"Asola Speciale"
Una svelta e leggera moto che ispira simpatia e facilità di guida oltre che colpire gli occhi con i suoi pochi, ma pregiati e curati particolari.
Ma chi è Garage 12, o meglio chi sono?
La realtà è nata poco meno di un anno fa dall’amicizia e dalla Passione condivisa di Daniele Buratti e Marco Viganò, motociclisti da sempre che hanno provato trasferire la fantasia su una vecchia moto che giaceva nel box, un attimo e nasceva l’idea di questa Model 001 e nel contempo l’idea del “Marchio”.
Per vivere entrambi fanno altro, come molti di noi appassionati che buttiamo tutte le energie e il tempo libero in qualcosa che ci piace, in questo caso le due ruote.
Ma torniamo alla moto; l’avevo vista, prima dell’estate, nel box di Daniele dove con Marco in un coordinato lavoro a due mani stava prendendo forma sul telaio quella che sarebbe diventata “Asola”.
Ora è qui davanti a me, le foto non gli rendono giustizia, piccola ma aggraziata, morbida nelle curve del serbatoio, di provenienza Gilera Giubileo, e nello stesso tempo aggressiva con la bulloneria e i particolari zincato oro a far da contrasto al lucido telaio nero verniciato a polvere.
La base è una Honda Dominator del 1983 di cui è stata mantenuta la ciclistica originale che viene spinta da un altrettanto originale motore che ha solo un filtro “Pilot” per respirare meglio e una voce che proviene da un silenziatore di provenienza Suzuki GSXR 750 che gli dona una tonalità inconfondibile, forte, ma non fastidiosa.
La modifica più consistente sta nello svuotamento del sottosella che rimane completamente libero e piacevolmente vuoto, modifica che ha comportato la creazione di una “scatola” dove nascondere batteria e parte dell’impianto elettrico che scompare sotto la sella artigianale.
La coda si chiude con un parafango in acciaio di derivazione Puch su cui un piccolo fanalino fa la discreta presenza.
Completano il quadro un ampio manubrio da cross “Renthal” e un faro after-market come le frecce e il contachilometri.
La sella è alta, ma non è un problema che mi riguarda avendo la fortuna di essere lungo di gamba, la moto è corta, il manubrio è lì dove ci si aspetta e la posizione è la tipica degli enduro.
Un tocco al pulsante e “Asola” si fa sentire con la sua tonalità piena.
I comandi al manubrio e ai pedali, come i blocchetti elettrici, sono quelli funzionali e intuitivi della Honda, dentro la prima e via.
La sensazione di facilità e leggerezza sono estreme, le marce entrano una dopo l'altra con una progressione di spinta che cresce insieme al suono che esce dallo scarico che in sella appare ancora meno rumoroso.
Il motore di serie è pieno e corposo in ognuna delle cinque marce e da quella piacevole sensazione di sostegno che permette di uscire veloci dalle curve o nei sorpassi.
Nei pochi chilometri del test sulle strade Brianzole mi è sembrato che lo sfilamento delle forcelle abbia creato una maggiore direzionalità, che però non pregiudica la maneggevolezza, anzi crea coerenza quando si affrontano le curve o le rotonde cittadine.
Le gomme moderatamente tassellate non disturbano e reggono tranquillamente l'uso e i cavalli a disposizione.
La moto appare divertente e sembra uno di quei giocattoli con cui non si vorrebbe mai smettere di giocare.
La riporto a malincuore a Marco e Daniele, ma tanto ho già la promessa di poter testare la model 002, la 003, la 004, ecc. all'infinito.
Moto in test fornita da Garage 12
Abbigliamento del test: Casco LS2 – Giacca Montecatena – Pantaloni Promojeans – Guanti OJ – Scarpe TCX – paraschiena Zandonà – Intimo SIXS
Flap
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