Categoria: Biker World

Pelle d’oca. Questo il WDW. Giorni interi di pelle d’oca. E non sto parlando solo del rombo delle desmosedici ufficiali che sfrecciano in pista. Sto parlando di suoni, di colori, di rumori…di passione. Passione tatuata sulla pelle di alcuni, scritta sulla maglia di altri. Passione vera senza compromessi. Pelle d’oca appunto. Che addirittura aumenta salendo di corsa le scale del paddok per vedere dall’altro quel lago di rosso, alimentato da un fiume in piena che scorre senza mai tregua dall’ingresso principale del Misano Wolrd circuit. Pelle d’oca quando leggi la nazionalità di alcune targhe o peggio la provenienza su alcune maglie.

Come la definireste voi una persona che parte dagli USA, dall’Australia o dal Brasile o anche dal Nepal per venire al WDW? Io la definisco una affascinate pazzo, un pazzo desmodromico. Un uomo (o donna) folle  come me, che più di me sa esaltare la sua passione. E che contemporaneamente esalta la mia emozione.

 

60.000 presenze stimate in 4 giorni, 28 nazioni del mondo rappresentate dal desmopopolo. Incredibile. Tutti li. Tutti a sgasare, festeggiare, far casino, abbracciarsi, sorridere e chi più ne ha più ne metta.

Pelle d’oca…quella vera. Quella che avrà avuto l’intramontabile Troy quando “l’arena” ducatista lo ha accolto sul palco con un boato degno del più grande degli eventi; un boato che ha fatto sparire gli applausi tributati ad Stoner o Haga e comunque alla “pattuglia” ufficiale Ducati. Un boato che ha strappato una lacrima al “meccanico” australiano.

Si perché il WDW è soprattutto questo. Emozionarsi per poco (o tanto a seconda dei punti di vista); per un gesto, un sorriso, un born out, o semplicemente per un bimbo, col casco più grosso di lui avvinghiato al papà sulla sella di una desmosedici stradale.

 

Se c’è qualcuno che ancora non conosce il WDW, spieghiamo che è il World Ducati Week, ovvero il raduno MONDIALE degli appassionati del marchio (e non solo), che con cadenza triennale e ormai dal 1998 li riunisce a Misano, nel cuore di quella Romagna che dei motori fa la sua tradizione e si fa conoscere in tutto il mondo.

 

L’ingresso, il primo dei tre giorni, all’interno dell’area riservata all’evento è sempre emozionante. Lo sai già Fagnam bene o male cosa troverai, migliaia di moto parcheggiate, suono di marmitte che non hanno mai conosciuto i DB killer, profumo di gomma, benzina, passione….Fagna…lo sai già cosa troverai varcato lo stargate…eppure c’è sempre quella morsa allo stomaco, quella tensione quasi fanciullesca ancestrale che non ti sai spiegare. Entro e sgaso…senza ragione, mi accoglie subito l’ovazione dei  presenti che passeggiano sotto il sole cocente della riviera. Basta poco, e dando quel filo di gas…sono già gasato come una scimmia.

Il programma degli eventi mi è sembrato meno serrato delle scorse edizioni, ma comunque ricco di tutti quegli ingredienti semplici e genuini che tanto piacciono ai motociclisti.Test ride su strada per provare gran parte della gamma ducati, tra cui le fiammanti Multistrada 1200 (da noi già provate ad aprile vedi articolo); spettacoli di stunt-man davvero da togliere il fiato e soprattutto il grande classico, i turni in pista, per vivere il WDW dal suo cuore pulsante.

Ma la festa quella vera, quella “crazy”, quella senza confini di stato è stata all’interno della “tenda” riservata ai D.O.C. acronimo di Ducati owners club, che a detta dello stesso Del Torchio sono la vera colonna vertebrale del mondo ducati. Musica senza tregua, balli scatenati a qualsiasi ora del giorno e della sera, fiumi di buona birra e personaggi indescrivibili.

Già perché la festa vera non la fa chi organizza, ma la fa chi partecipa, con la sua anima, le sue idee (a volte poco raccomandabili), la voglia semplice quanto grande di divertirsi e basta.

Il tutto impreziosito da piccole grandi sorprese, come l’essere invitati a cena, a base di pesce appena pescato, da gente del posto, con la genuinità e l’accoglienza che pochi posti al mondo possono riservare; quindi ti ritrovi a cenare all’aperto, su un tavolo imbandito presso una stazione di servizio agip (si avete letto bene), assaporando del pesce, così saporito e gustoso da non sembrare vero. E i commensali, anche se non più giovanissimi, ti accolgono, parlano di motori, ti fanno assaggiare il loro vino (“no quel bianco li fatto con le polverine, assaggia questo, sangiovese puro”) , come se fossi loro amico da sempre. Fa niente se potresti essere loro nipote. E guarda caso noi ci adattiamo subito, e mi ritrovo a finire la serata, assaporando un moscato da pelle d’oca (il nostro filo conduttore), discorrendo con Ferruccio, istituzione per la messa a punto e il restauro degli Scrambler di casa Ducati. Che spettacolo.

 

Il sabato sera invece la festa è tutta (o quasi) all’interno del circuito, concerti, fuochi d’artificio, e la consueta gazzarra al tendone dei DOC; ma non finisce li, a notte inoltrata la gazzarra si sposta a Misano, l’invasione pacifica paralizza per un’ora abbondate una delle vie principali, cori, sgasate, risate rendono un po’ più difficile l’addormentarsi degli ignari turisti che affollano il centro. Portate pazienza gente, la  festa c’è una volta ogni 3 anni. E infatti pian piano la stanchezza prende il sopravvento e alla chetichella si sfolla ognuno verso il proprio hotel. Tutti..o quasi….a parte lo svasato, targato Lussemburgo, che dopo aver abbandonato la sua desmosedici (diconsi sessantamila euro) pressoché buttata la a bordo strada per gran parte della serata, non aspettava altro che la strada fosse deserta per fare un paio di prove di accelerazione. Sono cose che in realtà odio, per strada non si scherza, ma questo colorito personaggio ha dato il suo contributo alla serata, fortunatamente senza far danni (pensavo si tirasse in testa il desmomostro e invece no…)

E gli di piccoli aneddoti da raccontare ce ne sarebbero a quintali, ma non credo di essere in grado scrivendo di restituire le sensazioni, i profumi, le emozioni. Bisogna provare, vedere, toccare, annusare. Il WDW non è solo ducati. Il WDW è la festa di chi ama i motori, l’adrenalina, e tutto ciò che ruota intorno alla moto. Fateci un pensiero….avete 3 anni, nel 2013, per citare una vecchia pubblicità, venite…. “provare per credere”.

 

Fagna

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