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Stile e carattere, questi sono i due pseudonimi con cui si presenta questa Triumph Streetwin, parente stretta della lunga tradizione inglese che vuole il motociclista capace di essere rider e gentleman, viaggiatore e di buone maniere, anche se quello scarico dalla voce rauca...

Scendere e salire da moto diverse non è mai troppo semplice, si passa da questioni affini all'easy rider, a navi a due ruote e senza vele, fino a qualche trespolo rigido che va come un missile. Come vi immaginate in sella? Cosa vorreste vedere nelle vetrine che vi specchiano mentre passate per le strade? Ognuno credo abbia un immagine ben precisa di sé, ovvero si riconosce in uno stile, in modo di stare in sella, di essere vestito, di affrontare la strada e un viaggio. Difficle davvero non riconoscersi in questa inglese di carattere, parente stretta, figlia, nipote o pronipote di quella Bonneville e di quella Truxton che non hanno mai stancato di attirare sguardi, che hanno teletrasportato gli anni 70 a chi oggi ne fa un vanto.
 


Il custom americano ci ha conquistato, ma il rider europeo è fatto di queste moto, della vera naked nata in epoche pionieristiche, dove le due ruote solcavano le strade bianche dei nostri padri e dei nostri nonni, e che ha visto le moto inglesi restare immobili sulle strade mentre tutto intorno cambiava e ritrovarsi oggi più attuali che mai. Così apri il box, la vedo, la guardo, gli giro intorno e mi ricordo d'improvviso che un giubbotto di pelle marrone da qualche parte ce l'ho.

La piccola inglese è piccola solo di dimensioni, di maneggevolezza, di manovrabilità, ma è attrezzata con il bicilindrico parallelo storico di casa Triumph da 955cc, non pochi, con un erogazione di cavalli votata al viaggio, alla scorrevolezza del motociclista che ama sentire la strada e i paesaggi scorrergli attorno. Ben costruita e dall'estetica che non passa inosservata, questa versione è ricca di particolari che senza snaturarne l'estetica, sono capaci di darle quel tocco stravagante in più. La sella piatta anni 70 con il logo Triumph cucito sul retro, lo scarico 2 in 1  Vance & Hines tipo scrambler con le saldature in evidenza, alcuni particolari sui coperchi, la griglia paramotore le danno un aria inglese un po' punk, quel modo di essere ribelle ma con stile, un po' "London Calling".
 


Difficile non immidesimarsi nel personaggio, ci si attrezza con un casco aperto, con una bandanda da "bandito", un giubbotto il più possibile in stile e un jeans, perchè tradirne lo stile è un affronto a sua maestà! In sella si sta seduti subito comodi, larga, rende la seduta comoda, le pedane sono al posto giusto, si seduti nel modo più naturale e semplice possibile. A questo punto si potrebbe pensare di star seduto sulla solita moto retrò, ma poi si gira la chiave e qualcosa ci riporta ai giorni nostri. Il display multifunzione all'interno del tachimetro circolare ci parla di ABS, ci parla di controllo di trazione disinseribile, ci parla di indicazioni completo di livello carburante, riserva e indicatore di marcia. Anche lo scarico scrambler non è una scelta banale, il suo stile richiama le moto anni 70, ma il design è moderno con il finale in carbonio come vuole la sportività del nuovo millennio.
 


In sella è agile, il motore è gentile e spinge bene, regolare, lo scarico Vance & Hines gli regala una voce rauca al salire dei giri solleticando l'ego del motociclista che saluta il mondo con il suo tipico "se non mi avete visto per lo meno mi avete sentito", ma senza esagerazioni, sempre english style, difficile che un inglese molli il suo bon ton in garage. I disco singolo anteriore morde bene, la frenata è potente e modulabile usando anche le due dita, un po' fuori standard per questa categoria. Questa moto da quando si gira la chiave e chilometro dopo chilometro mostra il suo mix tra classico e moderno, tra café racer originale e tecnologia dei giorni nostri, qualcosa che qualcuno come me apprezza molto.
In curva ci entra stabile, la si deve lasciar scorrere in modo che il poco peso la faccia scorrere tranquilla a centro curva, nelle rotonde entra svelta ma per imboccare l'uscita bisogna poi ricordarsi che non è una sportiva, le pedane arrivano presto a terra e le gomme ... non sono per i piegoni!

E' divertente portarla in giro per le strade della città dove gli sguardi che la seguono sono tanti, vestirsi per l'occasione è d'obbligo, non si può farle fare brutta figura.

Se proprio si può farle un appunto, su una moto rifinita a questi livelli, la cornice in plastica del tachimetro si fa notare per non essere al livello del resto della moto.
 


Che dire, è una moto senza trucchi e senza inganni, è piena di stile, è easy, è una compagna di tante giornate, ti porta al lago con una bella ragazza abbracciata, ti porta in un locale alla moda mentre sul serbatoio scorrono veloci i riflessi delle luci, ti accompagna all'università e ti accompagna al lavoro. E' la moto nata dal passato, quando due ruote servivano per tutto, al posto delle quattro che costavano troppo, ma che del nuovo millennio ha imparato ad essere piena di stile e fascino.

La Triumph Street Twin parte da 8700€ e poi sta a voi farvela assomigliare.
 
Wolf
 
 
Foto di Carlo Flaminio
 
Per questo test:
Pantaloni Promo Jeans

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