Fagna


 

 

Un po’ di dati tecnici:

Motore: RevTech 88 cu. in. (1.450 cc) (Euro3)

Sistema alimentazione Carburatore

Accensione: Elettronica

Trasmissione primaria: Cinghia BDL da 3 pollici

Trasmissione secondaria: Catena

Cambio: RevTech a 5 marce

Capacità serbatoio: 9 litri

Scarico: 2 in 2 Headbanger

Telaio: HB Softail, inclinazione 34°

Sospensione anteriore : Telescopica, ∅41 mm

Piastre sterzo: HB mid-glide

Ruota anteriore: 16”

Ruota posteriore: 16”

Pneumatico anteriore: 130/16

Pneumatico posteriore: 180/16

Freno anteriore: 4 pistoncini

Freno posteriore: 4 pistoncini

Lunghezza: 2.260 mm

Interasse: 1.600 mm

Peso a secco: 235 kg

Verniciatura: A piacere (*)

(*) Versioni speciali a richiesta.

 

 

 

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