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Categoria: Biker World



Ci sono vari tipi di motociclisti: l’harleysta randagio, il corsaiolo da semimanubri, il modaiolo con la special/cafè racer… tutti accomunati da una “due ruote” sotto il sedere.


Poi ci sono gli scooteristi. Altra razza.
Il “motociclista” è “colui che possiede una moto a marce”, e più il suo abbigliamento è adatto allo stile della moto che guida, più è figo.I motociclisti quando si incrociano si salutano in modo fiero come se appartenessero ad una stirpe che ha condiviso mille battaglie. E prendono per il culo gli scooteristi.
Io conosco bene gli uni e gli altri.
Dall’età di 14 anni il mio hobby era smontare e montare ogni cosa a due ruote che avesse un motore, e a 18 anni mi sono costruito da solo un supermotard partendo da una XR600 con tanto di steli rovesciati, doppio freno a disco, cavi aeronautici, tromboncino al posto del filtro… e parlo del 1993, quando in Italia i motociclisti al massimo cambiavano la marmitta. Per un paio d’anni ho avuto anche un mezzo prototipo KTM 620 supermotard da sparo, con cui andavo a limare le pedaline in pista. Un bel pò di cadute, lividi e qualche osso rotto, e un sacco di rischi presi e storie da ricordare e raccontare.
Poi sono diventato papà. Ho deciso che al 1°posto non c’ero più io.
Ho venduto la moto e mi sono preso un scooter, un T-Max.
Immagino già il sogghigno di molti, e la mente che va subito a battute facili tipo “definirsi motociclisti guidando uno scooterone è come farsi il bidè e sentirsi dei sub!”.
Io come ho già detto ho deciso di “fare il bravo”, ma ho amici col T-Max… che non fanno i  bravi. Gente che finisce le gomme e che sul misto si diverte a sverniciare le carene a molte semimanubri da 150cv (che per “rimediare al torto subito” si attaccano all’acceleratore non potendo fare altro che puntare solo sulla velocità massima). Ma stranamente non conosco un solo motociclista che abbia mai ammesso di esser stato superato da uno scooter. Sarebbe come dichiarare apertamente di aver fatto cilecca a letto. Meglio non dirlo.
Qui però sta il “nocciolo” della questione. Come mi devo definire? Scooterista o motociclista? o Ex-motociclista?
Ricapitoliamo.
Se hai una moto “vera”, di quelle con le marce, un abbigliamento ad hoc, e vai pure ad un paio di raduni giusti all’anno… sei un motociclista.  Non fa niente se magari è la tua prima moto (perché adesso pur di essere alla moda ci si improvvisa centauri e si acquista una special), fai al massimo 1.000km all’anno, e a guidare ti passano pure le vecchiette con le bici elettriche…
E se invece hai uno scooter… sei solo uno scooterista sfigato. E non importa se lo usi tutti i giorni anche per andare al lavoro, e facendo per questo 20.000km l’anno in gran parte anche sotto la pioggia o addirittura la neve, e magari facendo “pieghe” di tutto rispetto perché hai fatto la gavetta sulle 4 o 5 moto che hai avuto in passato…
Più ci penso e più mi convinco che essere motociclista è ben più che avere la scarpa rovinata da una pedalina del cambio. Essere motociclista è amare la sensazione che ti dà un mezzo a motore in perenne equilibrio instabile, un veicolo che sei tu a “portare”, e non viceversa. Un mezzo privo di “confini”, in cui sei un tutt’uno con l’ambiente (e il clima) circostante, senza vetri e lamiere interposte. Perché una “due ruote” è diversa, a tal punto che un’eventuale ammaccatura o un “fil di ferro” che tiene su la marmitta non è motivo di vergogna, ma addirittura può essere la base di una storia da raccontare e di cui essere fieri…
Per cui, miei cari motociclisti, non fate gli snob, perché dietro ad ogni scooterista potrebbe anche nascondersi un pilota molto più abile di voi, e che magari in garage ha pure una moto più bella e veloce della vostra. E perché se guardate la special su base T-Max fatta da Roland Sands (e se non sapete chi è…. allora non siete di certo motociclisti) è molto più bella della maggior parte delle vostre moto.
E credetemi che il giorno che la vostra moto si fermerà, perché le moto (soprattutto le special) lo fanno, lo scooterista che vi soccorrerà diventerà il vostro “MOTOCISLISTA” preferito.

Marcello Parimbelli.

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