“A causa di correnti gelide di origine glaciale forte abbassamento delle temperature e prime gelate mattutine”.
Parole sentite qualche giorno fa alle previsioni del tempo, nulla di anormale per gli inizi di Dicembre.
Dopo un inverno che sembrava non voler arrivare pare che ci siamo, per i motociclisti incalliti arrivano davvero i tempi duri, freddo e ghiaccio, insomma tutto quello che può far dire “ma chi me lo fa fare”.
A volte è la necessità, altre testardaggine nel voler dimostrare qualcosa a tutti i costi, spesso semplicemente passione.


Certo che nel terzo millennio abbiamo grandi alleati fatti di materiali e tecnologia che ha fatto passi da gigante fino a proiettarci nella fantascienza rispetto a quanto immaginavamo anche solo negli anni ’70.
Del resto in quegli anni in TV la fantascienza si chiamava “Spazio 1999” e “2001 odissea nello spazio” ecc.
Non siamo a quei livelli ma in molti campi in effetti siamo ben oltre la fantasia.
Così anche per la moto siamo arrivati a sistemi che possono aiutare il motociclista a sopravvivere meglio al freddo.
Manopole riscaldabili, selle con resistenza, intimo tecnico, imbottiture e membrane quasi miracolose fino all’utilizzo di abbigliamento riscaldato.
Non una novità, gli scaldini per le mani risalgono a bel oltre il secolo scorso, guanti e solette riscaldate esistono da tempo, però le resistenze erano spesso alimentate da un collegamento alla moto tramite cavi che sicuramente non si dimostravano pratici e potenzialmente nemmeno troppo sicuri.
Ora invece le batterie hanno dimensioni ridotte e permettono durate di tutto rispetto.
Noi di aMotoMio.it curiosi come scimmie non siamo riusciti a resistere e così negli anni scorsi abbiamo avuto la possibilità di testare alcuni prodotti presenti sul mercato e che torneranno a farci compagnia anche in questo inverno perché per noi i test non finiscono mai.



Gilet riscaldato WARME di Capit
Un prodotto che risale ormai a quasi due inverni fa, un gilet in morbido soft-shell con resistenze su schiena e petto che permette di mantenere il tronco al caldo.
Soggetto lo scorso anno a un aggiornamento funzionale che ha aumentato le prestazioni e l’ampiezza delle zone riscaldate.
Regolabile in 3 livelli di calore risulta efficace soprattutto se indossato negli strati più profondi dell’abbigliamento.
La durata varia dalle 2 alle 5 ore secondo l’utilizzo ma anche nella temperatura più bassa si percepisce notevolmente il suo effetto, nel caso basta avere una batteria di ricambio.

Guanti WARME di Capit

Guanto di foggia scooteristica comodo e ampio nella calzata.
Una lamina riscaldante è sul dorso e quindi si accoppia perfettamente con moto dotate di manopole riscaldate. Sono alimentati da un pacco batterie per guanto posizionato in apposite tasche, nella parte interna del polso.
Come per il Gilet tre livelli di temperatura e stessa durata con le considerazioni che già abbiamo esposto.
Peccato sia privo di protezioni.

Guanti Hot Road di Tucano Urbano
Ottimi guanti invernali con tanto di protezioni che potrebbero già dare soddisfazione anche senza le resistenze.
Invece in più hanno una rete di resistenze che copre tutta la superficie, dorso, palmo e dita del guanto con un riscaldamento omogeneo della mano.
I “fili” delle resistenze sono abbastanza percepibili soprattutto sulle dita ma con un po’ di abitudine non ce ne si accorge quasi più e comunque non sono mai fastidiosi.
Le batterie, una per guanto, resistono per tutta una giornata in moto se si fa un po’ di attenzione usando i quattro livelli di temperatura disponibili.

Non ci sono più scuse per sospendere l’assicurazione in inverno.

Flap

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