Progetto V11
Categoria: Biker World

Ah l'è un bel mutur! E' quello che si dice nel dialetto delle mie parti, che con le variazioni chilometriche varia un pochino ma si capisce lo stesso, ed è quanto mai l'espressione più vera ed azzeccata per capire il metro di valutazione dell'appassionato!


Dice tutto e dice niente, è l'espressione emblematica che viene dall'esperienza di altri tempi, come la lingua che tanti, troppi, vanno dimenticando quasi fosse lo specchio di ignoranza diffusa più che di longeva saggezza. Il "mutur" è un termine facile da capire, ma un "bel mutur" è un concetto davvero complicato. E' veloce? E' robusto? E' bello da vedere? E' tecnologicamente avanzato? In realtà è tutto e niente, è un concetto dell'animo, da chi ama i motori e che ama soprattutto quel motore.


 
Tecnologicamente avanzato di certo non lo si può dire di questo V1100 di 90° Moto Guzzi, almeno non oggi, ma robusto, generoso nella spinta ai bassi, bello, e soprattuto affascinante questo si. Ed ecco che per un motociclista "bel" significa proprio bello, un bel motore da vedere, qualcosa che da solo "fa moto", è in grado di definire un'estetica molto personale, un ritorno all'essenza, al cuore di una moto.
 
Vi sto solo raccontanto come ho scelto la base di questa creatura della mia fantasia, come ho scelto quale sarebbe stato "il ferro" che avrebbe portato avanti la mia passione, ho usato un po' di saggezza popolare e passando davanti ad una V11 ho esclamato "l'è propri un bel mutur" (è proprio un bel motore). E per chi sogna tutte le notti il V4 1000cc dell'Aprilia RSV4 è davvero il massimo dell'incoerenza, forse la qualità più spiccata di un motocilista. Quanti di noi insultano gli scooter e poi dicono che senza una Vespa nel box non può stare?  


 
Sono partito a sognare partendo da un blocco che è moto e motore, sono partito a sognare da un motore che i guzzisti stessi dicono "se perde un filo d'olio è giusto così", non è passione questa?
 
Ed eccolo lì, entro nell'officina del mio customizzatore Nico Dragoni, lo straordinario interprete delle mie fantasie, e trovo la mia moto ridotta ad una scatola di montaggio, della serie "Costruisci la tua Moto Guzzi in soli 122 comodi fascicoli", ma quello che domina la scena è lui, il "mutur", che per essere un pezzo della mia fantasia è davvero poco etereo, un bel blocco di "ferro", come la tara che ci portiamo appresso nella sete che abbiamo di stare instabilmente in equilibrio su due ruote... e qualcuno anche una. Eccolo lì, forse a stare così spogliato si sente in imbarazzo, ma tra poco tornerà a battere come un cuore.

E voi? Lo avete il vostro "mutur"?

 

Wolf

 

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