Categoria: Dentro al bauletto

L'Italia dei primati che disegna una parabola lunga verso il sole e ricade al di là della collina, là dove resta il ricordo di una imprenditoria italiana, capacità di porsi obbiettivi, capacità di fare marketing, capacità di fare saving, visione per i mercati esteri, tutti racchiusi in una sola persona, tutti racchiusi per esempio in Amisano Gino da Valenza, mister AGV.


Le qualità che ho descritto poco sopra sono oggi indispensabili per un società o una persona che vuole imprendere, ma sono anche denigrate se racchiuse in una sola persona, relegate ad un rustico e poco professionale "fai da te". Oggi bisogna chiamare gli esperti, gli specialisti del settore, ma un tempo era la capacità di visione e l'intrapredenza, come quella di Gino, a fare la differenza tra un'impresa che decollava e una che restava su una pista di decollo. Chi aveva la fortuna di trovarsi in zona un signor AGV (il territorio italiano ne conta a centinaia se non migliaia) aveva la fortuna di trovarsi un buon lavoro a portata di mano, perchè questi signor Amisano Gino, di lavoro ne davano e ne creavano.

 


Trovare riuniti nel teatro di Valenza (davvero molto bello), punto di partenza di una storia che non è ancora finita, persone come Giacomo Agostini, che ebbe in AGV il suo primo sponsor tecnico e in Gino Amisano un amico, Nico Cereghini, che su Gino ha scritto un libro, il Dott.Costa, che vide finanziare la sua prima clinica mobile negli anni 70 proprio da AGV, la dice lunga sulle qualità umane e di imprenditore di questo protagonista della storia industriale italiana.


I molti aneddoti di tutti i presenti sull personaggio sanguigno che all'inizio non capiva il nuovo meccanismo della sponsorizzazione e diceva "gli do già il casco perchè gli devo dare anche i soldi?", ma che ben presto lo colse più degli altri e chiese al giovane Sergio Cassano, ora sindaco di Valenza, di fargli da "direttore d'azienda" e dare una certa immagine di AGV quando arrivavano persone importanti a cui fare un contratto, disegnano lo scenario di un'imprenditoria, un clima, un modo di trattare e di vivere che sono al di là della nostra visuale, al di là della collina.
In quelle stanze alla fine passarono grandi nomi: Giacomo Agostini, Valentino Rossi, Niki Lauda, Nelson Piquet, Emerson Fittipaldi, Barry Sheene, Kenny Roberts e altri.



Amisano Gino, secondo i racconti di Agostini, di Costa e di Sergio Cassano, e del primo team manager di un Rossi vincente, Giampiero Sacchi, che ebbe i soldi per fare la squadra da Gino durante un pranzo, senza troppe analisi, solo perchè ci vedeva qualcosa di buono e senza che nemmeno glieli chiedessero, era un uomo di intuizione, era un uomo che aveva l'idea, ma era anche un italiano genuino, che aveva bisogno del contatto con le persone con cui trattava, e che considerava il gesto italiano di regalare una bottiglia di vino, quello buono del Monferrato, ancora un gesto importante.

Era perfetto? No, assolutamente, lo testimonia Lino Dainese, salito sul palco per raccontare quando anche lui, cominciando dal niente, chiese a Gino di collaborare, ma che non trovò la fiducia di quell'uomo. La vita però è una rulette, oggi Dainese possiede AGV, con tutte le intenzioni di rilanciarla e portarla di nuovo ai vertici del mercato, e lo stesso Gino prima di andarsene ha avuto modo di dire a Mr.Dainese che comprandola aveva fatto un affare.
Vero o no Lino Dainese dice di sentirsi onorato, dice di sentire che è cosa buona tenere AGV in Italia, a casa, nel suo territorio. E noi gli crediamo.



Oggi le aziende non nascono più nei sottoscala come AGV o come moltissime aziende del comparto motociclistico che sono nate in giro per l'Italia. Uno stuolo di norme e legacci per idee, porterebbero fuori dalla porta una nutrita varietà di "controllori" blocchetto di contravvenzioni già alla mano. Ma sa il cielo se ne avremmo bisogno.

L'affetto che la città di Valenza, tra cui alcuni dei primi dipendenti di Gino e dei loro figli presenti nel pubblico, ha tributato attraverso questa presentazione e alla mostra dell'opera di quest'uomo, sono un grande riconoscimento a Mr.AGV.



Una fine? No, AGV continua, Gino continua, la linea forse passa oltre la prossima collina, al futuro, con Lino Dainese che prende in carico un marchio e una storia, e giovani piloti come Fenati, Antonelli e Petrucci che salgono sul palco a rappresentare un futuro sportivo per quel marchio tricolore.

E noi Mr.AGV, Gino, leviamo il cappello, ops, il casco in segno di rispetto.

Wolf

 

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