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Nei vari motoraduni che ho assistito, ho conosciuto varie persone, persone esuberanti, eccentriche, spumeggianti, allegre unite dalla passione per la moto ed io mi domandavo da dove potesse nascere questa passione sfegatata.


Poi mi sono imbattuta in alcune persone che mi hanno descritto da dove è nata raccontandomi la loro storia, i loro lavori e i problemi che hanno dovuto affrontare senza perdere l'amore e la passione per la moto. Tra queste persone ho conosciuto Mary Naso.

Molti la conoscono già, vorrei raccontare la sua storia che a me ha colpito tantissimo. Mary si è sposata giovanissima, a soli 19 anni, la passione per la moto è iniziata quando, pochi mesi aver conosciuto il marito, è salita sulla moto e non sono più scesi. Durante gli anni di matrimonio hanno cambiato varie moto, dalla Honda alla Kawasaki alla Guzzi alla Suzuki. Sono stati anni belli e spensierati. Circa 6 anni dopo è nata la loro prima bambina, Jessica. Hanno fatto vari viaggi che hanno lasciato bellissimi ricordi. Poi hanno sentito l'esigenza di un altro bimbo e 13 anni dopo Jessica è nato Giuseppe. Giuseppe è affetto di "autismo" e non è semplice far fronte a una disabilità come la sua, dato che chi ne è affetto vive in un mondo tutto suo e ha particolari esigenze. Nonostante le particolari cure di cui ha bisogno il bambino, Mary e il marito non hanno perso la passione per la moto. Cosi hanno trovato dei modi per poter continuare coinvolgendo anche il piccolo Giuseppe. Tutto è nato durante un motoraduno a Tropea, dove un ragazzo si presentò con un sidecar artigianale. Siccome avevano il piccolo, con loro lo fecero salire e si resero conto che, non solo era comodo e sicuro ma Giuseppe era divertito, gli piaceva stare li. Cosi avevano trovato la soluzione. Fecero una ricerca accurata su internet fin quando non lo trovano e da allora sono riusciti a conciliare il tutto.



Oltretutto questo, Mary è anche impegnata con l'ANGSA, associazione nazionale genitori soggetti autistici, sede a Vibo Valentia, dove ne è la presidente. Che cosa dire di più, è una donna straordinaria, una famiglia straordinaria. Quando ho parlato con lei, mi ha lasciato con un pensiero bellissimo: "La cosa più bella è quando arriviamo nei motoraduni, l'entusiasmo e l'accoglienza che riceviamo ti gratifica perché tutti ci aspettano e ci dimostrano affetto... la solitudine nelle disabilità è una delle cose che fa più male, ma adesso non lo siamo più". Che bello... vi auguro tutto il bene possibile e che la vostra gioia e la passione per i raduni e le moto continui...
Alla prossima storia ……….

Monia Wolf
(Wolfland)

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